Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 25 Luglio, 2016
Nome: 
Leonardo Impegno

A.C.3235

Grazie, signora Presidente. Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana discutiamo di regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis. Siamo finalmente riusciti a infrangere almeno il tabù della discussione in quest'Aula. Evitiamo quindi che il necessario confronto sul merito della proposta di legge si trasformi nello scontro superficiale e ideologico tra forze politiche. Tra l'altro per la verità questo è accaduto sui giornali e non oggi in quest'Aula anche tra opinioni diverse all'interno degli stessi partiti e questo è un buon segno. Ma evitiamo però di distinguere tra chi è favorevole alle famiglie e ai giovani e chi è per lo spinello libero. Questa è una rappresentazione macchiettistica del fenomeno e non rappresenta il lavoro, il sudore e la fatica di coloro i quali hanno finalmente sottoposto all'attenzione della Camera una proposta di legge che affronta il fenomeno per quello che è. Guardiamo in faccia la realtà e proviamo ad offrire delle soluzioni. La domanda, diceva bene il collega Romano, è la seguente: quale legge riesce meglio a contrastare i fenomeni criminali e a limitare – sottolineo: limitare – l'uso degli stupefacenti nel nostro Paese e anche delle droghe leggere. La realtà qual è ? È che il consumo di cannabis riguarda circa 6 milioni di persone e il suo mercato è totalmente e solidamente nelle mani della criminalità organizzata ed è a rischio la salute dei nostri giovani. Numerosi studi hanno dimostrato di recente che per produrre derivati della canapa si utilizzano agenti chimici estremamente pericolosi per la salute. È recente la scoperta che a Napoli, ad esempio, veniva tagliata la marijuana e l'hashish attraverso il metadone, che comportava una miscela esplosiva per i giovani ragazzi. Il Parlamento non può chiudere gli occhi di fronte a questo e deve guardare in faccia la realtà. Io sono per un Paese sicuro dove il consumo di droga si riduce drasticamente e dove si investe in prevenzione e in recupero dei giovani e dei meno giovani ma per fare questo bisogna smascherare molte falsità che sono girate in questi giorni. Legalizzare non significa incentivare, promuovere ma regolamentare, controllare e addirittura proteggere. È stato dimostrato che la legalizzazione non aumenta il consumo di droga da parte dei minori. Ci sono molti studi negli Stati Uniti d'America e molti esempi come il Colorado, il Portogallo ed altri e qualche volta dovremmo imparare a concentrarci meno sulle sostanze e più sui consumatori, imparare a capire che esistono, sì, le droghe leggere e le droghe pesanti ma esistono anche i drogati pesanti e i drogati leggeri e questo un legislatore deve tenerlo bene a mente. Chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno è a rischio totale di tumore ai polmoni, chi beve quotidianamente in maniera esagerata è a rischio e questo vale anche per la cannabis, perché la cannabis fa male. Ma, al di là delle riflessioni etiche, pur legittime, gli obiettivi prioritari della proposta di legge quali sono ? A mio giudizio sono due. Il primo è proteggere la salute dei nostri cittadini e in particolare dei giovani e il secondo contrastare e colpire al cuore le organizzazioni criminali. 
Signor Presidente, sono un deputato della Repubblica italiana, ma sono anche un deputato di Napoli e questa proposta di legge parla alla mia città, alla mia terra. Parla a una delle città che ha uno spaccio di droga e le piazze di droga più importanti d'Europa. E parla ai minori, che non solo ne fanno uso, ma stanno nel ciclo produttivo della criminalità organizzata. Molto si è fatto e si continua a fare nel contrasto repressivo e investigativo nei confronti dei fenomeni criminali legati allo spaccio, ma dobbiamo dirci con estrema chiarezza che i risultati sono completamente fallimentari. Basta andare in qualche città, in qualche paese, in centro e in periferia, in una piazza e in una strada, per verificare l'impotenza delle leggi nostre attuali e delle misure adottate in questi anni. In questo ci viene in aiuto il parere della Direzione distrettuale antimafia. Negli ultimi anni in Italia sotto il profilo macroeconomico il narcotraffico è stato il più rilevante ed efficace moltiplicatore di ricchezza, creando in pochi anni enormi accumulazioni patrimoniali, che nessun'attività economica è stata mai in grado di produrre e negli ultimi 20-25 anni il patrimonio ripulito immesso nel mercato – sto per concludere, signor Presidente – equivale a 400 milioni di euro. Insomma, purtroppo il mercato c’è, è florido, incontrollato e pericoloso, e la legalizzazione delle droghe leggere, ormai sostanzialmente liberalizzata nel nostro Paese, tutelerebbe veramente la salute dei nostri cittadini. Questo è un primo passo. Facciamone un altro e facciamolo per il bene dei nostri cittadini.