Proseguire spediti sulla via delle riforme: senza sosta e senza ostacolare il percorso di cambiamento con minacce o spettri di rotture che metterebbero in discussione la stabilità del Paese.
Questo il messaggio inequivocabile che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ribadito più volte in questi giorni. Parole significative le sue, di riconoscimento del lavoro svolto dal Governo e dal Parlamento, e di spinta a chiudere in breve tempo le riforme già avviate. Momenti decisivi quelli che segnano l’agenda di queste settimane a cavallo tra 2014 e 2015: il Capo dello Stato ha infatti annunciato l’imminente conclusione del suo mandato presidenziale.
Ma, prima di affrontare l’appuntamento dell’elezione del suo successore, la volontà ferrea del Governo e del PD è di approvare la riforma della Legge elettorale, ora al Senato, e quella costituzionale alla Camera.
Dopo il varo di queste ore della Legge di Stabilità (una manovra a espansione qualificata, perché rilancia la crescita e affronta problemi cronici come quello del costo del lavoro, con risorse limitate ma con misure qualitativamente efficaci), partirà subito l’esame delle due riforme. Un doppio passaggio che va completato per garantire ai cittadini sia una riorganizzazione efficiente dello Stato e degli enti territoriali, sia un sistema di elezione dei parlamentari che garantisca una più forte rappresentatività ed una maggiore stabilità di governo.
Cambiamenti preziosi, che considero come il miglior viatico ed augurio per un 2015 di rilancio per il nostro Paese.
A presto. AM
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