n. 30 - 1 febbraio 2019

REFERENDUM PROPOSITIVO: I DUBBI RESTANO

RISCHIO DI CONFLITTO ISTITUZIONALE

L’istituto referendario, così come concepito anche in questa ultima versione, è un sistema rigido che non consente un confronto costruttivo tra i cittadini per una scelta consapevole, né la possibilità che il Parlamento migliori il testo. Rischia di produrre una pericolosa contrapposizione tra le Camere e i comitati referendari. Per di più si allargano le materie oggetto di referendum, che erano state saggiamente limitate dai costituenti. Come appare evidente non siamo di fronte ad alcuna forma di stimolo o di correttivo puntuale alla democrazia rappresentativa.

Vai allo Speciale

TEMI DELLA SETTIMANA

SBLOCCARE I LAVORI DELLA TAV

 

Sulla Torino–Lione, scegliendo di non decidere, l'Italia ha già perso 90 milioni di finanziamenti europei a causa del mancato rispetto dell'avanzamento dei cantieri ed ogni ulteriore mese di ritardo costerà ai contribuenti altri 30 milioni di euro. Abbiamo presentato una mozione per chiedere che i lavori della Tav vengano sbloccati immediatamente. Sono stati persi tre mesi a causa dell'incapacità di un governo che fa finta di litigare su tutto, ma che poi trova sempre un compromesso al ribasso che penalizza solo i cittadini. Siamo in mano ad una classe dirigente che non ha una visione del Paese e ha paura del futuro.

 

MOZIONE CONTRO I PESTICIDI

Malgrado l'attenzione degli ultimi anni, si è registrato un forte aumento di inquinamento di pesticidi. Per questo abbiamo chiesto al governo di incentivare con misure concrete pratiche agricole che riducono l’utilizzo dei fitofarmaci e che si impegnano nella lotta all'uso dei pesticidi, per mantenere il terreno sano e favorire la produzione biologica. Abbiamo inoltre chiesto che il governo si impegni ad armonizzare la legislazione a livello europeo in materia di prodotti fitosanitari anche per tutelare la nostra produzione nazionale.

QUESTION TIME

PERCHÉ OPERAZIONE DI POLIZIA A CASTELNUOVO DI PORTO?

Abbiamo chiesto al governo di sapere quante fossero le persone a Castelnuovo di Porto, quali status avevano, quali diritti, e dove sono state portate. La scelta di realizzare una vera e propria operazione di polizia, in segreto, senza dire nulla della futura destinazione, non solo è profondamente sbagliata ma è parte di una strategia folle in termini di rispetto dei diritti umani e di sicurezza per i cittadini. Un ministro dell'Interno serio dovrebbe occuparsi di programmare i flussi migratori, di controllare le condizioni dentro i centri di accoglienza, di effettuare una vigilanza rafforzata. Non di fare becera propaganda sulla pelle dei più deboli.

Vai allo speciale

 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

DECRETO SEMPLIFICAZIONE

Da martedì 5 ore 11.00, con prosecuzione nei giorni successivi, discussioni con votazioni su semplificazione per le imprese e per la Pubblica Amministrazione.