12/01/2016
Vittoria D'Incecco, Gianluca Fusilli
3-01915

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: 
dal 1o gennaio 2016 sono scattati i rincari dei pedaggi autostradali su diversi tratti; 
a fronte di un aumento medio dello 0,86 per cento; le autostrade A24 e A25, gestite dalla Strada dei Parchi SpA, registrano un rincaro del 3,45 per cento. Nello specifico, si tratta del secondo aumento più alto dopo quello della Torino-Milano (+6,5 per cento); 
le tariffe di Strada dei Parchi, in base alle informazioni pubblicate sul sito della stessa società, sono aumentate del 4,78 per cento nel 2010; dell'8,14 per cento nel 2011; dell'8,06 per cento nel 2012; dell'8 28 per cento nel 2014; 
per fare alcuni esempi, il pedaggio autostradale per raggiungere la Capitale da Avezzano dal 1ogennaio 2016 costa 80 centesimi in più (da 9,10 a 9,90 euro); per andare a Roma da Chieti-Pescara il biglietto è passato da 18,50 euro a 19,10 euro; 
gli aumenti penalizzano duramente i pendolari e i viaggiatori e mettono a rischio la ripresa e la competitività dell'economia regionale abruzzese, anche in considerazione del fatto che i pedaggi delle autostrade A24 e A25 sono già fra i più alti d'Italia. Prima dei nuovi rincari, infatti, il tragitto Roma-L'Aquila di 111 chilometri costava 11,10 euro. La Roma-L'Aquila, inoltre è molto frequentata dai pendolari che entrano nella Capitale da est e per il breve tragitto/Tangenziale-Lunghezza di 16,6 chilometri pagano 1,70 euro; 
il rincaro dei pedaggi è l'ennesimo ed inammissibile salasso a carico della popolazione, anche in considerazione della carente manutenzione e degli scarsi servizi assicurati sulle tratte A24 e A25: per trovare una stazione di servizio partendo dal casello Chieti-Pescara bisogna percorrere oltre 100 chilometri –: 
se e quali iniziative di competenza intenda adottare per la revoca di tali aumenti e per evitare che gli stessi si ripetano in futuro al fine di tutelare gli utenti delle autostrade A24 e A25, le imprese e, in generale, tutti i cittadini.