03/08/2016
Paolo Cova
Terrosi, Romanini, Prina, Marrocu, Casati, Cuomo, Zanin, Fregolent, Fusilli, Paolo Rossi, Bazoli, Malpezzi, Dallai, Lavagno, Fragomeli, Tentori, Crimì, Coppola, Cassano, Amato, Albini, Scanu, Senaldi, Lacquaniti, Patriarca, Naccarato, Luciano Agostini, Nicoletti, Castricone, Fossati, Preziosi, Dell'Aringa
2-01454

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che: 
il comitato olimpico nazionale italiano (CONI) è la Confederazione delle Federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate e si conforma ai principi dell'ordinamento sportivo internazionale, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi emanati dal Comitato olimpico internazionale, di seguito denominato CIO. È un ente pubblico che cura l'organizzazione ed il potenziamento dello sport nazionale ed in particolare la preparazione degli atleti e l'approntamento dei mezzi idonei per le Olimpiadi e per tutte le altre manifestazioni sportive nazionali o internazionali; 
lo Stato italiano finanzia con un fondo di circa 450 milioni di euro annui CONI per volgere le proprietà attività sportive; 
la Federazione italiana di atletica leggera (FIDAL) è una delle Federazioni appartenenti al CONI. Come riportato nei comunicati della stessa FIDAL viene indicato «(...) Nel Consiglio, tenuto conto del difficile momento economico del mondo sportivo, ha istituito anche un fondo di solidarietà a favore delle società; il contributo è di 50.000 euro, da destinare a club storici che si trovino in un particolare momento di necessità e difficoltà. Un sostegno una tantum, motivato da situazioni di particolare necessità e urgenza, e volto a sventare la riduzione delle attività agonistiche»; 
la delibera del Consiglio federale n. 90 del 28 luglio 2016 della FIDAL approva i requisiti e i criteri di assegnazione dei contributi previsti con il Fondo per le Società che si trovano in difficoltà istituito con delibera n. 77 del 23 giugno 2016. Tra i criteri approvati rientrano, come riportato dall'allegato alla delibera n. 90 del 28 luglio 2016, una attenzione solo per società con un alto livello di risultati agonistici in campo femminile e maschile, Società che in questi anni potrebbero aver investito fondi per poter competere ai campionati di società e ai titoli di società anche con atleti stranieri; 
i criteri adottati, ad avviso degli interpellanti, non rispecchiano lo spirito dell'articolo 1, comma 1, dello statuto della stessa FIDAL che si ispira al principio di democrazia e di partecipazione di chiunque in condizioni di uguaglianza e di pari opportunità –: 
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per rafforzare il sostegno, anche finanziario, alle società sportive che investono sui giovani e sui talenti italiani, nonché per sviluppare i vivai nazionali, con particolare riferimento a discipline come l'atletica leggera che più di altre risentono del difficile momento economico.