Numero 16 - venerdì 7 novembre 2014        

Sono state giornate intense quelle da poco trascorse, segnate da un susseguirsi di fatti che hanno fatto discutere il Paese. Tre in particolare mi spingono alla riflessione. Innanzitutto l’udienza del Capo dello Stato sulla vicenda delle presunte trattative Stato-mafia: tre ore nelle quali Giorgio Napolitano ha risposto a tutte le domande dei magistrati senza opporre alcuna obiezione, fornendo così un importante contributo per stabilire la verità su quanto accadde nel ’92-’93, anni in cui la mafia sferrava il suo attacco più violento. Penso che quella di Napolitano sia stata una grande lezione di democrazia e che sia inaccettabile ogni tentativo di gettare ombre di fronte a questa dimostrazione di rigorosa trasparenza.
L’altro fatto di rilievo è stata la sentenza al processo d’appello per la morte di Stefano Cucchi. Le assoluzioni e il fatto che nessuno sia responsabile per quanto accaduto non devono portarci fuori strada: le sentenze si rispettano sempre. Ma ciò non significa che l’impegno per la ricerca della verità debba fermarsi. Ed è per continuare a sostenere la famiglia di Stefano e di chi crede nei diritti umani e civili che la politica ha la legittimità e il dovere di continuare a chiedere piena luce su quanto accaduto.
Quindi il caso delle manganellate della Polizia nei confronti degli operai dell’Ast di Terni: un episodio grave, che non doveva accadere, perché in questo modo è stata umiliata la dignità dei lavoratori. C’è bisogno invece che tutti abbassino i toni, cosa indispensabile per arrivare alla soluzione positiva delle difficili vertenze in atto. Un primo segnale di svolta è comunque arrivato con lo sblocco degli stipendi per gli operai e con la prosecuzione del dialogo tra sindacati e governo sul piano industriale. Dialogo: questa è la strada da percorrere. Venendo ai temi legati all’attività parlamentare, la Camera ha approvato sia il decreto Sblocca Italia che la riforma della giustizia civile (più sotto troverete gli approfondimenti).

Ma si va avanti: a tenere banco c’è ora la riforma della legge elettorale.

La volontà del PD è quella di chiudere rapidamente la partita, introducendo qualche correzione in corsa per rafforzare le garanzie di governabilità, come il premio di lista per chi supera il 40% (invece che il 37%) ed una soglia di ingresso al 5%. Tocca ora a Berlusconi e Forza Italia dire con chiarezza se sono disponibili a compiere il passo finale per l’approvazione della riforma elettorale: di certo il PD non spegnerà i motori.

A presto. AM  


FOCUS VENETO

Con lo ‘Sblocca Italia’ è stato approvato un mio emendamento che consentirà al progetto di realizzazione del porto off-shore di Venezia la prosecuzione delle procedure fino al Cipe. Contemporaneamente viene previsto nella Legge di Stabilità 2015, attualmente in corso di discussione alla Camera, il ripristino dei fondi statali che erano stati precedentemente tagliati. Si tratta di un’opera a mio avviso necessaria perché ha come obiettivo l’estromissione del traffico petrolifero e dei container, garantendo così un’accessibilità portuale che sarà inevitabilmente ridotta con la messa in funzione del Mose. Un’opera che ha già avuto una valutazione di impatto ambientale positiva, che per essere fattibile dovrà ricevere anche stanziamenti europei e da parte di privati e che dunque non va fermata in modo pregiudiziale.

Prosegue intanto il pressing su Eni per il rispetto degli impegni sul sito di Porto Marghera. Nel corso della settimana si è tenuta, su mia proposta, l’audizione in Commissione Attività Produttive dell’AD, Claudio De Scalzi. Da parte mia ho ribadito l’esigenza di garantire il mantenimento della raffinazione e della chimica in Italia, settori strategici per lo sviluppo produttivo del Paese. In quest’ottica ho richiamato Eni a velocizzare i tempi su due progetti di rilancio per Porto Marghera: lo sviluppo della bio-raffinazione e la riattivazione dell’impianto cracking.

Potete infine consultare due interrogazioni presentate nei giorni scorsi:

  I TEMI DELLA SETTIMANA
Lo Sblocca Italia è legge

Dopo il via libera della Camera, il provvedimento è stato approvato anche al Senato ed ora è finalmente legge. L’obiettivo è di rimettere in moto il settore produttivo e l’occupazione con una serie di misure ed interventi che riguardano le infrastrutture, l'edilizia, l'ambiente e l'energia. Purtroppo il M5S ha cercato di ostacolare, persino fisicamente in aula, l’approvazione del provvedimento. Senza capire che questa legge è stata costruita anche attraverso il confronto con le forze vive di questo Paese, che chiedono alla politica decisioni efficaci a favore dello sviluppo.


Processo civile
Via libera definitivo alla riforma.

Dopo il voto di fiducia della settimana scorsa, è stato approvato in via definitiva il decreto che garantisce maggiore sicurezza negli stadi e previene episodi di violenza. Di rilievo la misura, voluta dal PD, che destina una quota degli introiti, fino al 3%, derivanti dalla vendita dei biglietti allo stadio, per finanziare gli straordinari delle forze dell'ordine, impegnate a garantire la sicurezza.


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