‘Ogni individuo ha diritto alla vita... Nessuno potrà essere tenuto in schiavitù...’. Definita come la più grave sciagura del mare dal dopoguerra, la tragedia consumatasi domenica scorsa nelle acque del Canale di Sicilia, con la morte di centinaia di profughi partiti dalle coste libiche per cercare speranza e libertà, sconvolge le coscienze di molti e, purtroppo, incendia gli animi più facinorosi. Con puntuale ritualità, polemiche, violenze verbali e commenti beceri si sono succeduti. Personalmente scelgo di andare all’essenzialità di questo dramma epocale e di cercare la bussola nei passaggi essenziali della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Perché ritengo che gli obiettivi prioritari siano quelli di salvare le vite e di lottare contro i mercanti di esseri umani. Con questa bussola, il gruppo del PD alla Camera ha presentato una risoluzione, approvata in aula raccogliendo un ampio consenso, con la quale viene dato al governo un mandato forte da far valere a livello internazionale per adottare soluzioni adeguate alla situazione. Abbiamo individuato una serie di iniziative e interventi concreti (qui il dettaglio) che ora spetta all’UE rendere operativi in un quadro di stretta collaborazione internazionale.
Liberazione: parola chiave per migliaia di profughi, ideale fulcro della nostra storia repubblicana. Quest’anno il 25 aprile fa cifra tonda: 70 anni. Un appuntamento che nei giorni scorsi abbiamo celebrato in modo speciale. Per la prima volta infatti, le donne e gli uomini della resistenza, sono stati protagonisti di una sessione straordinaria della Camera. Seduti fianco a fianco con i deputati, hanno testimoniato la loro lotta per la liberazione del nostro Paese dagli orrori del totalitarismo. E’ stato un momento di intensa emozione, di nuova profonda riflessione su quanto siano ancor oggi preziosi quei valori e quel coraggio che hanno accompagnato quella generazione sulla strada della libertà di tutti noi italiani. Oltre al ricordo resta fondamentale il nostro compito di far rivivere costantemente questo patrimonio. Buona Festa della Liberazione, dunque.
Nel frattempo la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza (qui il testo completo) sul Def 2015. Insieme al rilancio degli investimenti e dei consumi, i nostri obiettivi tengono giustamente conto della priorità di affrontare il tema della coesione sociale, a cominciare da un’azione decisa di contrasto alla povertà. La politica economica illustrata nel Def ci dice che siamo nelle condizioni di ripartire se saremo capaci di mantenere l’impegno di proseguire questa stagione riformatrice con decisione. Restando in tema di economia, si avvia intanto l’iter per la Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Il provvedimento, che mi vedrà in veste di relatore, ha come obiettivo quello di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all'apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza e di garantire la tutela dei consumatori.
Un’ultima riflessione la dedico alla legge elettorale e alle frizioni interne di questi giorni. Se il dialogo, tanto più all’interno del PD, è un elemento irrinunciabile della vita politica, nel caso della legge elettorale non si può tuttavia dimenticare che lo schema attuale di riforma accolga già molte delle proposte emerse nel dibattito di questi mesi. L’obiettivo dell’approvazione dell’Italicum, che abbiamo ora a portata di mano, va raggiunto rapidamente. Questo per rispondere alla necessità di dotare il nostro Paese di un sistema elettorale che garantisca maggiore governabilità e rappresentanza, che spinga al bipolarismo e a quella vocazione maggioritaria che il PD dovrebbe avere per sua natura. Si tratta di una riforma che, seppur non perfetta, è di sicuro la migliore per consentire un altro passo di cambiamento concreto, atteso da anni e che non è più ulteriormente rinviabile.
A presto. AM
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