n. 47 - 1 giugno 2019

               SMASCHERATO CONFLITTO D'INTERESSI 5 STELLE                IL PARLAMENTO RECUPERA CENTRALITÀ

di Graziano Delrio

In questi giorni abbiamo condotto una battaglia in Parlamento contro un evidente conflitto d’interessi nel decreto sanità della regione Calabria. I 5 Stelle pretendevano di nominare alla Asl di Vibo Valentia, l’assistente di Vibo Valentia della relatrice al decreto Calabria, relatrice anche lei di Vibo Valentia.

Abbiamo chiesto alla ministra Grillo di venire in Parlamento per rispondere a una domanda molto semplice, se era disponibile o meno a nominare l’assistente della relatrice. Sono stati necessari due giorni, e una battaglia in Aula, perché anche i 5 Stelle ammettessero la presenza di un evidente conflitto d’interessi.

Ho apprezzato il gesto della deputata Nesci di dimettersi. Voglio solo fare una riflessione. Il Parlamento serve a esaminare i progetti di legge, le proposte del governo e a cercare di migliorarle. Sarebbe stato utile fin dall'inizio avere tutti un atteggiamento più costruttivo, invece di difendere un errore indifendibile. Avremmo evitato le bruttissime figure della ministra della Salute e della relatrice. Bastava semplicemente ascoltarsi e capire che questa cosa era indifendibile. Penso che questo gesto, seppur tardivo, forse riconosce una centralità al Parlamento, che è meglio tenere presente anche nel futuro.

Abbiamo vinto questa battaglia sia per la rinuncia alle deroghe - perché il tema delle deroghe agli albi è una cosa gravissima -, sia nella retromarcia della ministra Grillo, la quale prima è venuta in Parlamento a fare la sua invettiva e poi ha dovuto dire di no alla nomina di questo signore. Ma non abbiamo vinto questa battaglia solo per ottenere le sue dimissioni, ma perché crediamo che questo modo di procedere faccia bene alle istituzioni, faccia bene alle leggi che facciamo. Non c'è niente di personale contro la relatrice, c'è un fatto istituzionale, di correttezza e di rispetto verso le istituzioni repubblicane. 

 

TEMI DELLA SETTIMANA

RATIFICA DEI PROTOCOLLO EUROPEI

Maggiore collaborazione in materia di giustizia penale 

Abbiamo votato a favore perché questi Protocolli consentono di modernizzare gli strumenti esistenti in materia di estradizione e di assistenza giudiziaria, sulla base delle indicazioni date dal Consiglio d'Europa.

La criminalità, soprattutto quella transfrontaliera, cambia velocemente le forme della sua organizzazione e del suo operato; una costante e altrettanto attenta revisione delle normative di controllo e di repressione è dunque fondamentale.

QUESTION TIME

LA SITUAZIONE CARCERARIA PEGGIORA

In Italia ci sono 60.512 detenuti a fronte di 46.904 posti regolamentari disponibili, con un aumento di 3 mila unità solo nell'ultimo anno; 10.300 atti di autolesionismo nel 2018, con un aumento del più del 10 per cento rispetto all'anno precedente, per non parlare dei suicidi, passati dai 50 del 2017 ai 64 del 2018 e sono già 10 riscontrati nel 2019.
Davanti a questi numeri preoccupanti, abbiamo chiesto al governo cosa intenda fare. Purtroppo la risposta del ministro Bonafede ha confermato quello che temevamo. Il governo ha un solo progetto: più galera, più carcere per tutti. In linea con la propaganda di Salvini, secondo il quale i condannati non devono essere reinseriti e recuperati, ma devono marcire in carcere. Una concezione della pena che forse soddisfa gli istinti e le pulsioni di vendetta che serpeggiano nella società, ma che confligge con i principi costituzionali.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Dl Crescita
Da martedì, discussione con votazioni del decreto per le misure di crescita e le risoluzioni di specifiche situazioni di crisi.

Giornata della memoria
Da lunedì, discussione con votazioni sulla proposta di legge per l'istituzione della Giornata nazionale della memoria del sacrificio alpino.

Ratifiche
Da lunedì, discussione con votazione su accordi internazionali.

 

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