07/06/2016
Paolo Cova
Carra, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Sani, Taricco, Terrosi, Venittelli, Zanin, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-02299

Per sapere – premesso che: 
la filiera nazionale suinicola, con circa 4.000 allevamenti, 70 macelli e 200 prosciuttifici è un settore di forte rilevanza economica, ma sta vivendo negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà con continue chiusure di allevamenti; si è assistito anche ad una contrazione della consistenza delle scrofe attive nel circuito tutelato, dovuta in parte all'adeguamento alle normative europee in materia di protezione e benessere animale introdotte dalla direttiva 2008/120/CE; 
ad un aumento complessivo dei capi macellati, ad un peso vivo superiore a 160 chilogrammi, ha corrisposto un andamento in controtendenza delle macellazioni di suini pesanti certificati per la produzione dei salumi dop. Infatti, le macellazioni dei dop sono diminuite nel 2014 del 3 per cento; 
il valore della produzione suinicola è stata superiore ai 2 miliardi di euro e nell'anno 2014 l’export di salumi ha raggiunto un valore di circa 1,2 miliardi di euro, con un bilancio attivo di circa 1 miliardo di euro; in Italia, nel 2014, sono stati allevati, macellati circa 8.700.000 suini e di questi sono stati certificati 7.930.000 suini del circuito dop; 
risulta evidente la rilevanza economica e numerica della filiera dop e la conseguente necessità di migliorare la gestione aziendale attraverso una diffusa consulenza agronomica e veterinaria per consentire agli allevatori dei suini di migliorare le proprie produzioni, valorizzare gli investimenti, aumentare le produzioni, ridurre i costi di gestione e contemporaneamente migliorare la riproduzione delle scrofe, il contenimento della mortalità neonatale dei suinetti, garantire il loro accrescimento secondo i disciplinari per evitare scarti; 
il prosciutto dop arriva a coprire poco più del 50 per cento dell'intera carcassa suina macella, è necessario valorizzare anche i tagli differenti dai prosciutti nella filiera delle dop, poiché, se anche i prosciutti cotti, pancette, salumi e mortadelle acquistassero un valore aggiunto come prodotti provenienti da una filiera dop o inseriti come igp, il valore finale della carcassa dei suini sarebbe maggiore e gli allevatori avrebbero un maggiore ritorno economico; 
è necessario promuovere anche una filiera suinicola che non si basi solamente sul «suino pesante italiano» e che offra al consumatore dei tagli, salumi, insaccati o prosciutti di qualità provenienti da allevamenti italiani e trasformati in Italia; 
l'istituzione della Commissione unica nazionale suini non sta dando i risultati attesi e il prezzo viene fissato in modo unilaterale da parte degli allevatori e non viene poi rispettato, soprattutto da parte dei macellatori e dei trasformatori –: 
se il Ministro interrogato non ritenga di adottare le iniziative di competenza volte alla revisione del sistema di funzionamento della Commissione unica nazionale suini per ridare slancio alla filiera, attraverso soprattutto un rafforzamento delle gestioni aziendali e la valorizzazione dell'intero animale sul mercato di qualità. 
 

Seduta dell' 8 giugno 2016

Illustra Marco Carra, risponde Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, replica Paolo Cova

Illustrazione

Grazie, signora Presidente. Signor Ministro, io colgo questa occasione per ringraziarla e per evidenziare l'importanza per il settore agricolo ed agroalimentare delle misure adottate dal Governo, da lei, signor Ministro, e dalla nostra maggioranza. Oggi, grazie a noi, l'agricoltura non è più sola come qualche anno fa. Stiamo recuperando i disastri che abbiamo ereditato dai Governi della destra, della destra di questo Paese, in particolare dalla Lega, lo stiamo facendo sul settore lattiero-caseario, lo stiamo facendo anche sulle carni, in particolare sulla suinicoltura, oggetto della nostra interrogazione. Penso, ad esempio, alla misura contenuta nella legge di stabilità, relativa all'aumento della compensazione IVA. Permane tuttavia una situazione difficile. Lei ha fatto benissimo a convocare il tavolo di filiera per il prossimo 14 giugno perché esiste ancora un problema di remunerazione e di reddito per i nostri allevatori. Ecco, la CUN non sta dando i risultati auspicati. Pertanto, chiediamo quali iniziative il Governo e lei, signor Ministro, intenda assumere per rivedere e rilanciare il sistema di funzionamento della CUN.

Risposta del governo

Grazie, signora Presidente, onorevoli deputati, noi siamo consapevoli – come è stato detto – del momento di crisi che sta attraversando il settore suinicolo e, proprio per questo, il Governo e il Parlamento sono in campo già da mesi per intervenire a favore degli allevatori. 
Con la legge di stabilità abbiamo introdotto l'aumento della compensazione IVA, come veniva ricordato, anche per le carni suine, oltre al taglio delle tasse con la cancellazione di IRAP e IMU agricola per tutti gli agricoltori. Dall'Europa abbiamo ottenuto lo stoccaggio delle carni suine, che ha costituito un ulteriore aiuto, anche se alla Commissione noi chiediamo ancora interventi più stringenti e più incisivi. Il dialogo con tutta la filiera prosegue; proprio il 14 di giugno abbiamo convocato a Brescia una riunione nazionale operativa con tutti i rappresentanti del settore per individuare ulteriori aree di intervento. In merito all'oggetto dell'interrogazione, proprio per superare alcune difficoltà, con la legge n. 91 del 2015, il Ministero si è attivato per regolare le CUN attraverso uno schema di decreto interministeriale che regolamenti in maniera orizzontale il funzionamento proprio delle CUN stesse. Il decreto ha iniziato il suo iter per l'acquisizione dell'intesa con la Conferenza Stato-regioni e del parere del Consiglio di Stato. Prevede l'introduzione di regole di funzionamento che dovrebbero aiutare a superare le attuali criticità insite nei rapporti tra i componenti della Commissione. In particolare, sottolineo che l'innovazione procedurale delle CUN è destinata ad innestarsi sull'esistente struttura delle camere di commercio. Preciso inoltre che la sospensione delle autonome rilevazioni dei prezzi da parte delle commissioni locali, istituite presso le camere di commercio, avverrebbe solo in caso di istituzione delle CUN stesse. Confermo, quindi, l'assoluto impegno del Ministero in questa vicenda e più in generale l'impegno nostro a tutela di tutta la zootecnia, di tutti gli agricoltori, in particolare degli allevatori che più soffrono.

Replica

Grazie, signora Presidente. Grazie, signor Ministro, la ringrazio per la risposta che ci ha dato perché è un altro segnale che arriva a tutti noi, ma soprattutto agli allevatori italiani, in particolare quelli che si interessano di suinicoltura. Come è già stato detto, diversi interventi sono stati fatti sul tema della zootecnia in questi tre anni, penso al latte, a tutto il tema dell'accoppiato, che è stato fatto sulla PAC, sulla carne, come è stato detto anche in precedenza, e mi fa anche piacere tenere presente quello che ha accennato adesso proprio questo intervento sulle CUN, perché in questi anni proprio hanno dimostrato una loro grossa difficoltà. 
Il fatto – come accennava – è che il decreto n. 91 prevedeva una riformulazione e una rimodulazione di queste Commissioni uniche nazionali e questo impegno preso dal Governo è solo un aspetto positivo. Io credo che questo possa andare proprio in aiuto ai nostri suinicoltori italiani, che attualmente non vedono premiato il proprio prodotto, proprio perché, pur avendo un prodotto particolarmente di valore – penso alle DOP, magari al prosciutto di Parma, al prosciutto San Daniele e ad altre DOP diffuse sul nostro territorio –, non riescono poi ad avere questa valorizzazione della carcassa che riescono a portare al macello. Il fatto che ci sia questo intervento sulla CUN è un aspetto positivo. Anche il fatto che in altri decreti, anche in quello della semplificazione e della competitività, era stata prevista la consulenza aziendale per i nostri allevatori e agricoltori può essere considerata come un vantaggio, un favore che possono migliorare la qualità del prodotto e la produzione. Grazie, signor Ministro. Io credo sia importante andare avanti anche con questo incontro del 14 giugno, proprio per mettere tutta la filiera, tutti gli allevatori e tutte le organizzazioni intorno a un tavolo per poter giungere ad una soluzione.