07/06/2016
Irene Manzi
Carrescia, Lodolini, Morani, Petrini, Mauri, Albini, Fossati, Giuseppe Guerini,Rampi, Cominelli
2-01390

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che: 
a seguito dell'accordo siglato a dicembre 2015, la Cementir Holding, multinazionale romana attiva nella produzione e distribuzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali, ha acquistato, per circa 125 milioni di euro, il capitale della Sacci spa, gruppo che, con i suoi stabilimenti in Italia, da circa 70 anni opera nel settore; 
l'offerta di acquisto presentata prevede l'acquisizione dei cinque stabilimenti per la produzione di cemento di proprietà del gruppo Sacci spa: Tavernola Bergamasca, Castelraimondo, Cagnano Amiterno, Greve in Chianti e Livorno nonché dei tre terminali di Manfredonia, Chieti e Vasto, il settore trasporti, gli impianti di betonaggio, le partecipazioni nelle società consortili Energy For Growht, San Paolo e la società di diritto svizzero Fenicem. Come comunicato dal gruppo Cementir, il trasferimento di attività e passività sarà limitato ad alcune poste operative senza accollo di alcun debito finanziario o nei confronti dei fornitori; 
l'Autorità antitrust ha espresso parere favorevole all'acquisizione così come favorevole è anche il voto espresso dalle banche e dai creditori del gruppo Sacci; questi ultimi, nell'anno 2015 per l'analoga offerta presentata dal gruppo Buzzi Uncem avevano espresso parere contrario; si è in attesa dell'omologazione da parte del tribunale di Roma, a seguito dell'udienza del 18 maggio 2016;
attraverso l'acquisizione della Sacci spa, la Cementir acquisirà sinergie per 10 milioni di euro a partire dal 2018, quando queste saranno operative, aumentando la quota di mercato in Italia, portandola dal 7 al 13 per cento, con ricavi pari a circa 90 milioni di euro; 
la situazione aziendale della Cementir e gli attesi ricavi lasciano presuppone per il gruppo la possibilità di investire nella nuova proprietà e rilanciare l'attività produttiva degli stabilimenti Sacci che, già da tempo, in alcuni casi, lavorano a singhiozzo e rispetto ad alcuni dei quali, come lo stabilimento di Castelraimondo, la cassa integrazione straordinaria cesserà nel prossimo mese di settembre, con conseguenze gravi per i lavoratori attualmente impiegati; 
di fronte ad un così complesso ed importante piano di acquisizione è opportuno conoscere concretamente il contenuto e gli indirizzi del piano industriale del gruppo Cementir; 
già nel 2015, in occasione della proposta di acquisizione avanzata dal gruppo Buzzi Uncem, i sindacati avevano unitariamente indetto lo stato di agitazione in tutti i siti produttivi della Sacci spa, a sostegno delle posizioni dei lavoratori, chiedendo l'apertura di un tavolo nazionale, finalizzato alla ricerca di soluzioni utili ad evitare le chiusure degli stabilimenti e, più in generale, ad accertare la natura e le caratteristiche del piano industriale del gruppo Buzzi; 
in risposta all'interpellanza n. 2-00926 l'allora Viceministro allo sviluppo economico aveva dato la propria disponibilità all'apertura di un imminente tavolo di confronto, precisando che lo stesso avrebbe avuto l'obiettivo di verificare, all'esito dei pareri degli attori coinvolti, la fattibilità del piano industriale di Buzzi Unicem, accertando, altresì, che il medesimo non comportasse penalizzazioni, sotto il profilo economico, produttivo e occupazionale; 
tale esigenza resta confermata anche per la nuova proposta di acquisto avanzata dal gruppo Cementir, al fine di tutelare e salvaguardare le posizioni dei lavoratori degli stabilimenti coinvolti –: 
quali siano le intenzioni del Governo a riguardo e le iniziative in itinere intraprese per verificare il contenuto e gli obiettivi del piano industriale del gruppo Cementir, al fine di tutelare la piena occupazione dei siti produttivi, scongiurando la chiusura di stabilimenti in grado di dare anche ai nuovi acquirenti solidi elementi di continuità produttiva se non addirittura di espansione. 

Seduta del 1° luglio 2016

Illustra e replica Irene Manzi, risponde Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri

Illustrazione

Grazie Presidente, signor sottosegretario, torna di nuovo in quest'Aula una vicenda che era già stata trattata nell'aprile 2015 relativa alla crisi del gruppo del cemento Sacci che svolge un ruolo importante dal punto di vista produttivo a livello nazionale con numerosi stabilimenti presenti nel Paese.
La crisi del gruppo Sacci era stata già segnalata in questa sede in occasione della proposta di acquisto effettuata dal gruppo Buzzi Uncem e della richiesta rivolta proprio al Ministero dello sviluppo economico di convocare, di fronte a quella originaria proposta di acquisto, un tavolo con il gruppo imprenditoriale, le forze sindacali e il Governo stesso per verificare che i livelli occupazionali del piano industriale dell'allora gruppo Buzzi tutelassero adeguatamente i lavoratori presenti negli stabilimenti diffusi nel Paese. Il Ministero dello sviluppo economico si era dichiarato disponibile anche in modo rapido e repentino ad affrontare la situazione. Purtroppo poi la mancata accettazione della proposta d'acquisto del gruppo Buzzi aveva interrotto le trattative e la risoluzione positiva di quella vicenda. Tale vicenda torna oggi in quest'Aula proprio a seguito dell'acquisto da parte del gruppo Cementir, in questo caso accettato anche da parte dei creditori e autorizzato anche dal parere favorevole dell'Antitrust, del gruppo aziendale Sacci. 
Le motivazioni che allora avevano condotto all'interpellanza urgente sono le stesse che sorreggono l'atto che è stato presentato oggi e ruotano innanzitutto intorno alla verifica concreta del piano industriale del gruppo Cementir che, a seguito tra l'altro dell'acquisizione di Sacci S.p.A., acquisirà sinergie per circa 10 milioni di euro a partire dal 2018 e quindi verrà a svolgere un ruolo forte e dominante all'interno del settore su scala nazionale e non solo su scala nazionale. Si interpella il Governo, anche in questo caso a fronte della proposta di acquisto che è stata espressa ed è stata accettata favorevolmente, sulla volontà di voler convocare un tavolo urgente per la verifica non solo del piano industriale ma ancor più della tutela dei livelli occupazionali dei vari stabilimenti. Cito soltanto i più importanti: quelli di Tavernola Bergamasca, Castelraimondo, Cagnano Amiterno, Greve in Chianti e Livorno, stabilimenti tra l'altro che hanno risentito anche in questi anni della crisi del gruppo originario, del gruppo Sacci, proprio perché hanno lavorato in questi anni molto spesso a singhiozzo e rispetto ad alcuni dei quali, in particolare proprio quello aperto in provincia di Macerata, quello di Castelraimondo, la cassa integrazione straordinaria cesserà già dal prossimo mese di settembre con conseguenze ovviamente ancor più gravi per i lavoratori che sono occupati in quegli stabilimenti. E quindi insieme agli altri colleghi che hanno sottoscritto questo atto, interpelliamo il Governo e intendiamo verificare quali siano proprio le iniziative del Governo riguardo al piano industriale del gruppo Cementir, proprio al fine di tutelare la piena occupazione dei siti produttivi, scongiurando in particolar modo la chiusura di alcuni di essi.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Com’è noto agli onorevoli interpellanti la Cementir Holding produce e distribuisce cemento grigio e bianco, inerti, calcestruzzi e manufatti in cemento in Italia e nel mondo, con stabilimenti situati in 13 Paesi e la collaborazione di circa 3800 dipendenti ed è società che dal 2001 viene quotata a Piazza Affari. Risulta che, dopo mesi di trattativa, la stessa Cementir Holding ha annunciato che il tribunale di Roma, il 7 giugno, ha pubblicato il decreto di omologa del concordato preventivo della società Sacci S.p.A. di cui costituisce parte integrante l'offerta di acquisto del ramo di azienda presentato dalla controllata Cementir Italia. Peraltro la citata offerta di acquisto è stata votata positivamente anche dei creditori della Sacci S.p.A. Il closing dell'operazione è previsto entro il mese di luglio 2016. Ciò premesso, tuttavia, per quanto riguarda gli eventuali aspetti sociali conseguenti all'ipotizzata acquisizione richiamata dagli interpellanti, il Ministero dello sviluppo economico, in accordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si attiverà per favorire un confronto con le parti sociali che escluda perdite occupazionali presso i siti in cui vengono svolte le attività produttive. A tal riguardo sarà prontamente attivato un tavolo di confronto per consentire la ricerca di ogni soluzione che scongiuri nei siti non solo della Sacci S.p.A. e, in particolar modo, in quello citato nell'atto in parola, quello di Castelraimondo, ma anche dell'acquirente stesso crisi produttive ed occupazionali che non siano meramente congiunturali. Sarà cura del Governo aggiornare sugli sviluppi della vicenda rappresentata.

Replica

Ringrazio il sottosegretario per la sua risposta e per la disponibilità, soprattutto, che è stata prontamente dimostrata da parte del Governo, come già avvenuto l'anno scorso in una situazione in quasi analoga riguardo al gruppo Sacci, proprio ad attivare il tavolo di confronto e a tutelare anche tutti i livelli occupazionali negli stabilimenti che sono coinvolti. 
Come giustamente evidenziato, il Gruppo Cementir svolgerà, ovviamente, un ruolo importante a seguito dell'acquisizione della Sacci e, quindi, pur sapendo le gravi difficoltà da cui forse discendono anche le traversie del gruppo Sacci, relative al settore del cemento e prodotte dalla crisi economica originatasi in questi anni, pensiamo che sia molto importante questo atteggiamento, che del resto trova conferma anche nell'impegno analogo che il Governo ha manifestato per situazioni come quelle di Italcementi, per esempio, in altre parti del Paese. 
Quindi sono – a nome anche degli altri colleghi interpellanti – fiduciosa in questo caso e soddisfatta rispetto all'impegno preso, ferma restando, chiaramente, questa interlocuzione costante con le forze sindacali, il Governo, il Parlamento e, ovviamente, il gruppo Cementir, rispetto agli esiti futuri e rispetto, poi, alla ripresa dell'attività.