n. 86 - 1 maggio 2020

CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO, LOTTA ALLA  BUROCRAZIA, CONTROLLO DEL CONTAGIO

Dibattito a seguito dell’informativa del Presidente Conte

 

In Aula abbiamo ringraziato tutto il personale sanitario che in questi mesi e in queste settimane si è prodigato, ai lavoratori che hanno consentito la prosecuzione dell’attività di servizi pubblici essenziali e anche di tanta parte dell’attività economica. Abbiamo ringraziato il legislatore che nel 1978 ha stabilito che il sistema sanitario fosse pubblico ed universalistico. I Ministri Anselmi ed Aniasi che edificarono questo monumento democratico che nel nostro Paese impedisce che qualcuno venga discriminato per censo rispetto all’accesso alle cure. Fa piacere sapere che in questo momento è tornato un forte afflato e un amore per la centralità del Parlamento. E’ auspicabile che questa discussione superi anche le tentazioni antipolitiche: mettiamoli via una volta per tutte gli apriscatole. Ci auguriamo che anche le pulsioni verticistiche siano superate.
Nel dibattito abbiamo evidenziato alcuni aspetti. Alla domanda su quale sia il modo migliore per fronteggiare questa pandemia non c’è una risposta certa, perché non sappiamo ancora chi stiamo combattendo e non sappiamo quali saranno le sue prossime mosse. Ci dovremo rassegnare a un progressivo aggiustamento e a una flessibilità dei provvedimenti perché questo sarà inevitabile. Il secondo è che non è vero che questo Paese è stato bloccato: anche nella fase di lockdown, con il meccanismo del silenzio-assenso e della autorizzazione delle prefetture, le persone sono tornate al lavoro e noi le vogliamo ringraziare perché, se non lo raccontiamo, non raccontiamo di tanti operai, di tante lavoratrici che si stanno sacrificando correndo dei rischi in queste settimane. Terzo, il nostro nemico è la paura e la paura si vince soltanto sconfiggendo l’andamento incontrollato del contagio. Per questa ragione abbiamo apprezzato le parole del Presidente Conte quando ha detto che laddove la curva determinasse degli andamenti di carattere positivo sarà giusto anche ripensare le indicazioni che sono emerse fino a qui. Poi c’è la questione della lotta alla burocrazia. Sarebbe davvero un paradosso se lo sforzo fatto per recuperare risorse a livello europeo e a livello nazionale alla fine si incagliasse in una burocrazia che non è in grado di sostenere la velocità della spesa. Nelle prossime settimane potrebbe esserci un’onda di malessere enorme. Ci sono due strade: cavalcarla o provare a dare una risposta politica. Noi vogliamo percorrere questa seconda, perché crediamo che sia corrispondente al ruolo che ci è assegnato e alla storia migliore della Repubblica di questo Paese.

TEMI DELLA SETTIMANA

SÍ AL DEF E A UN MAGGIORE INDEBITAMENTO

Abbiamo gli strumenti per affrontare questa crisi

Secondo le stime diffuse dal Fondo monetario internazionale, a causa della pandemia, l’economia globale dovrebbe contrarsi del 3 per cento nel 2020, una contrazione peggiore di quella sperimentata durante la crisi finanziaria del 2008-2009. Per l’Eurozona si prospetta la contrazione del PIL a meno 7,5 per cento nel 2020. Per quanto concerne le prospettive dell’economia italiana, il DEF stima che l’economia registrerà una complessiva caduta del PIL reale, nel 2020, di 8 punti percentuali. La crescita del PIL tornerebbe in territorio positivo nel 2021 con un incremento del 4,7 per cento. Con la nuova relazione il governo ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento per l’anno 2020 di 55 miliardi di euro, per l’anno 2021 di 24,85 miliardi di euro. In Aula abbiamo votato favorevolmente sia al Documento di Economia e Finanza, sia all’autorizzazione per un maggiore indebitamento. Riteniamo che ci siano i presupposti per navigare su questa crisi e affrontarla. Ci troviamo di fronte a uno sforzo senza precedenti, del governo e del Paese. Il Def disegna un quadro realistico e ambizioso. Un modo per uscire da questa situazione di rischio è quello di riconoscere, nei fatti e non solo nelle parole, che l’integrazione europea è un bene, che funziona per tutti i Paesi che ne fanno parte. L’efficacia dei provvedimenti economici dipenderà però anche da tre fattori. Il primo riguarda gli investimenti, il potenziamento e la strategia sul sistema sanitario: strategia sui test, sulle misure di contenimento, protocolli di reazione in caso di nuovi picchi. Il secondo punto è che davanti a una crisi di queste dimensioni non esistono soluzioni miracolose, non esistono ricette già preconfezionate, perché è una strada sconosciuta. C’è un’esigenza oggettiva che le misure approvate divengano velocemente concretezza nella vita delle persone, nell’urgenza dei disagi e dei bisogni delle famiglie e delle imprese. Ed è per questo che occorre agire, da una parte semplificando al massimo gli oneri burocratici preventivi, prima le risorse e poi i controlli, e dall’altro prevedendo almeno una quota di risorse a fondo perduto. Il terzo punto, strettamente connesso a questi due, riguarda tutto ciò che ruota intorno all’Unione europea. Io credo che almeno quando parliamo di numeri bisognerebbe fare una moratoria sul sovranismo ideologico, perché da questo quadro che abbiamo descritto è evidente che è solo la strada europea che evita ai cittadini italiani o una maggiore tassazione o un rischio sul debito sovrano.

QUESTION TIME

TPL  decisivo, va sostenuto per scongiurare default

Durante il Question time abbiamo chiesto alla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli quali ulteriori iniziative siano allo studio per assicurare un migliore utilizzo dei mezzi pubblici e per favorire altre forme di mobilità. Dopo il blocco della “Fase 1”, è del tutto evidente che la gestione dei flussi di persone, in particolare sui mezzi pubblici, è una delle questioni più complesse e delicate della “Fase 2”, poiché deve coniugare l’obiettivo di assicurare il trasporto e al tempo stesso garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini. A seguito della risposta della ministra, abbiamo sottolineato che il trasporto pubblico locale sarà un elemento cruciale per l’avvio in sicurezza della “Fase 2”. Per far sì che tutto funzioni al meglio sono necessarie misure strutturali, una di queste è sicuramente il cambiamento di orari delle città per evitare flussi maggiori nelle ore di punta. Ma sono necessarie anche misure per favorire la mobilità alternativa. Abbiamo inoltre apprezzato la disponibilità del governo a intervenire affinché le aziende di trasporto pubblico locale non subiscano il decurtamento del finanziamento a fronte della riduzione dei km dovuta dalla pandemia, così come abbiamo apprezzato l’attenzione per l’integrazione di quelle risorse che si sono drasticamente ridotte a causa dei mancati ricavi dalle vendita dei biglietti. Senza questi interventi tutto il sistema del trasporto pubblico locale andrebbe in default.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Dl Covid
Martedì dalle ore 16.00 esame del decreto Covid.

Mozione sulle libertà costituzionali
Mercoledì pomeriggio, esame della mozione.

Question Time
Mercoledì ore 15,00.

Sud
Mercoledì ore 16.00 informativa del Ministro per il Sud. 

Beni culturali
Giovedi ore 12.00, informativa  del Ministro  per i beni culturali.

Interpellanze
Giovedi ore 15.00, interpellanze urgenti.

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