27/04/2016
Nicodemo Oliverio
Sani, Fiorio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Terrosi, Venittelli, Zanin, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini.
3-02217

Per sapere – premesso che: 
nei giorni scorsi le regioni hanno chiesto al Governo un intervento urgente ed incisivo per superare la gravità della situazione che si è creata a causa del ritardo accumulato da Agea nel procedere ai pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale della politica agricola comune 2015 e al rilascio dei titoli definitivi per la politica agricola comune 2016; 
tutte le regioni stanno subendo pesanti conseguenze per i mancati pagamenti delle domande presentate e per gli agricoltori italiani la situazione economica e finanziaria è diventata ancora più difficile; 
a distanza di mesi, nonostante l'Unione europea abbia consentito di erogare il 70 per cento dei contributi comunitari, a titolo di anticipo entro il 30 novembre 2015, oltre un quarto delle imprese aventi diritto, in particolare le imprese professionali più grandi, non ha ricevuto alcun pagamento; 
inoltre, Agea non ha ancora risolto diversi problemi connessi all'assegnazione dei titoli necessari per la presentazione delle domande per la politica agricola comune 2016 in scadenza il 16 maggio 2016 in relazione alla qualifica di agricoltore attivo, di riserva nazionale, di pascoli, di guadagno insperato, di capping; di fatto c’è il rischio concreto che questo stallo procedurale impedisca la presentazione delle nuove richieste; 
problemi analoghi si sono registrati per i piani assicurativi individuali, tanto da mettere a rischio la copertura assicurativa di molte colture; 
il rilevante impegno del Governo e del Parlamento nei confronti del settore primario rischia di essere vanificato dall'inefficienza dimostrata da Agea nell'attuare le misure di sostegno per l'agricoltura; le stesse valutazioni valgono per gli organismi pagatori regionali; 
i ritardi nei pagamenti e nella gestione delle pratiche si traducono in ritardi competitivi con le imprese degli altri Paesi europei, dove le pubbliche amministrazioni sono in grado di gestire la presentazione delle domande senza ritardi e di erogare nei termini i contributi previsti dai regolamenti comunitari; 
la pesante situazione che si è venuta a creare su tutto il territorio nazionale rende urgente l'adozione di iniziative, anche organizzative, da parte del Governo in attesa del necessario riordino dell'Agea contenuto anche nel cosiddetto collegato agricolo attualmente in discussione al Senato della Repubblica –: 
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere per la risoluzione delle problematiche aperte con Agea sui pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale della politica agricola comune 2015, per l'attribuzione dei titoli definitivi per la politica agricola comune 2016 e per la necessaria riorganizzazione di tutto il settore.

Seduta del 28 aprile 2016

Illustrazione di Luca Sani, risposta del governo di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, replica di Nicodemo Oliverio

Illustrazione

Signora Presidente, signor Ministro, c’è una difficoltà diffusa e crescente da parte degli agricoltori a ricevere i pagamenti PAC da parte di AGEA. Analoghe difficoltà le registriamo sull'assegnazione dei titoli necessari a presentare la domanda PAC 2016, così come sui piani assicurativi, a fronte – va detto – di una PAC che si presenta particolarmente complessa. È una situazione pesante, che riguarda tutte le regioni italiane, al di là del fatto che i pagamenti avvengano attraverso organismi regionali o meno e questo paradossalmente avviene in una fase politica in cui il Governo è tornato a investire significativamente in agricoltura con il suo Ministero, di cui appunto la legge di stabilità ne è un esempio e anche la stessa riforma degli enti, di cui AGEA fa parte. Per questo, chiediamo quali iniziative intenda assumere in attesa che la riforma di AGEA sia compiuta, perché appunto questi ritardi rischiano di vanificare quelle politiche importanti che il Governo ha fin qui messo. Gli agricoltori devono contare su risorse certe in tempi certi......per programmare e investire nelle loro attività e per conquistare quella competitività di cui l'agricoltura italiana ha bisogno.

Risposta del governo 

Signora Presidente, onorevoli deputati, ringrazio per questa interrogazione, che ci dà modo di chiarire alcuni punti e di affrontare un problema annoso, che si trascina certamente da tempo. Noi siamo consapevoli di alcune criticità richiamate dall'interrogazione e sono in corso anche in queste ore interventi correttivi proprio per superare queste difficoltà emerse. Proprio nelle prossime giornate AGEA ha programmato di effettuare una tranche di pagamenti per ulteriori 7 mila agricoltori per un ammontare di 35 milioni di euro, entro giugno AGEA stabilirà definitivamente il completamento dei pagamenti dei saldi rimanenti, che coinvolgono 650 mila beneficiari per un ammontare complessivo di circa 550 milioni di euro. Ad oggi AGEA ha già provveduto al pagamento di 1,12 miliardi di euro e con i predetti saldi completerà le erogazioni, arrivando al totale di 1,75 miliardi di euro. Siamo davanti al primo anno di applicazione della PAC riformata, noi lo sappiamo, PAC che ha dimostrato nei fatti quello che più volte noi abbiamo sostenuto e cioè che l'obiettivo della semplificazione nella sua gestione è un obiettivo ancora non raggiunto, penso ad esempio alle regole sul greeningpiuttosto che ad altre incombenze che hanno oggettivamente ritardato le procedure in quasi tutti gli Stati membri. Per questo siamo impegnati per tagliare concretamente burocrazia e semplificare fin dove possiamo, proprio la riforma degli enti che stiamo costruendo insieme ne è l'esempio credo più lampante dello sforzo che stiamo cercando di fare tutti. Aggiungo che, proprio in ragione di questa situazione, anche per la presentazione della nuova domanda per gli aiuti, noi siamo fiduciosi che proprio in queste ore la Commissione europea proroghi il termine, venendo così incontro alle richieste nostre e di altri Paesi per gestire al meglio un anno oggettivamente particolare come questo. Non c’è alcun dubbio che da queste riforme, da questi cambiamenti passa uno dei fronti cruciali del rinnovamento del sistema a tutela del settore agricolo e agroalimentare e non c’è alcun dubbio che il lavoro fatto in questi due anni insieme, dal Parlamento e dal Governo, ha messo oggettivamente l'agricoltura e l'agroalimentare al centro dello sforzo istituzionale. Quello che posso garantirvi è che continueremo a lavorare in questo senso con l'obiettivo di semplificare e potenziare fino in fondo un settore cruciale per lo sviluppo del nostro Paese.

Replica

Presidente, abbiamo toccato con mano nel corso degli ultimi due anni un crescendo di interesse e un insieme di risultati positivi nel settore agroalimentare, interesse e risultati che non hanno precedente. L'agricoltura, grazie al Ministro Martina, è tornata centrale nell'agenda di Governo e nello sforzo legislativo del Parlamento. Questo rilevante impegno corre un grosso rischio, che è quello di essere vanificato dalle inefficienze e dai gravi ritardi di AGEA, chiamata a realizzare le misure della politica agricola comune. Per questo, ci siamo fatti carico delle preoccupazioni degli agricoltori e delle sollecitazioni delle regioni che nei giorni scorsi hanno chiesto al Governo un intervento urgente per superare la grave situazione che si è venuta a creare a causa del ritardo accumulato da AGEA nei pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale e nel rilascio dei titoli definitivi. 
Per i nostri agricoltori la situazione economica e finanziaria è diventata insostenibile, basti solo pensare che per l'anno 2014 il residuo pagato tra maggio e giugno era l'8 per cento del totale e che l'anno successivo era il 9,89, mentre nel 2016 arriva alla cifra preoccupante del 38 per cento del totale. Sono le imprese più grandi a non avere ancora ricevuto alcun pagamento. Questa insufficiente gestione, tra l'altro, non consente di individuare le responsabilità e le irregolarità dei procedimenti, che ancora sono molte e di una certa gravità. Ministro, AGEA non può più continuare nel suo immobilismo. Se nelle casse dell'ente pagatore è oggi immobilizzato un miliardo di euro, mentre gli agricoltori sono costretti a ricorrere al credito agrario a tassi da capogiro o addirittura a cadere nelle grinfie della malavita, c’è qualcosa che non va. 
Ci rassicura però, signor Ministro, il suo impegno coerente e prioritario del percorso di riforma del sistema di AGEA, salvaguardando il livello occupazionale. Ma non sfugge a nessuno, signor Presidente, che è necessaria una svolta, una governance nuova, che abbia obiettivi certi e che sia all'altezza della sfida dei tempi nuovi, che mi auguro presto verranno. 
Signor Presidente, in agricoltura si dice che vino nuovo chiede otri nuove; così è anche per il sistema agricolo dell'erogazione della nuova PAC (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).