08/03/2016
Nicodemo Oliverio
Sani, Fiorio, Luciano Agostini, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Terrosi, Venittelli, Zanin, Martella, Cinzia Maria Fontana, Bini, Rostellato e Antezza
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Per sapere – premesso che: 

nel 2015 l'agricoltura ha centrato un nuovo ambizioso obiettivo con un aumento del prodotto interno lordo del comparto pari a +3,8 per cento, l’export agroalimentare ha toccato la soglia record di 36,8 miliardi di euro (+7,5 per cento), l'occupazione giovanile è aumentata del 16 per cento con oltre 20 mila nuovi posti di lavoro, contro il +4 per cento del settore nel suo complesso e il +1 per cento dell'occupazione in Italia; 
attualmente le imprese gestite da agricoltori al di sotto dei 40 anni sono il 5 per cento del totale contro una media europea dell'8 per cento, per il settore agricolo è fondamentale attivare attraverso politiche mirate un ricambio generazionale in grado di rafforzare ulteriormente il comparto; 
nel 2015 si è verificato anche un vero e proprio boom per il lavoro indipendente femminile; sono, infatti, aumentate del 76 per cento le ragazze italiane sotto i 34 anni che hanno scelto di lavorare in agricoltura come imprenditrici agricole, coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole; 
l'aumento delle presenze di giovani e, in tale contesto, l'aumento delle giovani donne in agricoltura stanno producendo una forte diversificazione delle attività e una vera e propria rivoluzione nel lavoro agricolo; 
sta crescendo la propensione all'innovazione, nuove app e nuove tecnologie sono applicate al lavoro nei campi e ai prodotti, l'innovazione aziendale va dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche all'agricoltura sociale, alla sistemazione di parchi, giardini, strade, all'agribenessere, alla cura del paesaggio, fino alla produzione di energie rinnovabili; 
secondo uno studio Coldiretti/Ixè, il 50 per cento dei giovani recentemente entrati nel settore agricolo possiedono una laurea, il 57 per cento ha introdotto innovazioni nella propria azienda e il 74 per cento è orgoglioso del lavoro scelto; 
le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più; 
il piano giovani del Governo, finanziato con 160 milioni di euro, è fondamentale per stimolare il ricambio generazionale in agricoltura rafforzando ulteriormente la tendenza già in atto, con particolare riguardo agli obiettivi quali innovazione e competitività nei mercati internazionali, in un settore che riveste un ruolo strategico per il Paese –: 
quali misure del piano giovani siano già operative in particolare per quei giovani che progettano di entrare nel mondo agricolo. 

Seduta del 9 marzo 2016

Illustra Fabio Lavagno, risponde Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, replica Giorgio Zanin

Illustrazione

Grazie Presidente. Signor Ministro, è noto come i giovani siano una risorsa insostituibile in campo di innovazione e di crescita, pertanto con l'aumento massiccio di presenze di giovani impegnati in agricoltura, in particolare delle giovani donne, è comprensibile come nel 2015 si siano ottenuti in questo campo, nell'agricoltura, notevoli obiettivi e come questo sia direttamente legato. Quindi, abbiamo un comparto che ha contribuito all'aumento del PIL con il 3,8 per cento, e l’export alimentare ha avuto soglie che hanno superato i 36,8 miliardi di euro. 
Purtroppo, dobbiamo constatare come nel nostro Paese, rispetto alla media dei Paesi europei, il numero dei giovani sotto i quarant'anni impiegati in imprese agricole sia del 3 per cento inferiore. Pertanto è importante applicare politiche attive e serie, perché si attivi un vero proprio ricambio generazionale in un settore che è così strategico e importante non solo per il nostro prodotto interno lordo, ma soprattutto per quanto riguarda le esportazioni e per quanto riguarda lo stesso presidio del territorio, un territorio che rischierebbe, diversamente, di desertificarsi e di andare perso. È noto, ed è risaputo, che i giovani imprenditori apportano valore aggiunto in campo innovativo, ma anche nel fatturato e nell'occupazione. Sappiamo, ed è noto, che il Governo ha stanziato un piano giovani di 160 milioni. Vogliamo sapere, con questa interrogazione, quali politiche stia appunto presentando il Governo e quali siano già attive a questo scopo.

Risposta del governo

Grazie Presidente. Onorevoli deputati, in questi 24 mesi di Governo abbiamo effettivamente lavorato molto insieme su uno dei principali obiettivi per il rafforzamento dall'agricoltura italiana, che è proprio quello del ricambio generazionale. Sono stati ricordati numeri importantissimi che danno il segno di una grande opportunità per questo Paese. Questa politica è al centro dell'iniziativa del Governo e del Ministero. 
Per essere molto schematico voglio affrontare immediatamente il tema del piano giovani da 160 milioni di euro che abbiamo finalizzato, che oggi è operativo, e che si incardina fondamentalmente su tre strumenti operativi. Il primo strumento è quello dei mutui a tasso zero, che sono finalmente operativi, che sono stati stabiliti dall'intervento «Campolibero», che tutti credo ricordiamo, e servono alla copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli. Le risorse finanziarie disponibili ammontano a 80 milioni di euro, tra fondi nazionali ed europei, ottenuti grazie all'accordo che abbiamo concluso con la Banca europea degli investimenti. Si tratta di uno dei primi accordi sperimentali che la Banca europea degli investimenti fa sul versante dal rapporto credito-settore agricolo specializzato in particolare sulla leva generazionale. 
Seconda misura: l'insediamento di giovani in agricoltura. È una misura specifica che non nasce oggi, ma che noi abbiamo implementato dal punto di vista della dotazione finanziaria. Sono 60 milioni di euro per finanziare i mutui a tasso agevolato della durata massima di trent'anni per l'acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliano diventare imprenditori agricoli. 
La terza misura è legata a una novità, il fondo start-up in campo agricolo, è un fondo da venti milioni di euro, è un fondo di private equity che serve a supportare la nascita nello sviluppo di start-up nel settore primario, agroalimentare e della pesca. Su questo fronte, come ho detto prima, sono stanziati sperimentalmente risorse per 20 milioni di euro. 
Io credo che anche in ragione di quello che abbiamo visto in Expo Milano 2015, e della pluralità di esperienze e di proposte che stanno emergendo, da questo punto di vista, noi potremo tra un po’ anche fare una prima valutazione dell'efficacia di questa misura progettuale.

Replica

La risposta che lei, signor Ministro, ci ha appena fornito è certamente un bel segnale. Lei lo sa bene, anche per esperienza diretta, ogni anno sono migliaia i ragazzi italiani che si diplomano negli istituti tecnici e professionali di indirizzo agrario. Le iscrizioni sono da qualche anno in crescita, segno di una percezione diversa che sta mutando. Un fatto di cui certamente dobbiamo ringraziare la scuola, gli insegnanti, ma anche tutti coloro che hanno collaborato al clamoroso successo di Expo. È su questa scia che noi riteniamo che quanto lei ci ha appena delineato offra, per stare in tema, come una sorta di concime ideale per coltivare i sogni di tanti giovani. L'agricoltura italiana, attraverso i giovani, può mirare a traguardi di innovazione che valorizzino al meglio la nostra tradizione nazionale vincente. Il passaggio di testimone è un percorso abituale per il mondo agricolo, ma qui, nel piano operativo del Governo che lei ci ha descritto, c’è di più. Abbiamo bisogno di giovani preparati per vincere le sfide della multifunzionalità e della produzione di qualità, abbiamo bisogno di imprenditori agricoli giovani e flessibili, capaci di aggregarsi e di studiare la transizione necessaria per le coltivazioni nell'epoca del cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di giovani che fanno impresa agricola e contribuiscono in questo modo al presidio del territorio che in tante zone rischia l'incuria. 
Il Governo con il «piano giovani» e con le misure che lei ha delineato ha capito queste urgenze e come deputati siamo orgogliosi di accompagnare la spinta che questo Governo sta imprimendo all'occupazione giovanile, non solo nel mondo agricolo, e con essa anche alla crescente presenza femminile in agricoltura. Le cose fatte bene e che funzionano a me fanno venire il buon umore e questa circostanza ci vede e ci fa pensare, anche, che ci sia qualcun altro di giovane accanto a noi.