17/11/2015
Ileana Argentin
Lenzi, Amato, Albini, Paola Boldrini, Grassi, Paola Bragantini, D'Incecco, Bini
2-01167

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che: 
manca poco meno di un mese all'8 dicembre 2015 quando si aprirà il Giubileo straordinario; il Giubileo della Misericordia che durerà fino alla festa di Cristo Re, il 20 novembre 2016; 
il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco è certamente uno degli eventi più attesi dei prossimi mesi. Un evento che, secondo le stime, attirerà a Roma oltre 25 milioni di visitatori tra i quali anche molti disabili; 
a più riprese il Governo ha stanziato fondi ordinari e straordinari volti ad avviare tutte quelle opere necessarie a rendere Roma pronta all'accoglienza di tutti i pellegrini; 
l'elenco dei cantieri aperti per migliorare l'accoglienza dei pellegrini non sembra tener minimamente conto di quelle fasce di popolazione fragile per le quali lo stesso Papa Francesco chiede attenzione –: 
quanti siano ad oggi i finanziamenti stanziati per il Giubileo, quali siano i cantieri e le opere autorizzate nonché il loro stato di attuazione; 
nello specifico, quali siano le opere volte all'abbattimento delle barriere architettoniche per una piena accoglienza delle persone disabili che verranno a Roma per il Giubileo; 
se sia stato predisposto un piano speciale per l'accoglienza delle persone disabili. 
 

Seduta del 27 novembre 2015

Illustra e replica Ileana Argentin, risponde De Vincenti Claudio, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri

Illustrazione

Grazie, Presidente e sottosegretario. Sono qui per illustrare questa interpellanza per me molto urgente per la categoria che rappresento in quest'Aula e cioè per esattamente capire a che punto siamo, visto che manca poco meno di un mese al Giubileo, rispetto ai piani di intervento nella città di Roma – ma non solo: nel nostro Paese – per quanto concerne i cantieri che sono stati aperti e, in modo specifico, le barriere architettoniche, se sono state previste delle eliminazioni di queste in cantieri specifici. 
In più, essendo stata in consiglio comunale di Roma nel 2000 mi sono sempre occupata, cioè ho avuto l'occasione con Papa Wojtyla di occuparmi del precedente Giubileo, e ho fatto parte di commissioni, creando un piano di interventi ed un programma specifico rispetto al Giubileo. Come lei sa, saranno più di venticinque milioni i pellegrini che arriveranno a Roma per questo evento e almeno il 20 per cento saranno anziani o disabili, quindi con difficoltà di mobilizzazione e di accessibilità. Noi abbiamo la necessità quindi di capire esattamente – mi scusi il plurale maiestatis, ma quando uno rappresenta anche altri è in qualche modo portato ad utilizzarlo – se è stato disposto un intervento specifico, se sono state fatte delle opere particolari o ancora se è previsto un piano di intervento speciale su questo e quanti soldi e quanti finanziamenti sono stati destinati a questi interventi. Le parlo di denaro perché credo che fino ad oggi ci sia stato un intervento che più o meno è caduto a pioggia, nel senso che non c’è stato un vero e proprio intervento coordinato e che abbia avuto un percorso diciamo comune, ma bensì sia andato un po’ qua e là, laddove le richieste erano maggiori e non vorrei che fossero spesi dei soldi inutilmente, visto che questa è una grandissima occasione, sia dal punto di vista cattolico-religioso, ma anche dal punto di vista diciamo urbanistico e dei lavori pubblici, per la città. 
Voi dovete immaginare che noi abbiamo vissuto di rendita dal Giubileo degli anni Duemila, per quanto riguarda i marciapiedi, le stazioni, gli aeroporti; tutto il mondo della disabilità e dei problemi quindi di accessibilità che aveva a che fare con questi, per anni ha potuto trovare percorsi per non vedenti, scivoli sulle rampe, quindi per noi è stato un grande ritorno e su questo – ripeto – abbiamo vissuto di rendita per tantissimi anni. Ci dispiacerebbe molto che questi soldi divenissero soltanto uno strumento di immagine e venissero risolte quindi qua e là solo le situazioni più impellenti all'esterno, anche perché ho avuto un incontro con monsignor Fisichella, il quale ha insistito molto sulle responsabilità dello Stato e sul fatto che all'interno del Vaticano soltanto loro avrebbero provveduto con l'apertura della Porta Santa, che ci sarà l'8 dicembre.
Io le segnalo che già molti problemi mi sono stati segnalati – proprio intorno alla stessa Santa Sede, intorno a San Pietro, per esempio sui sampietrini della piazza – e tutta una serie di difficoltà rispetto alle stradine adiacenti. Allora, mi chiedo chi gestirà anche tutto questo. Capisco che non potremo far altro che demandare agli enti locali questi soldi, però ho paura che diventi un utilizzo improprio. Una sorta di incapacità si presenta in questo momento nella città di Roma molto forte. A seguito di «mafia capitale», noi abbiamo una situazione di totale inerzia e si è creato proprio un alibi all'immobilismo. 
Le segnalo inoltre la stazione come gravissimo problema, nel senso che è stata bravissima Ferrovie dello Stato Spa a risolvere tantissime questioni, ma rimane la sala blu, quella che ospita i disabili che arrivano da fuori, troppo ristretta realmente per il numero che arriverà; non so se vi muovete attraverso le richieste che vengono fatte o se siete voi a predisporre questo piano. 
Io non la vorrei tirare per le lunghe – mi riservo poi di replicare –, però quello che le dico, sottosegretario, è che sono stata costretta a fare due emendamenti ora per la legge di stabilità di 10 milioni e 10 milioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche, uno con riguardo alla legge n. 13 per i privati e uno sul decreto del Presidente della Repubblica n. 503, perché sono anni che non venivano finanziati. Io detesto gli emendamenti che specificatamente vanno per una via o per un'altra; preferisco finanziare le leggi. 
Così, per il Giubileo, immagino che sia giusto finanziare il Giubileo in quanto tale, ma vorrei cogliere l'occasione perché questo denaro pubblico non venga disperso nel nulla, ma abbia un senso.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole Argentin per l'interpellanza, che coglie un punto molto sensibile e importante della gestione dell'Anno Santo. La tematica evocata e sottolineata dall'interpellanza è stata sin dall'inizio uno dei punti su cui si è concentrata maggiormente l'attenzione del Governo e delle istituzioni chiamate a garantire una gestione ordinata e ben funzionante del Giubileo. Penso, in particolare, naturalmente al comune di Roma, alla regione Lazio e alla prefettura. 
A questo proposito, da giugno scorso, è attiva una Commissione congiunta Governo-regione-comune-prefettura-Santa Sede che coordina e supervisiona l'insieme delle attività necessarie a garantire un buon svolgimento dell'Anno Santo. In particolare, poi questa Commissione ha demandato a gruppi di lavoro congiunti le varie tematiche, in particolare accoglienza e mobilità, problematiche sanitarie e di trasporto verso la città di Roma (mobilità dentro la città di Roma, trasporto verso la città di Roma) e sicurezza; quindi naturalmente a gruppi di lavoro congiunti tra le istituzioni interessate, ha demandato l'organizzazione di queste attività. 
E poi abbiamo costituito una segreteria tecnica presso la prefettura a cui è stato dato l'incarico di un coordinamento operativo di tutte le attività. È stata immediatamente installata nel mese di settembre e ha cominciato a curare il coordinamento della organizzazione delle attività necessarie per la buona gestione degli eventi giubilari. 
Ognuna delle istituzioni che ho citato si è attivata programmando interventi nei campi di specifica competenza e il prefetto, con la segreteria tecnica, hanno curato il coordinamento di tutti questi interventi. In questo contesto, il prefetto, la segreteria tecnica, il comune e la regione, fin dallo scorso mese di settembre, hanno avviato una serie di iniziative coinvolgendo anche le associazioni rappresentative dei disabili; iniziative dirette a individuare le criticità del sistema di accoglienza e una serie di possibili interventi atti a risolvere i problemi di mobilità. Le misure prefigurate riguardano: i percorsi pedonali che congiungeranno San Pietro con le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore e le chiese giubilari del centro di Roma; la dotazione di appositi dispositivi per i disabili a bordo degli autobus delle linee del trasporto pubblico che saranno maggiormente interessate dal flusso dei pellegrini; l'installazione di ascensori e di montascale in stazioni della metropolitana di Roma che ne sono attualmente sprovviste. Sulla scorta anche di queste pianificazioni, Roma Capitale, in particolare da ultimo attraverso l'azione del commissario straordinario, ha avviato e sta realizzando lavori di riqualificazione e manutenzione straordinaria, meglio illustrati in una scheda che accludo in copia e che lascerò a disposizione degli onorevoli parlamentari. 
In sintesi, gli interventi in argomento toccano, innanzitutto, il settore della viabilità, la risistemazione dei marciapiedi, la riattivazione dei bagni pubblici, la creazione di percorsi giubilari, realizzati nel rispetto della normativa in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Sottolineo, in particolare, la questione che prima ha evidenziato l'onorevole Argentin riguardante le condizioni della viabilità di accesso verso Piazza San Pietro, in particolare lo stato della pavimentazione a sampietrini, su cui si stanno predisponendo appositi interventi che sono volti a superare le criticità di cui parlava l'onorevole Argentin. In particolare, è stata prevista la manutenzione e il ripristino degli scivoli e dei percorsi tattili soprattutto in corrispondenza degli attraversamenti pedonali. Penso, per esempio, a Piazzale Ostiense, a Piazza di Porta San Paolo, al Viale delle Mura Latine, al Viale di Porta Ardeatina, Via del Banco di Santo Spirito, Via Zanardelli, Piazza della Repubblica e i ponti sul lungotevere e la creazione di appositi percorsi giubilari che congiungeranno le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore a San Pietro e Via Lepanto a Via Ottaviano, passando per Via della Conciliazione e Piazza Risorgimento. 
Venendo all'altro tema evidenziato dall'onorevole Argentin e, cioè, quello in particolare dell'accoglienza per le persone diversamente abili, Roma Capitale, con la scheda che dicevo e che accludo, ha riferito di aver avviato, anche su questo versante, una serie di iniziative mirate. Aggiungo, ma lo specificherò ulteriormente fra poco, anche la regione Lazio sul versante sanitario. Le misure in questione si inquadrano nel più ampio piano degli interventi diretti a garantire una maggiore fruibilità della città da parte dei pellegrini. In questo contesto, è stata prevista l'installazione presso i punti di informazione turistica, collocati nelle aree centrali della città, di un innovativo sistema di informazioni turistiche per non udenti di cui Roma Capitale è la prima città d'Italia ad essersi dotata. Di recente – e qui vengo a interventi anche di competenza della regione – è stato anche siglato un protocollo di intesa tra Roma Capitale e l'Azienda regionale per l'emergenza sanitaria la ARES 118, che consentirà di collocare apparecchi defibrillatori anche nei Musei Capitolini durante tutto l'anno giubilare.
E, più in generale, la regione ha provveduto ad un potenziamento di tutti i pronto soccorso, nonché anche delle strutture di emergenza come le autoambulanze, eccetera, e a predisporre dei presidi medici in varie aree della città. Altre iniziative sono state messe a punto con il coordinamento della segreteria tecnica istituita, come si è detto, presso la prefettura. 
In particolare, mi riferisco al piano di utilizzo dei volontari di Protezione civile per i principali eventi giubilari. Tale piano prevede un impiego specifico dei volontari stessi in misura variabile da 200 a 1.050, a seconda dell'importanza dell'evento, nelle stazioni metropolitane e ferroviarie di principale interesse, al fine di fornire assistenza ai pellegrini e, in particolare, a quelli diversamente abili. Si aggiunge che, nell'ambito del bando straordinario per mille volontari del Servizio civile nazionale, emesso dalla Presidenza del Consiglio in data 15 ottobre, è stata prevista la possibilità di presentare progetti specifici di attività da svolgersi sotto il coordinamento della prefettura nel campo dell'accoglienza, orientamento e assistenza ai pellegrini e, in particolare, ai disabili e alle fasce deboli della popolazione nei punti di arrivo e di scambio e nei luoghi delle manifestazioni e degli eventi legati al Giubileo. 
Da ultimo, avuto riguardo alla richiesta contenuta nell'interpellanza di conoscere quanti siano gli interventi finanziati per il Giubileo, ad oggi abbiamo interventi, quelli della scheda che accludo, per un totale finanziato al momento di oltre 49 milioni di euro. Nel recente decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì scorso, abbiamo previsto un ulteriore stanziamento di 206 milioni di euro per il sostegno alle attività connesse all'Anno Santo. Questi oltre 200 milioni di euro saranno, in parte, circa 50 milioni di euro, destinati a interventi di competenza della regione e, in particolare, al potenziamento dei presidi sanitari e al potenziamento dei trasporti ferroviari di competenza regionale, soprattutto tutti quelli che afferiscono ai convogli che convergono e passano per la stazione San Pietro, e, per circa 150 milioni di euro, a interventi di competenza del comune che riguardano, come dicevo prima, viabilità, accoglienza, trasporto pubblico locale e naturalmente anche decoro della città e ambiente. Anche per i 49 milioni di euro, sui quali intanto sono già partiti i lavori, fornisco una scheda agli onorevoli interpellanti per poter verificare dettagliatamente gli ambiti sui quali si è intervenuti e il relativo importo di spesa. 
Infine, nel sottolineare il grande interesse che il tema della disabilità riveste per il Governo e più specificatamente per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre che naturalmente in primis per la Presidenza del Consiglio dei ministri, si ricorda che nell'ambito dei compiti attribuiti all'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, del quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali cura la segreteria tecnica, è stato predisposto il primo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, adottato con decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013. 
Il programma, che si articola in sette linee di intervento, è finalizzato alla promozione di una piena inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita sociale e prevede, alla linea di intervento numero quattro, la promozione e l'attuazione dei principi di accessibilità e mobilità. Tale linea di intervento prevede, tra l'altro, la razionalizzazione, l'aggiornamento e l'adeguamento dell'impianto complessivo della normativa italiana alla dimensione culturale e operativa promossa dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 in materia di accessibilità, che va declinata anche secondo la dimensione più propriamente fisica, con riferimento a edifici, viabilità, trasporti e ad altre strutture interne ed esterne, ossia il tema che l'onorevole Argentin sottolineava prima delle barriere architettoniche. 
Del resto, l'onorevole Argentin conosce questo programma molto bene, essendo una parlamentare che ha promosso e lavorato attivamente nella direzione appunto degli interventi a favore delle persone diversamente abili. Questo programma risente molto dell'azione dell'onorevole Argentin e degli altri deputati che hanno lavorato su questo tema. 
Attualmente l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità è impegnato, attraverso l'opera di alcuni gruppi di lavoro, all'elaborazione di proposte operative circa le linee di intervento individuate nel Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità e, per quel che riguarda il tema delle barriere architettoniche, tale attività viene portata avanti da uno specifico gruppo di lavoro che si occupa del tema dell'accessibilità.

Replica

Signor Presidente, sottosegretario, Governo, sicuramente sono soddisfatta delle risposte del sottosegretario e in modo analitico ora vedrò la scheda degli interventi, ma posso dire che già vedo una linea di partenza e di arrivo e non una situazione, come dire, lanciata dall'alto. 
Mi sembra che il fatto che partecipino anche le associazioni di categoria sia molto importante, spero però – mi lasci essere un pochino polemica – che non siano sempre le stesse, nel senso che molte volte noi ci troviamo di fronte al mondo della disabilità in cui le grandi federazioni e le grandi associazioni dell'handicap che rappresentano la disabilità spesso sono le associazioni di potere e non le associazioni di diritto. Io credo che sia giusto che io faccia presente questo al Governo. 
Detto questo, mi pare che ci siamo, gli interventi sono corretti e sono quelli necessari. Abbiamo parlato di tecnologia avanzata e abbiamo parlato di infrastrutture che verranno modificate nel rispetto dell'accessibilità. Ci tengo a ribadire una cosa secondo me molto importante: dobbiamo abbattere la vera barriera, quella culturale, quella per cui rispondere ai bisogni delle persone con disabilità è una sorta di piacere, di privilegio, piuttosto che il riconoscimento di un diritto. Io credo che questo Governo stia facendo la differenza su questa questione; lo dico convinta, nel senso che ad esempio con la legge sul «dopo di noi» – la legge stabilità prevede 90 milioni di euro per quest'anno – noi stiamo facendo veramente nella storia di questo Paese la differenza. Lo facciamo perché abbiamo un nuovo capitolo di bilancio che non va a sottrarre forze economiche a quelle già preesistenti e questa è una roba nuova, che culturalmente non si era mai vista. C'era da dare assistenzialismo e non c'era mai da dare integrazione ed inclusione. 
Il Giubileo secondo me diventerà strumento anche di questo invece di inclusione. Credo che Papa Francesco, che ha sempre avuto una grande attenzione per i più deboli, potrà aiutarci anche attraverso le sue parole in questo percorso, ma quello che ci tengo di più a dire è: attenzione, controlliamo bene quello che facciamo, perché molte volte si fanno delle rampe in cui si preferisce fare lo scalino che è accanto, nel senso che sono fatte talmente male tecnicamente che il disabile preferisce essere aiutato nello scalino, perché è meno pericoloso lo scalino che la rampa del marciapiede. A me personalmente capita molte volte: per esempio, a via Cola di Rienzo ci sono dei marciapiedi in cui c’è la pedana per salire, ma non c’è per scendere, quindi uno deve tornare indietro e riscendere. 
La voglio vedere ironicamente, però insomma per il pellegrino che arriva dall'Europa, dove abbiamo un livello di attenzione – non dico tutta l'Europa, però in buona parte dell'Europa del nord – sicuramente molto alto, vedere queste contraddizioni potrebbe essere proprio perdere di prestigio di fronte all'Europa in quanto tale.  Ripeto, non volevo fare demagogia oggi, né tanto meno farla lunga e più del necessario, per cui mi fermo qui e ringrazio ancora il Governo e le dico con umiltà, ma anche con determinazione, che la disabilità non può essere che un patrimonio per questo Paese e non un limite. Se viene letto come un limite, probabilmente non ci porterà mai a nessuna risposta concreta. Lo dico perché anche il Ministero del lavoro in questo Osservatorio sta facendo un ottimo lavoro, ma se diamo possibilità di entrare nei grandi tavoli di concertazione alle associazioni anche – me lo conceda, io non dico tutte perché è impossibile lavorare con mille teste intorno a un tavolo e so che le federazioni sono quelle che ci vengono trasmesse come le rappresentative, però ci siamo dimenticati moltissimo dei genitori di disabili e delle associazioni che li rappresentano – quando parliamo di barriere architettoniche, dobbiamo ricordare anche tutto il mondo del ritardo mentale e cognitivo che può trovare una barriera architettonica anche in un autobus troppo piccino o comunque in un autobus dove non c’è uno spazio sufficiente. Immaginare che piccoli pulmini di quegli elettrici siano messi a disposizione di questo mondo almeno in quel periodo aiuterebbe moltissime famiglie e genitori. 
Comunque con umiltà, ma anche con grande entusiasmo, la ringrazio e spero che quanto detto venga messo in pratica e realizzato.