n. 32 - 15 febbraio 2019

SUL VENEZUELA L'ITALIA RESTA AFONA

LA SPACCATURA TRA LEGA E 5 STELLE COSTRINGE IL GOVERNO A UN INDEGNO BALLETTO 

Abbiamo chiesto per settimane al governo di venire in Aula per chiarire la posizione italiana sul Venezuela. Abbiamo atteso una parola chiara sullo schieramento dell'Italia a fianco della democrazia e della difesa dei diritti umani. Siamo purtroppo rimasti delusi. Una grande nazione come la nostra non si barcamena con le parole o con le formulette diplomatiche. Abbiamo il dovere di scegliere: o stiamo con la democrazia, con le elezioni e lo Stato di diritto, oppure vuol dire che l'Italia starà con Maduro e legittemeremo lo status quo. Tertium non datur. Il governo invece, lacerato al suo interno da posizioni divergenti e inconciliabili, si aggrappa disperatamente a vuote formulette. Ripete la storiella della non ingerenza che faciliterebbe la mediazione, ma è soltanto una presa in giro, prima di tutto all'intelligenza degli italiani e in secondo luogo alle sofferenze dei venezuelani.

Interventi di Lia Quartapelle, Piero Fassino e Ivan Scalfarotto

 

TEMI DELLA SETTIMANA

BANCA CARIGE: DOPO ANNI DI

INSULTI CI COPIANO

Il decreto adottato uguale a quello per MPS

In questi anni abbiamo dovuto ascoltare molte sciocchezze da Lega e 5 Stelle sul tema delle banche. Ora che sono al governo, e devono prendere decisioni concrete, si scopre che hanno adottato esattamente gli stessi provvedimenti adottati dal governo Gentiloni. Il decreto a sostegno di Banca Carige è identico al decreto legge su MPS. Del resto lo stesso ministro Tria ha dichiarato che: “se un fatto specifico è simile a un altro la norma è la stessa. Il decreto è uguale. Non vedo come si possa fare un decreto in modo diverso”. Tutto il resto è propaganda.

Dichiarazione di voto di Silvia Fregolent

 

OFFESE DA UN DEPUTATO M5S MA FICO NON LO ESPELLE

Referendum propositivo, bagarre in Aula

Durante la discussione sulla riforma costituzionale per l’introduzione del referendum propositivo, mentre i 5 Stelle a parole dichiarano di voler aumentare la partecipazione popolare, la trasparenza dei processi decisionali e la qualità della democrazia, nei fatti non trovano di meglio che rivolgersi verso il gruppo del Pd facendo il gesto delle manette. Questo è paradigmatico di ciò che per loro debba essere il livello dei rapporti fra i partiti presenti in Parlamento. A peggiorare le cose, l’incapacità del Presidente Fico di cogliere la gravità del gesto del deputato D’Ambrosio del M5s ed espellerlo.


QUESTION TIME

PERCHÉ L'INDUSTRIA 4.0 È STATA ABBANDONATA?

I dati economici non sono buoni, il Pil è negativo e l’Italia rischia di scivolare verso la recessione. Abbiamo chiesto al governo di adottare azioni concrete per invertire la rotta, come il pieno rifinanziamento di Industria 4.0. Purtroppo però la risposta del ministro Di Maio è stata totalmente insoddisfacente. Il tempo di andare in gita in Francia a incontrare i gilet gialli il ministro lo trova sempre, mentre si dimentica dei lavoratori che ha preso in giro per settimane in tante crisi aziendali, e delle piccole e medie imprese penalizzate dal modo in cui ha ridotto gli strumenti di Impresa 4.0.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Legittima difesa

Da lunedì: discussione sulla proposta di legge approvata dal Senato.

Sistema bancario

Da lunedì: discussione sull'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

Comunità il Forteto 

Da lunedì: discussione sull'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto. 

Referendum propositivo

Da martedì: discussione con votazioni sulla proposta di legge costutuzionale in materia di iniziativa legislativa popolare.

Mozioni

Da lunedì: discussioni con votazioni su mozioni riguardanti l'immigrazione clandestina; il sostegno al comparto automobilistico; il Tav; l'utilizzo di pesticidi.