14/09/2016
Diego Crivellari
3-02487

Per sapere – premesso che: 
l'Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica; 
attualmente, nonostante parte della provincia di Rovigo sia stata duramente colpita dal sisma del 2012, territorio polesano risulta tuttora essere classificato come area soggetta a «minimo rischio sismico»; 
il recente decreto, firmato dal capo della protezione civile e pubblicato sulla Gazzetta Ufficialedei 18 agosto 2016 che assegna i contributi – relativi al 2015 – per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, ha escluso difatti completamente la provincia di Rovigo; 
in base alla relativa classificazione nazionale, con la quale vengono ripartiti 123 milioni 381 mila euro, gli stessi comuni polesani colpiti e danneggiati dal terremoto del maggio 2012 risultano così essere esclusi dal rischio sismico; 
appare dunque utile, anche alla luce dei recenti eventi sismici che hanno interessato l'area polesana, valutare l'opportunità di correggere o comunque adeguare i requisiti che hanno portato alla classificazione del rischio sismico; 
nel 2006, infatti, era pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato una prima mappa disegnata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) due anni prima e approvata dalla Commissione grandi rischi dopo l'esame di una commissione internazionale, mentre dal 2015 è in corso la redazione una nuova mappa che sarà presentata nei primi mesi dell'anno prossimo e che integrerà i dati raccolti nel decennio –: 
se e in che modo gli organi competenti e i Ministeri interessati si stiano adoperando per far sì che la riclassificazione del territorio oggi in atto possa tenere conto della particolarità di quelle realtà che – come il Polesine – pur non essendo classificate come «aree a rischio» sono state negli ultimi anni colpite da fenomeni sismici di rilevante intensità.