Numero 9 - venerdì 28 febbraio 2014        

Ad inizio gennaio parlavo di un 2014 che doveva essere per forza di cose l’anno del cambiamento concreto e non più auspicato. Ed in poche settimane la prima risposta agli italiani, che chiedono rapidità ed efficacia di scelta alla politica, è arrivata con la nascita del nuovo governo guidato da Matteo Renzi.
Un passaggio, quello che ha portato alla conclusione del precedente esecutivo di Enrico Letta, certamente non privo di brusche accelerazioni. A Letta va riconosciuta una positività di azione che però, nell'ultimo periodo e non solo per sue responsabilità, non è stata sufficiente nel dare risposta alla crisi che continua ad incalzare e per innescare una vera svolta di crescita. C’era l’esigenza reale di dar vita, con coraggio ad una nuova fase. Il cambio di governo è stata la soluzione più giusta, anche perché il ritorno alle urne in assenza di una riforma della legge elettorale, che si è comunque riprenderà il suo cammino la prossima settimana alla Camera, sarebbe stato un salto nel buio.
Più che considerarla, come alcuni fanno, l’ultima spiaggia, credo che la sfida lanciata da Renzi e dal PD debba essere come un'occasione da non sprecare per cambiare finalmente il Paese. Nel suo discorso alle Camere, Renzi ha chiesto ed ottenuto la fiducia pronunciando parole inequivocabili, con la determinazione di chi vuole presentare un'Italia profondamente rinnovata in vista del semestre europeo che inizia a luglio. Questo attraverso le riforme costituzionali, della legge elettorale, del lavoro, del fisco, della pubblica amministrazione e della giustizia. Il tutto in un orizzonte di brevissimo termine per il quale vale davvero la pena giocare il tutto per tutto.
Sono certo che daremo tutti il massimo, consapevoli che ci troviamo di fronte ad un’occasione rara, ad una sfida che può essere vinta solo se in breve tempo realizzeremo fatti e cambiamenti concreti. Questa sfida ha per protagonista una squadra di governo con competenze ed energie nuove a servizio del Paese, con metà ministri donne e l'età media più bassa della storia della Repubblica: segni distintivi che proiettano l'Italia tra le moderne democrazie europee.
L'avvio di questa esperienza, con la visita del Premier a Treviso, mi sembra già un buon biglietto da visita. Treviso è infatti un emblema di quel Nordest e di quell’Italia che chiede - come ricordavo all’inizio - rapidità, serietà e capacità tecnica nel dare risposte alle emergenze dell’economia, delle imprese e dell’occupazione, in primo luogo quella giovanile. Una tappa quindi impegnativa, che dimostra la volontà di rimanere con i piedi e con la testa nella realtà e che impone, a maggior ragione, il raggiungimento assai veloce di risultati veri.
Nel frattempo lasciamo Grillo e il suo movimento alle prese con le loro faide ed espulsioni, che rivelano tutte le contraddizioni di una realtà poco abituata alla sana democrazia, cosa che peraltro i fuoriusciti di questi giorni dimostrano di aver compreso.
La conclusione la riservo a Pierluigi Bersani: il suo ritorno in aula è stato davvero un bel momento. Sia per il risvolto positivo della sua vicenda personale sia perché credo che un PD, ricco di risorse e contributi diversi ma sempre compatto, sia la migliore garanzia per un’Italia migliore.

A presto. AM  


Focus Veneto
Salva Venezia

Dopo settimane di incertezza e preoccupazione, il Consiglio dei Ministri del nuovo governo Renzi ha approvato un decreto nel quale è inserito anche il cosiddetto ‘Salva Venezia’, provvedimento che cancella le sanzioni riguardanti lo sforamento del Patto di Stabilità del Comune. Era un atto fondamentale per evitare ai dipendenti dell’amministrazione una cospicua riduzione degli stipendi e, in generale, per scongiurare il rischio di uno stop a tutta una serie di servizi per il cittadino.
Si tratta di un risultato frutto del lavoro di pressing e attenzione da parte di tutti i parlamentari democratici veneziani. Resta il fatto che è necessario ripensare in maniera decisa all’allentamento delle maglie fissate dal Patto di Stabilità, obiettivo che il governo è intenzionato a concretizzare a breve termine.

 
 
  Comunicati stampa
 
  IN PRIMO PIANO
 
 Delega fiscale

Maggiore efficacia nella lotta all’evasione.
E’ stata approvata alla Camera la cosiddetta delega fiscale, legge che prevede una maggiore chiarezza delle norme e dei rischi fiscali per le imprese ed introduce nuovi strumenti per la lotta all’evasione, come l’estensione della fatturazione elettronica e i disincentivi all’uso del contante. Tra le altre misure di questo provvedimento atteso da tempo ed al quale il PD ha voluto dare la spinta decisiva, la riforma di Equitalia con il passaggio da Spa ad agenzia direttamente pubblica e l'eliminazione dell'aggio esattoriale. Si tratta nel complesso di una legge a favore di un fisco più equo per i cittadini onesti, più incisivo nei confronti di chi invece evade ed in grado di recuperare nuove risorse utili per abbattere il livello di tassazione sulle imprese.


 Reati ambientali

Un provvedimento storico atteso da 20 anni.
E' una riforma che ci mette finalmente in linea con i paesi più avanzati d’Europa. Si parla senza esito da almeno vent’anni di ecoreati, stavolta siamo a un passo dal colmare un vuoto dannoso e ormai immotivato del nostro codice penale. Quando sarà legge non solo si avranno a disposizione norme repressive efficaci per combattere fenomeni criminosi sempre più diffusi e ad altissimo allarme sociale, ma anche strumenti per incentivare bonifica e ripristino.


 Finanziamento pubblico

Con l'abolizione i partiti saranno più trasparenti.
È stato approvato la scorsa settimana il decreto sul finanziamento pubblico diretto ai partiti. La riforma prevede una abolizione graduale dal 2014 al 2017. Viene introdotto il finanziamento privato attraverso donazioni fiscalmente agevolate e il meccanismo del 2 per mille. Avranno diritto al finanziamento privato quei partiti che daranno garanzie sulla democrazia interna e la trasparenza dei bilanci. Il Pd ha voluto con decisione questa riforma che è stata ostacolata dalla demagogia del Movimento 5 stelle.

  Contatti
Per contattare l'ufficio stampa, per l'invio di notizie, per richieste di interviste ecc.:
stampa@andreamartella.it
tel: 331-6424797
pd.segreteriamartella@camera.it
tel. 06-6760.4813

Per contattarmi
 
Se non vuole più ricevere la newsletter può cancellare il suo indirizzo cliccando qui
Il suo indirizzo sarà trattato nel pieno rispetto della normativa vigente sulla privacy (d.lgs 196/2003).