13/07/2016
Giampaolo Galli
Misiani, Dell'Aringa, Donati, Cinzia Maria Fontana, Andrea Romano, Parrini, Pelillo, Morani,Bonaccorsi, Gadda, Lenzi, Romanini, Montroni, Amato, Garavini, Lodolini, Marchi, Ginefra, Incerti, Fedi, Gandolfi, Gasparini, De Maria, Orfini, Gutgeld, Carnevali, Martella, Fregolent, Boccuzzi, Di Salvo, Carra, Fusilli, Carrozza, Giuseppe Guerini, Braga, La Marca, Albanella, Casellato, Carella
2-01430

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che: 
con ordinanza n. 14 del 7 luglio 2016, il nuovo sindaco Virginia Raggi ha nominato, tra i componenti della nuova Giunta capitolina, Marcello Minenna, con delega al bilancio, patrimonio e riorganizzazione delle partecipate; 
il neo-assessore è attualmente dipendente a tempo pieno della Commissione nazionale per le società e Borsa (Consob) e ivi dirigente responsabile dell'ufficio analisi quantitative e innovazione finanziaria; 
sussiste il concreto rischio che il neo-assessore, contemporaneamente al nuovo incarico, mantenga la funzione a tempo pieno come responsabile del suddetto ufficio e lo stipendio come dirigente della Consob; 
il provvedimento normativo istitutivo della Consob, di cui al decreto-legge 8 aprile 1974, n. 95, convertito dalla legge 7 giugno 1974, n. 216, all'articolo 2, sesto comma, stabilisce che «al personale in servizio presso la Commissione è in ogni caso fatto divieto di assumere altro impiego o incarico o esercitare attività professionali, commerciali o industriali»; 
il regolamento del personale Consob prevede inoltre quanto segue: 
a) all'articolo 19, comma 1: «Il dipendente è tenuto a prestare la propria attività con diligenza, correttezza e spirito di collaborazione, in conformità alle leggi, ai Regolamenti ed alle disposizioni interne, ad osservare l'orario di lavoro, ad assolvere tempestivamente i compiti attribuitigli, attenendosi alle direttive di organizzazione e di indirizzo impartitegli»; 
b) all'articolo 39, comma 1: «Quando ciò sia riconosciuto d'interesse per l'Amministrazione, con deliberazione della Commissione i dipendenti possono essere autorizzati ad assumere un impiego presso amministrazioni, autorità ed enti pubblici in Italia ovvero presso enti od organismi internazionali» e comma 2: «Il dipendente che assume il suddetto impiego è collocato in aspettativa senza diritto a retribuzione»; 
desta comunque stupore e preoccupazione l'eventualità che incarichi così impegnativi vengano svolti contemporaneamente e dunque, di necessità, a tempo parziale, per due ordini di ragioni: in primo luogo la città di Roma ha diritto di avere un assessore che si occupi a tempo pieno di questioni decisive come il bilancio e la riorganizzazione delle partecipate, fra cui Acea, Ama e Atac; in secondo luogo, per quanto concerne l'attività della Consob le analisi quantitative, anche in relazione al costante sviluppo di nuovi strumenti finanziari, svolgono una funzione di rilievo nell'ambito dei compiti che la legge affida alla Commissione e non possono, secondo gli interroganti, essere coordinate da un dirigente che svolga la sua attività in modo residuale rispetto ad altri compiti; 
tra i compiti affidati all'assessore Minenna vi sono in particolare quelli relativi alla riorganizzazione delle società partecipate, tra le quali anche Acea s.p.a., società quotata in borsa e quindi soggetta al controllo della Consob, con quella che appare agli interroganti una indebita commistione fra controllato e controllore potenzialmente foriera di un conflitto di interesse, tenuto conto che, come si legge sul sito della Commissione, l'ufficio a cui è preposto il dottor Minenna «elabora analisi quantitative funzionali allo svolgimento delle attività di vigilanza in continuo sui mercati» e non può dunque essere considerato estraneo all'attività di vigilanza –: 
quali siano gli orientamenti del Governo in relazione all'applicabilità dell'articolo 2, sesto comma, del decreto-legge n. 95 del 1974 a fattispecie come quella di cui in premessa e se, comunque, non ritenga di assumere iniziative normative per implementare la citata disciplina in materia di incompatibilità. 
 

Seduta del 22 luglio 2016

Illustra e replica Giampaolo Galli, risponde Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze

Illustrazione

Onorevole Presidente, il tema è quello del doppio incarico dell'attuale assessore al bilancio al comune di Roma, con delega anche al patrimonio e riorganizzazione delle partecipate, che è il dottor Marcello Minenna, un funzionario della Consob. 
Da quanto si è ha preso dalla stampa, il neoassessore avrebbe comunicato alla Consob che manteneva – non che desiderava o intendeva mantenere – lo stipendio e, soprattutto, il suo incarico di capo ufficio presso la Consob. 
Sembrava agli interpellanti che ciò fosse in conflitto con la legge istitutiva della Consob, quella del 1974, nonché in contrasto con il regolamento attuativo di quella norma (il regolamento del personale), che prevede – cito – che quando ciò sia riconosciuto di interesse per l'amministrazione, con deliberazione della commissione, i dipendenti possono essere autorizzati ad assumere un impiego presso amministrazione, autorità ed altri enti, eccetera, e che, in tali casi, il dipendente che assume il suddetto impiego è collocato in aspettativa senza diritto a retribuzione.
Desta, comunque, stupore e preoccupazione, ad avviso degli interpellanti, l'eventualità che incarichi così impegnativi vengano svolti contemporaneamente e, dunque, di necessità a tempo parziale o in modo residuale. La città di Roma ha diritto ad avere un assessore al bilancio che svolga questa funzione con un impegno pieno. Per quanto riguarda l'attività della Consob, le attività devono essere di necessità coordinate da un dirigente, che svolga la sua attività in modo non residuale rispetto ad altri compiti. 
Si sottolinea, infine, che tra i compiti affidati all'assessore Minenna vi sono quelli relativi alla riorganizzazione delle società partecipate, fra i quali anche ACEA Spa, società quotata in borsa e, quindi, soggetta al controllo della Consob. Quindi, si configura quella che appare come un'indebita commistione fra controllato e controllore, potenzialmente foriera di conflitto d'interesse, tenuto conto che, come si legge sul sito della Commissione, l'ufficio a cui è preposto il dottor Minenna elabora analisi quantitative e funzionali allo svolgimento dell'attività di vigilanza in continuo sui mercati e non può, dunque, essere considerato egli estraneo all'attività di vigilanza. 
Da notizie di stampa risulta che successivamente la pubblicazione di questa interpellanza, la Consob abbia deciso di collocare il dipendente in aspettativa senza diritto a retribuzione: ma per ora queste sono solo notizie di stampa. 
Tenuto conto che la Consob è un'autorità indipendente, si chiede al Governo quali siano gli orientamenti in relazione all'applicabilità dell'articolo 2 della legge istitutiva della Consob in materia di incompatibilità in una fattispecie come questa e se, comunque, non ritenga di assumere iniziative per implementare la citata disciplina in materia di incompatibilità.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Al riguardo, come riferisce la Consob, il dottor Marcello Minenna, in data 6 luglio ultimo scorso, ha comunicato alla stessa Consob di essere stato nominato assessore con delega al bilancio, al patrimonio e alla riorganizzazione delle partecipate di Roma Capitale. 
Il dottor Marcello Minenna, nel comunicare con la medesima nota che sarebbe stata sua cura garantire la continuità dell'attività dell'ufficio analisi quantitative e di innovazione finanziaria dallo stesso diretto, ha concluso evidenziando – fra virgolette – che: «questa comunicazione, affinché la Commissione prenda atto per quanto di competenza». 
Successivamente, in data 15 luglio 2016, il dottor Marcello Minenna ha presentato formale istanza per essere posto in aspettativa non retribuita per motivi politici, ai sensi dell'articolo 81 del decreto legislativo n. 267 del 2000, per tutto il periodo di tempo per il quale ricoprirà la carica di assessore di Roma Capitale. 
Con provvedimento assunto in data 15 luglio 2016, il dottor Marcello Minenna è stato collocato in aspettativa, ai sensi dell'articolo 81 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, a decorrere dalla data di nomina ad assessore al bilancio, al patrimonio e alla riorganizzazione delle partecipate di Roma Capitale. 
Con riferimento alla domanda esplicita dell'interpellante rispetto all'orientamento del Governo, il Governo conferma l'orientamento di applicare sempre e comunque le norme vigenti.

Replica

Presidente, sicuramente questa risposta fa molta chiarezza su molte questioni. Noto due fatti: uno, che dalla risposta del sottosegretario risulta che il dipendente in questione sia stato messo in aspettativa ex tunc, cioè dal momento in cui egli è stato nominato assessore. Non è una questione di pochi giorni in più o in meno: il punto è che il decreto legislativo del 30 marzo 2001 prevede che i dipendenti pubblici non possano svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dalle amministrazioni di appartenenza, anche al fine di verificare potenziali situazioni di conflitto di interesse.
Questo ha delle conseguenze: in caso di inosservanza del divieto, il dipendente pubblico è soggetto, fra l'altro, a responsabilità disciplinare. Il conferimento di incarichi senza la previa autorizzazione determina, fra l'altro, la nullità di diritto del relativo procedimento. Ci si chiede, quindi, e si invita il Governo a fare una verifica, se la Consob potesse fare questa sorta di sanatoria 
retroattiva, dal momento che il dipendente aveva accettato l'incarico di assessore senza esserne opportunamente autorizzato. Un secondo punto un po’ più politico – e concludo – : appena saputo di questa interpellanza, è uscita una nota di agenzia, firmata da una sigla: «MoVimento 5 Stelle Roma», che non era chiarissimo chi fosse almeno allora e chi rappresentasse, che parlava di furiosi attacchi nei confronti dell'assessore al bilancio di Roma, attacchi che mostravano, ancora una volta – citiamo – «l'incapacità di una certa politica di concentrarsi sui reali problemi dei cittadini». E ancora, la nota ci accusava di aver inventato una presunta incompatibilità fra l'incarico in Consob e quello di assessore al bilancio con delega, fra l'altro, sulle partecipate, per cui Acea quotata in borsa è sempre una citazione. Stupisce da parte nostra tanta superficialità su un tema, quello del conflitto di interessi e dunque del rapporto con le lobby, che è uno dei cavalli di battaglia del Movimento a cui appartiene il sindaco di Roma, forse un chiarimento necessario. La decisione della Consob e questa risposta del Governo aiutano a fare questo chiarimento e aiutano a farlo con i fatti. Concludo esprimendo l'auspicio che il dottor Minenna faccia un buon lavoro, il miglior lavoro possibile perché questo è nell'interesse di tutti i cittadini romani.