03/02/2016
Fabio Lavagno
Schirò, Luciano Agostini, Boccadutri, Bossa, Carocci, Cassano, Chaouki,Cimbro, Cominelli, Coppola, Dallai, Di Salvo, Fiorio, Fregolent, Gasparini, Gribaudo, Kronbichler,Lacquaniti, Marchi, Moretto, Nardi, Oliverio, Piazzoni, Pilozzi, Giuditta Pini, Rampi, Romanini, Rossi,Sbrollini, Scuvera, Tullo, Zampa, Zan, Verini
2-01260

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che: 
il movimento politico italiano CasaPound Italia nasce in qualità di primo centro sociale di ispirazione fascista il 26 dicembre 2003 a Roma, con l'occupazione di uno stabile nel rione Esquilino. Successivamente, il fenomeno, diffondendosi con ulteriori occupazioni, mobilitazioni e iniziative di vario genere, divenne un movimento politico. Nel giugno del 2008 CasaPound si costituisce come associazione di promozione sociale ed assume l'attuale denominazione CasaPound Italia – CPI. Pur non riconoscendosi ufficialmente nelle definizioni classiche di destra e sinistra, CPI viene comunemente inserita nel panorama dei gruppi e movimenti politici della destra radicale italiana; 
il nome, ispirato al poeta Ezra Pound, fa particolare riferimento ai suoi Cantos contro l'usura, alle posizioni economiche di critica tanto al capitalismo quanto al marxismo ed alla sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana. I riferimenti politici dell'associazione sono più precisamente legati all'ideologia fascista, con particolare attenzione al Manifesto di Verona, alla Carta del Lavoro ed alla legislazione sociale del fascismo stesso. Il simbolo scelto è una tartaruga stilizzata, dal guscio ottagonale; 
l'associazione CasaPound, come si legge sul sito www.casapound.org, «si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio»; 
nel suo programma, al punto 18, si propone di riscrivere la Costituzione: «La Costituzione della Repubblica Italiana va riscritta. Essa è opera di uomini che la compilavano all'indomani della guerra civile ed adempivano a quel compito nella scia dei carri armati stranieri»; 
i suoi esponenti in numerose interviste e comunicati si definiscono «fascisti del terzo millennio» e si rifanno esplicitamente al programma di San Sepolcro, elaborato da Mussolini nel marzo 1919, con il quale furono fondati i Fasci di combattimento, e alla Repubblica di Salò; 
la prima occupazione fatta utilizzando il nome CasaPound, fu quella del 26 dicembre 2003 a Roma da parte di un gruppo di giovani facente riferimento all'area ONC/OSA (acronimo di «Occupazioni Non Conformi e Occupazioni a Scopo Abitativo») e provenienti dall'esperienza precedente di CasaMontag alle porte di Roma. L'edificio, un ex palazzo governativo al n. 8 di via Napoleone III, è diventato in seguito la sede nazionale del movimento e dell'associazione CasaPound Italia; 
nel 2006 CasaPound decise di entrare nel partito Movimento Sociale – Fiamma Tricolore. Il periodo è contraddistinto da azioni dimostrative, come l'assalto alla «bolla» del programma televisivo Grande Fratello nel 2008 a Roma, insieme ad altre occupazioni di edifici. Nel 2008, per protesta contro la mancata organizzazione di un congresso nazionale, CasaPound occupò la sede centrale romana della Fiamma Tricolore, venendone espulsa; 
un articolo pubblicato dal quotidiano la Repubblica edizione romana in data 23 marzo 2009 a firma Rori Cappelli dal titolo «Casa Pound, slogan choc contro i disabili», si dà conto di come militanti di CasaPound avessero esibito uno striscione con la dicitura «travestiti da disabili, ma con le pance piene, siete sempre e solo iene». La giornalista, nell'articolo, riporta la reazione di un ragazzo minorenne down il quale alla vista dello striscione, piangente, dice «io non sono travestito da disabile, io sono down»; 
l'articolo pubblicato dal quotidiano la Repubblica del 6 febbraio 2009 a firma del giornalista Paolo Berizzi, narra di come un circolo neofascista milanese denominato «Cuore Nero» e gemellato con Casa Pound, avesse pubblicato una fanzine la cui copertina rappresentava un brindisi all'olocausto. Un fotomontaggio, al posto della famigerata scritta «il lavoro rende liberi» posta sopra il varco di accesso al campo di sterminio di Auschwitz, compare «Cuore nero brewery»: letteralmente, «Birrificio Cuore nero». La copertina è del numero di giugno 2008; 
in altra occasione un esponente di Casa Pound, consigliere della circoscrizione ovest di Prato per il partito delle libertà, inneggiava ad Adolf Hitler, come risulta dall'articolo pubblicato il 23 aprile 2011, pubblicato sul sito del quotidiano «Il Tirreno» dal titolo «Consigliere del PDL fa l'elogio di Hitler»; 
altro episodio di xenofobia e razzismo si è verificato in occasione dell'anteprima nazionale dello spettacolo teatrale di Ascanio Celestini dal titolo «Il razzismo è una brutta cosa», tenutasi a Viterbo il 24 settembre 2009. In quella occasione, Casa Pound Viterbo, con numerose scritte murali attaccò l'assessore provinciale Picchiarelli, il consigliere Riccardo Fortuna e l'attore Ascanio Celestini volantini vennero affissi sui muri della città e buttati dentro la sede dell'Arci di Viterbo: le scritte murali ed i volantini attaccavano le persone, ma in realtà il bersaglio politico era lo spettacolo di Ascanio Celestini contro il razzismo; 
nel gennaio 2013, un'inchiesta della procura di Napoli, portava all'arresto di 7 esponenti di Casa Pound e dell'applicazione dell'obbligo di dimora per altri 3 nelle città di Napoli, Salerno e Latina. In rete è possibile reperire diversi articoli sulla vicenda pubblicati dal quotidiano Corriere del Mezzogiorno tra il 24 ed il 29 gennaio 2013 nei quali si dà conto della vicenda, al di là degli sviluppi processuali di cui pure si dirà ciò che interessa è quanto emerge dalle intercettazioni captate tra gli aderenti di Casa Pound i quali esprimono chiaramente sentimenti antisemiti: si arriva a dire di voler violentare una studentessa ebrea, che gli ebrei con la kippah fanno schifo, altri dicono che le camere a gas non sono esistite, ma non bisogna dirlo pubblicamente, altri discutono del «Mein Kampf» di Adolf Hitler e si ricostruiscono episodi di pestaggi ai danni di giovani di sinistra in occasione di una campagna elettorale; 
nel 2014, è accaduto che a seguito del diffondersi di una falsa notizia relativa ad una presunta aggressione compiuta da nomadi, gli aderenti al «Blocco studentesco», articolazione di CasaPound, abbiano di fatto impedito a 90 ragazzi e ragazze del campo nomadi di Via Cesare Lombroso a Roma di recarsi rispettivamente, alle scuole materne, elementari e medie. I giovani di CasaPound, si sono presentati in circa 500 esibendo uno striscione con su scritto «No alle violenze dei Rom. Alcuni italiani non si arrendono», accendendo fumogeni e scandendo cori contro i nomadi. Tale iniziativa, che ha visto la partecipazione di 500 persone di fronte alle quali i genitori dei bambini non si sono sentiti sicuri di uscire venne stigmatizzata dall'allora vice-sindaco di Roma come un gesto meschino, un atto di razzismo che va contro ogni principio democratico; 
la senatrice Albertina Soliani, presentò in due occasioni atti di sindacato ispettivo durante la XVI Legislatura in data 22 dicembre 2009 interrogazione n. 4-02467 e in data 15 maggio 2012 interrogazione n. 3-02858 per eventi di violenza avvenuti nella città di Parma. Dalle risposte ai due atti si evidenzia come il Governo pro tempore intendesse porre la massima attenzione nel prevenire e reprimere tutte le iniziative dei gruppi e movimenti politici, sia di estrema destra che di estrema sinistra, che possano sfociare in episodi di violenza. In riferimento all'attività di CasaPound si sottolinea come l'associazione, nel tempo, ha organizzato diverse manifestazioni, tra cui la presentazione di opere letterarie di revisionismo storico sul fascismo e volantinaggi denigratori della Resistenza; 
per quanto concerne gli esiti dell'azione di contrasto nei confronti dell'estremismo di destra, nell'ultimo anno sono stati arrestati 11 militanti e ne sono stati denunciati 147. In particolare, nel novembre 2011 la DIGOS di Roma ha arrestato un noto elemento di CasaPound, tuttora sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, accusato di una violenta aggressione nel quartiere romano di Montesacro contro alcuni militanti di opposto orientamento intenti ad affiggere manifesti. Il successivo 19 marzo, la DIGOS di Lecce ha dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di elementi, sempre di CasaPound, accusati di aggressione ai danni di un militante leccese di diversa ideologia politica; 
da quanto si apprende, un documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333) della direzione centrale della polizia di prevenzione che porta la data dell'11 aprile 2015, con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa, allegato dal legale di CasaPound Italia in una causa civile che oppone la figlia di Ezra Pound, signora Mary Pound vedova de Rachewiltz, a Gianluca Iannone, definisce CasaPound sodalizio di giovani molto disciplinati, con «uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne» sospinti dal dichiarato obiettivo «di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio»; 
nel testo della informativa non viene opportunamente mai citato il termine fascismo, né tantomeno si precisa che fu una dittatura, al suo posto si usa un sinonimo neutralizzante come «ventennio», di cui si da acriticamente atto della possibilità di rivalutarne «gli aspetti innovativi di promozione sociale»; 
la nota informativa descrive l'attività del Movimento, quasi esaltando «l'impegno primario» di CasaPound volto alla «tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l'occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto “Mutuo Sociale”», «lo stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne» e che ha l'obiettivo «di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio»; poi si riferisce che «l'attenzione del sodalizio è stata rivolta anche alla lotta al precariato ed alla difesa dell'occupazione attraverso l'appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali e le proteste contro le privatizzazioni delle aziende pubbliche, in passato predominio esclusivo della contrapposta area politica, quali il sovraffollamento delle carceri, o la promozione di campagne animaliste contro la vivisezione e l'utilizzo di animali in spettacoli circensi». Si racconta poi del collegamento tra CasaPound e la nuova Lega Nord di cui si condividono le istanze di sicurezza e l'opposizione alle politiche immigratorie attraverso la creazione del cartello elettorale denominato «Sovranità»; 
pur affermando che «all'interno del movimento militano elementi inclini all'uso della violenza» la nota sembra voler relegare la natura violenta di cui, come si è visto, è costellata la storia di CasaPound, quasi esclusivamente all'ambito sportivo, luogo tra gli altri di proselitismo all'interno delle tifoserie ultras, dove «l'elemento indennitario si coniuga a quello sopperivo divenendo spesso il pretesto per azioni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi» –: 
se il Ministro interpellato sia a conoscenza delle problematiche sopra esposte; 
se esista una mappatura delle sedi e delle iniziative di CasaPound su tutto il territorio nazionale e, in caso negativo, il Ministro interpellato abbia intenzione di predisporla; 
se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda intervenire prontamente adottando una posizione di netta contrarietà al testo della informativa della direzione centrale della polizia n. 224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333 verificando eventuali responsabilità affinché si riaffermino con decisione i principi fondanti della Repubblica italiana; 
quali iniziative di competenza intenda assumere per impedire la diffusione di una propaganda ad avviso degli interpellanti di chiara ispirazione neofascista, razzista e xenofoba e manifestamente contraria ai valori costituzionali.