08/02/2024 - 17:29

“Le regole di ingaggio del Gran Giurì sono chiare ed erano state evidenziate nella prima seduta dal presidente Mulè, sulla base della prassi consolidata che non ha mai previsto relazioni di minoranza e tantomeno votazioni che non ho mai richiamato. Evito, per rispetto delle istituzioni e di Mulè stesso, di entrare nel merito dei giudizi di dettaglio che conosciamo bene entrambi. Non c’è da aggiungere altro. Oggi agli atti della Camera rimarrà come un precedente importante lo scioglimento del Gran Giurì da parte del presidente Fontana. E’ altrettanto evidente che, al netto del rispetto per il lavoro svolto dal Giurì da parte di tutti i suoi componenti, a cominciare dal collega e vicepresidente Mulè, la presidenza della Camera ha preferito annullare la partita, poiché c’era chi dopo lo svolgimento regolare del primo tempo avrebbe voluto vincere a tavolino il secondo. A quel punto, non potendo contare su un Var imparziale, abbiamo deciso di farli giocare da soli per salvaguardare l’istituto del Giurì”.

 

Così Stefano Vaccari, deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera.

08/02/2024 - 17:15

“Volano gli stracci nella maggioranza?” Se lo chiede in un tweet il capogruppo democratico nella commissione di vigilanza Rai, Stefano Graziano, dopo le indiscrezioni emerse sulla volontà dei gruppi parlamentari di maggioranza di chiedere conto alla Rai di quanto andato in onda nella seconda serata del Festival di Sanremo. “Forse non si sono accorti – prosegue Graziano – che al governo del Paese e della Rai ci sono loro. Dopo John Travolta dobbiamo aspettarci che la maggioranza se la prenda coi Bee Gees?” ironizza Graziano facendo riferimento al gruppo che ha firmato lo storico pezzo Night Fever sulle cui note ballava l’attore americano nel film “La febbre del sabato sera’.

08/02/2024 - 16:35

È attentato a casse dello Stato

“Oggi abbiamo chiesto, come i nostri collegi al Senato, che il Ministro Abodi venga in audizione alla Camera per spiegarci l’incredibile vicenda della pista da bob a Cortina (sulla quale peraltro è depositata da un mese un’interrogazione), che si costruirà -a quanto apprendiamo- nonostante il parere contrario del Cio e anche se non dovesse ospitare i Giochi Olimpici. Visto che il Ministro Salvini, decisivo per quella decisione, oggi ha giustamente dichiarato che non è più opportuno concedere sconti fiscali alle società di calcio per l’acquisto di calciatori stranieri -tesi sulla quale concordiamo e che difendiamo da almeno un paio d’anni- proponendo di dare quel denaro agli agricoltori, chiediamo a lui e al Ministro Abodi se non ritengano opportuno destinare a loro anche i118 milioni di denaro pubblico che serviranno per una pista che potrebbe diventare un grottesco monumento all’insostenibilità e al cambiamento climatico. Un vero e proprio attentato alle casse dello stato”. Così il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto.

08/02/2024 - 16:33

Vicenda gestita con pressappochismo da Palazzo Chigi e Mic

“Cosa sta aspettando la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ad accettare le dimissioni del sottosegretario Sgarbi?” lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, sottolineando come “siamo davanti a una vicenda surreale che getta disvalore sulle istituzioni e che  Palazzo Chigi e il Mic stanno continuando a trattare con pressappochismo. Basta reticenze, la presidente Meloni chiuda questo balletto inqualificabile e proponga immediatamente al Presidente della Repubblica il decreto di revoca del sottosegretario Sgarbi”.

08/02/2024 - 15:19

“Lo scioglimento del Gran Giurì da parte del presidente della Camera Fontana è la conclusione più logica ed equilibrata.

Sono stato costretto, con dispiacere, a rimettere il mandato a salvaguardia della terzietà del Gran Giurì per non consentire che venissero sviliti i compiti e la missione attraverso conclusioni parziali che rischiavano di mettere in discussione il potere di indirizzo del Parlamento rispetto all’Esecutivo, così come avevo segnalato nella mia lettera di dimissioni.

Per questo ringrazio il presidente Fontana che ha voluto così tutelare l’autonomia e le prerogative costituzionali della Camera sciogliendo la Commissione ed evitando decisioni prese a maggioranza che, come ho scritto nella lettera di dimissioni, non sarebbero state coerenti con la ricostruzione fattuale convenuta da tutti i commissari. Ringrazio altresì il vicepresidente Mulè per l’impegno e il lavoro svolto nel presiedere il Gran Giurì. Ora, per non ripetere più tali situazioni, nelle more della discussione sulle modifiche al regolamento della Camera sarebbe opportuno ragionare di una riforma anche dell’istituto del Gran Giurì rendendolo neutrale rispetto alle dinamiche politiche e di parte, a garanzia futura dell’etica del confronto parlamentare”. Così il deputato democratico, Stefano Vaccari.

08/02/2024 - 14:49

"Oggi vogliamo rammentare di non cancellare il passato e non cancellare equivale a conoscerlo e soprattutto a capirlo e rispettarlo, senza fantasmi e paure. Una conoscenza che deve essere coscienza storica e civile, senza che alcune parti politiche pensino di poter piegare la storia a proprio vantaggio. Non dobbiamo calpestare più la memoria di chi ha sofferto lutti e tragedie. E non dobbiamo stravolgere mai le posizioni degli altri". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Gianni Cuperlo dichiarando il voto favorevole del Pd al provvedimento che contiene misure per promuovere la conoscenza delle Foibe.
Cuperlo ha aggiunto: "Il vicepresidente di questa Camera ha accusato il Partito democratico e la mia persona di negazionismo sulle vittime delle foibe e sull'esodo di istriani e dalmati. Da parte nostra nessun negazionismo, e nessuna rimozione di quelle pagine tragiche e di quei crimini scolpiti. Il punto è che il presidente Rampelli non si fa scrupolo di vergare frasi violente e profondamente false. Oggi dobbiamo dire che qui non siedono negazionisti di parte, bensì gli eredi di quei partigiani italiani che 80 anni fa hanno riconsegnato l'Italia alla libertà e alla democrazia".

08/02/2024 - 14:34

“Le parole di Tajani confermano quello che denunciamo da giorni. Il Governo era al corrente delle condizioni indegne applicate ad Ilaria Salis, ma è stato fermo e ha taciuto per mesi. Non ha fatto nulla per pretendere il rispetto di standard minimi di civiltà e dignità come imposto dalle regole europee. E non ha fatto nulla per chiedere l'esecuzione in Italia delle misure cautelari durante lo svolgimento del processo in Ungheria, in applicazione della decisione quadro 2009/829/GAI, e della normativa UE sul riconoscimento reciproco di misure e decisioni giudiziarie in Europa. Il Governo ha dato prova di manifesta incapacità. Si attivi e recuperi il tempo perso per riportare subito Ilaria Salis nel nostro Paese”.

 

Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Affari europei, Piero De Luca.

08/02/2024 - 14:32

"Matteo Salvini ha ammesso che il Frecciarossa per Sanremo è costato molto ed è stato fatto a sua insaputa. Ci aspettiamo adesso che il Ministro abbia un sussulto d'orgoglio e vada fino in fondo alla vicenda, chiarendo il rapporto spese - benefici e soprattutto come sia stato possibile organizzare un treno speciale senza consultare preventivamente il dicastero competente". Lo dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana.

08/02/2024 - 12:33

"Imbarazzante l'informativa del ministro Tajani sulla vicenda di Ilaria Salis. Niente più di un elenco delle normali attività di un'ambasciata quando un cittadino italiano è detenuto all'estero. Ilaria Salis, però, è stata portata in udienza in catene per diverse volte e l'ambasciata lo sapeva. Ma il ministro, in alcune interviste, ha sostenuto di averlo scoperto dalle immagini che tutti noi abbiamo visto. E su questo non ha dato spiegazioni. Com'è possibile che l'ambasciata sapesse di un trattamento così inumano e il ministro no? Non è stato informato? Sarebbe grave. Sapeva e ha ritenuto di non dover fare nulla? Sarebbe ancora più grave. Il garantismo a corrente alternata della maggioranza è preoccupante: garantisti con gli amici, manettari con gli altri". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

08/02/2024 - 12:20

Nome trasmesso è diverso da quelli indicati dalla Corte dei Conti
"Vorremmo sapere dal Ministro per gli Affari europei come mai per la prima volta nella storia del nostro Paese il Governo italiano non abbia inteso seguire le indicazioni della Corte dei conti in merito all'individuazione del nome come membro italiano per la Corte dei conti UE.

La Corte dei Conti UE è composta da 27 magistrati contabili, uno per ogni stato membro; per prassi la Corte dei Conti Italiana ha sempre indicato il componente italiano e i governi hanno proceduto alla presentazione formale del nome. Questa volta invece abbiamo assistito ad una scelta piuttosto insolita: il ministro Fitto invece di trasmettere i due nomi individuati cosi come da prassi dalla Corte dei Conti, ossia Giovanni Coppola e Maria Annunziata Rucireta, ha scelto il nome di Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, magistrato contabile che nel maggio 2023 era stato scelto proprio dallo stesso Ministro come capo della nuova Struttura di Missione PNRR. Ci sembra una scelta al di fuori della prassi, rispetto alla quale chiediamo se vi siano questioni di incompatibilità con il ruolo ricoperto dal dott. Selvaggi e per questo vorremmo dei chiarimenti urgenti in merito". Lo ha detto la deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, che ha presentato una interrogazione al ministro Fitto.

 

08/02/2024 - 11:57

Botta e risposta in aula alla camera tra il deputato democratico Peppe Provenzano e il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani nel corso dell’informativa urgente del governo sulla vicenda di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria. Al centro dello scontro, la possibilità per Ilaria Salis di scontare gli arresti domiciliari presso l’ambasciata italiana su cui il ministro ha chiuso le possibilità adducendo questioni di “sicurezza”. “Quali sarebbero i problemi di sicurezza? Avete paura ci siano neonazisti in Ambasciata?” ha chiesto Provenzano criticando l’inerzia del governo. “Parliamo dei documenti ufficiali” ha ribattuto Tajani a cui Provenzano ha risposto “non avevate la stessa preoccupazione con la documentazione segreta del ministero della giustizia” rievocando il caso che vede coinvolto il sottosegretario Del Mastro.

08/02/2024 - 11:50

“Noi vogliamo che questa guerra finisca. Che cessi la sofferenza di un intero popolo di cui milioni non hanno più nulla: una famiglia su tre ha dovuto lasciare la propria casa, sei milioni sono dovuti fuggire in altri Paesi e altrettanti non riescono a mangiare tutti i giorni e poi ancora bombe, missili, droni continuano a piovere su obiettivi civili mietendo nuove vittime, spesso bambini. Anche ieri, anche oggi, ogni giorno”, così la deputata Pd Anna Ascani dichiarando in aula alla Camera il voto favorevole al decreto Ucraina. “Difendere l’Ucraina sotto attacco vuol dire difendere i fondamenti delle nostre libere società e i pilastri su cui si sono poggiati decenni di pace, democrazia, giustizia nell’Europa riemersa dalla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Quella nella quale tutti si erano impegnati affinché prevalesse la forza del diritto e non più – mai più – il diritto della forza. Non vive in pace un popolo se non è libero”, ha proseguito la deputata Pd. “Chiediamo a questo esecutivo di adoperarsi in ogni sede internazionale per una Pace giusta, che si faccia carico delle ragioni dell’aggredito. Lo chiediamo da tempo a questo governo, che non fa corrispondere ad una narrazione baldanzosa sul proprio ruolo nei consessi internazionali altrettanta capacità di iniziativa e orientamento. Tace, piuttosto. E questa assenza, questo vuoto, pesano”, ha proseguito la vicepresidente della Camera. “Dinanzi al bene supremo della pace occorre muoversi sul sentiero della franchezza. Per questo dobbiamo dire e riconoscere che la voce dell’Europa è stata debole. L’Europa politica, che sa tradurre la solidità dei suoi valori in azione coraggiosa e tenace non s’è vista. Eppure è quella che serve oggi”, ha concluso.

08/02/2024 - 11:25

“Quanto sta avvenendo tra le fila della maggioranza di destra sul tema dell’esenzione Irpef sui terreni agricoli ha del grottesco. Oggi Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ritiene che sia stato un errore da parte del governo Meloni cancellarla. Delle due l’una: o sta sfiduciando l’operato del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oppure le scelte assunte dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Suggeriamo a Molinari e ai parlamentari della Lega una soluzione molto semplice: votate in Parlamento l’emendamento del Partito Democratico sull’esenzione Irpef per i terreni agricoli. Fareste un buon servizio per gli agricoltori che stanno manifestando e ridareste un minimo di dignità a un governo che ormai ha perso ogni sintonia con le cittadine e i cittadini italiani”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera e segretario di Presidenza della Camera.

08/02/2024 - 10:31

no a nuove tentazioni Lega su “emendamento Bandecchi”

“Il dietrofront sulle università online è una notizia positiva, ci auguriamo che questo argomento sia definitivamente accantonato e che nella maggioranza non vi siano nuove tentazioni a presentare una norma che, come denunciato dalla Conferenza dei rettori, dall’Anvur e dell’Anac, favorisce le università telematiche in termini economici, impoverisce la qualità dei percorsi accademici e crea problemi in termini di legalità” così le deputate e i deputati democratici, Simona Bonafè, Debora Serracchiani, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Andrea Orlando e Matteo Mauri che hanno da subito denunciato in commissione l’attenzione “sospetta” della Lega sulla norma giornalisticamente ribattezzata “emendamento Bandecchi”.

08/02/2024 - 10:15

“Le certificazioni ecologiche di migliaia di aziende sono ancora bloccate: il governo Meloni non ha infatti nominato il Comitato per l'Ecolabel e l'Ecoaudit, l’organismo nazionale scaduto ormai nel mese di giugno 2023 che ha il compito di rilasciare il marchio comunitario di qualità basato su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita. La situazione è ancor più incomprensibile e paradossale dal momento che il quadro delle attività 2023-2025 del Comitato stesso, con lo stanziamento delle relative risorse è in vigore dal 17 gennaio scorso. A causa di questi ritardi le imprese rischiano di essere penalizzate ma evidentemente la lotta interna ai ministeri per la spartizione delle poltrone è più importante della competitività delle nostre aziende. Porterò questo problema all'attenzione dell'ufficio di presidenza della Commissione Ambiente”. Lo dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani depositando una ulteriore interrogazione parlamentare sulla vicenda.

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