26/09/2016
Ettore Rosato
Lupi, Monchiero, Dellai, Pisicchio, Carrescia, Pastorelli, Vezzali, Galgano, Baradello, Tancredi, Melilli, Verini, Ginoble, Luciano Agostini, Lodolini, Manzi, Marchetti, Morani, Petrini, Ascani, Giulietti, Sereni, Amato, Castricone, D'Incecco, Fusilli, Terrosi, Borghi, Bergonzi, Stella Bianchi, Braga, Bratti, Cominelli, Covello, De Menech, Gadda, Tino Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Marroni, Massa, Mazzoli, Morassut, Realacci, Giovanna Sanna, Valiante, Zardini, Meta, D'Agostino, Rabino, Sottanelli, Abrignani, D'Alessandro, Faenzi, Galati, Lainati, Mottola, Parisi, Francesco Saverio Romano, Marcolin, Borghese, Merlo, Matarrese, Oliaro, Molea, Vargiu.
1-01360

La Camera, 
premesso che: 
un terremoto di magnitudo 6.0, il 24 agosto 2016, alle ore 3,36 del mattino, ha colpito una vasta area dell'Appennino centrale al confine tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo coinvolgendo, in particolare i comuni di Amatrice, Arquata del Tronto, Montegallo, Montemonaco fino Norcia, provocando inoltre danni anche in molte altre parti del territorio delle quattro regioni; 
il sisma, seguito da altre forti scosse e da oltre 6.000 repliche circa registrate alla data dell'8 settembre, ha causato ad oggi la perdita di 297 vite umane, 390 feriti, ha distrutto i centri storici dei comuni di Amatrice e Accumoli, in Provincia di Rieti, di Arquata del Tronto e Montegallo nella regione Marche; ha provocato ingenti danni in particolare nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nell'alta Valle del Nera, in quella del Velino e nella zona di Norcia in provincia di Perugia e lesioni a numerosi edifici pubblici e privati dell'ampio territorio appenninico di confine fra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria; conseguenze significative sono state registrate anche in diversi comuni della provincia de L'Aquila e di Teramo; gli assistiti dal sistema di protezione civile, che all'inizio del mese di settembre erano 4.548, sono alla data del 25 settembre 2.468; 
sono ingenti i danni anche alle infrastrutture di collegamento, in particolare alla viabilità secondaria, e a tutte quelle destinate a erogare servizi pubblici essenziali; l'entità dei danni, anche se non ancora integralmente stimata, varia in relazione alla natura geologica del territorio colpito, al forte degrado o alla vulnerabilità di edifici; 
il sistema della protezione civile – funzionari, civili, volontari, la CRI, le protezioni civili regionali, come hanno sottolineato lo stesso Ministro Delrio e il sottosegretario De Vincenti in audizione, ha dato «prova di eccezionale efficienza»; 
con delibera del Consiglio dei ministri del 25 agosto 2016 è stato dichiarato lo stato d'emergenza per i territori colpiti, per i successivi 180 giorni, e sono stati stanziati 50 milioni di euro per i primi interventi; 
con decreto 1o settembre 2016 sono stati sospesi i termini dei versamenti e degli adempimenti tributari che scadono nel periodo compreso tra il 24 agosto ed il 16 dicembre 2016 per i contribuenti con residenza o sede operativa nel territorio dei comuni, di cui all'elenco dell'allegato 1) al medesimo decreto e per i soggetti, diversi dalle persone fisiche, aventi sede legale o sede operativa nel territorio dei comuni medesimi; 
nel decreto, si prevede la possibilità di estendere ad altri comuni, con successivo provvedimento del Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base delle comunicazioni del dipartimento della protezione civile, la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari; 
vaste zone del territorio nazionale sono ad elevato rischio sismico e idrogeologico; nei centri storici delle città e dei borghi antichi italiani circa 14.000 beni culturali – secondo l'Ispra – sono esposti a rischio frane e 28.483 ad alluvioni e sono più di trecento i beni culturali che risultano gravemente danneggiati a seguito del drammatico evento sismico dell'agosto scorso; 
il Governo dopo l'evento sismico ha subito varato un piano denominato «Casa Italia» il cui obiettivo è quello dell'ammodernamento edilizio (dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, beni culturali e periferie) senza prevedere l'introduzione di ulteriori oneri burocratici ed economici a carico dei cittadini. Tale piano dovrà necessariamente avere una durata pluriennale di 10-20 anni e oltre a garantire la sicurezza territoriale potrà costituire, con l'apertura dei cantieri un volano per l'aumento dell'occupazione e dello sviluppo economico. Inoltre, è previsto l'allargamento e il potenziamento del «sismabonus», lo stanziamento di risorse straordinarie dedicate a risolvere l'emergenza post terremoto nel Centro Italia; 
è essenziale definire priorità di intervento, in collaborazione e in pieno coordinamento con le regioni e con gli enti locali interessati; 
nei comuni dell'area appenninica coinvolta in vario modo dal sisma l'economia si basa, in prevalenza, sui settori tradizionali dell'agricoltura, del turismo, del commercio e artigianato; gran parte delle attività produttive connesse e collegate a tali comparti hanno un mercato strettamente legato al territorio ed alla sua fruizione; per sostenere e rilanciare l'economia dei territori colpiti vanno perciò adottate misure fiscali, ammortizzatori sociali e linee di finanziamento agevolato a favore degli enti locali, dei cittadini e delle imprese di pari passo con quelle per la ricostruzione e la messa in sicurezza dei territori; 
anche i territori limitrofi all'area epicentrale risentono e risentiranno economicamente dell'effetto domino innescatosi nell'immaginario collettivo, con partenze anticipate dai luoghi di soggiorno, disdette delle prenotazioni già acquisite, crollo stimato delle prenotazioni nel medio termine; 
per evitare la desertificazione produttiva e il conseguente spopolamento di intere aree, occorre programmare, in una logica di sistema, una strategia mirata che preveda sul fronte del turismo l'attivazione di interventi integrati, anche di carattere strutturale e non solo emergenziale, per supportare le imprese in difficoltà, per creare e sviluppare nuove attività, per sostenere il trasferimento tecnologico, per valorizzare le produzioni di eccellenza e promuovere/supportare le potenzialità del sistema turistico locale, con particolare riferimento ai valori culturali e del paesaggio; 
la ricostruzione dal sisma deve essere inserita in una più ampia e forte strategia di sviluppo a breve/medio termine, che eviti l'abbandono dei territori colpiti e li renda nuovamente attrattivi, puntando sulla cultura, sull'ambiente, sulle attività turistiche – sia del comparto ricettivo sia dell'indotto; essa deve garantire il rispetto dell'identità urbanistica e architettonica dei luoghi danneggiati ed è perciò necessaria la più ampia sinergia fra le Istituzioni supportando anche dal punto di vista amministrativo i comuni, evitare plurime centrali di committenza, garantire procedure trasparenti e ricorrere a imprese e professionisti di «liste di merito»; 
è essenziale, in tale contesto, la ricostruzione quanto più rapida possibile degli edifici pubblici, delle abitazioni, (anche per favorire un rapido rientro nelle case, condizione necessaria per la tenuta della coesione sociale dei territori) e delle strutture che ospitano attività produttive; 
fondamentali sono il sostegno e gli incentivi alla ricostruzione di tutto il patrimonio immobiliare, anche delle «seconde case», dei non residenti; esse hanno un ruolo essenziale – oggettivamente misurabile – con ricadute positive sul sistema turistico-ricettivo, commerciale, artigianale, immobiliare e per la tenuta del sistema economico nel suo complesso: una delle peculiarità dei borghi nelle aree interne è segnatamente quella di moltiplicare, nella stagione turistica o nei periodi di vacanza legati alle festività, i dimoranti rispetto ai residenti, proprio grazie a queste proprietà che spesso, tra l'altro, costituiscono nuclei urbani consolidati che devono perciò essere adeguati dal punto di vista sismico unitamente alle abitazioni principali; 
il turismo ambientale è una grande risorsa in tutte le sue declinazioni culturali (patrimonio culturale, itinerari e cammini) sportive, enogastronomiche, nonché nelle forme residenziali di tipo scientifico e culturale, attraverso iniziative di formazione e ricerca messe a punto anche con il sistema universitario regionale in relazione ai temi del paesaggio, del patrimonio culturale, della fragilità del territorio; esemplare, in tale contesto, è il caso dei Parchi nazionali, dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga,

impegna il Governo:

ad adottare con tempestività le iniziative normative necessarie al superamento della situazione di emergenza e al ritorno alle normali condizioni di vita in tutti i comuni colpiti dal sisma, individuati secondo un principio di gradualità rispetto alla natura dei danni subiti; 
a garantire la ricostruzione dell'intero patrimonio abitativo danneggiato dal sisma, nel rispetto dell'identità urbanistica ed architettonica dei luoghi, e degli insediamenti produttivi colpiti, attraverso l'applicazione dello strumento del credito d'imposta destinato a privati e imprese per il totale rimborso dei danni subiti e certificati; 
ad assumere iniziative per prevedere la sospensione del pagamento dei tributi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dal sisma, in misura tale da garantire la continuità e la redditività aziendale, nonché a prevedere un'adeguata gradualità nel rimborso dei tributi sospesi; 
a prevedere misure per assicurare la continuità d'esercizio delle imprese agricole, industriali, artigianali, commerciali e di servizio, anche mediante l'attivazione di linee di finanziamento finalizzate al rilancio delle attività produttive e l'accesso al fondo centrale di garanzia, secondo esperienze già maturate in altri eventi calamitosi; ad assumere iniziative per: a) concordare con l'Associazione bancaria italiana la sospensione e la ridefinizione dei mutui relativi agli immobili residenziali e alle attività produttive colpite dal sisma; b) prevedere la sospensione delle procedure di riscossione relative a contributi previdenziali e assistenziali, nonché la sospensione delle bollette relative alle utenze ordinarie erogate dai gestori dei servizi pubblici locali; 
ad assicurare la piena tutela dei lavoratori delle aziende colpite dal sisma che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti, il rafforzamento delle misure di sostegno e lo stanziamento di risorse adeguate; 
ad accelerare la riparazione dei danni, la ricostruzione ex novo, l'adeguamento e il miglioramento sismico delle opere pubbliche per le quali sia stata dichiarata l'inadeguatezza strutturale, a partire dagli interventi sugli edifici scolastici, residenze per anziani, edifici destinati a servizi essenziali per la comunità, impianti sportivi assumendo iniziative per prevedere, in relazione ai danni arrecati dal sisma a cose e persone e attività economiche, per i periodi necessari misure quali l'esenzione dal patto di stabilità, deroghe al pareggio di bilancio e l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, esenzione dall'obbligo di alimentazione del fondo di solidarietà; 
a potenziare le infrastrutture viarie e ferroviarie e la diffusione della banda larga nelle aree colpite dal sisma, al fine di favorirne l'accessibilità ed il mantenimento del tessuto sociale ed economico; 
a prevedere misure di sostegno alla piena operatività delle strutture amministrative comunali nei territori compiti dal sisma, anche mediante una maggiore flessibilità relativa al turnover dei dipendenti; 
a prevedere misure per il recupero del patrimonio artistico e culturale danneggiato dal sisma, riconoscendo per i comuni delle aree colpite una priorità nell'accesso alle misure di finanziamento già previste dalla legislazione vigente e prevedendo campagne nazionali di promozione turistica e culturale dei territori interessati; 
ad assumere iniziative per rifinanziare il fondo per le aree interne al fine di destinare nuove risorse e finalizzare quelle non impegnate prioritariamente agli interventi nelle aree colpite dal sisma; 
ad avviare con tempestività, già a partire dalla prossima sessione di bilancio, il progetto «Casa Italia» consistente in un piano complessivo di interventi finalizzati alla messa in sicurezza del Paese dal punto di vista sismico, di contrasto del dissesto idrogeologico e di efficientamento energetico e tecnologico; 
a costruire una governance della ricostruzione che garantisca la piena partecipazione ed il consapevole consenso degli enti territoriali e delle comunità locali coinvolte dal sisma nelle scelte da effettuarsi; 
ad assicurare che la ricostruzione, coordinata dal commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016, avvenga secondo procedure di massima trasparenza, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di appalti, di antimafia e di anticorruzione, anche attraverso il preventivo coinvolgimento di Anac e prevedendo l'istituzione di «liste di merito» relative alle imprese e ai professionisti da incaricare; 
a garantire che la ricostruzione avvenga attraverso il ricorso a procedure ordinarie, nel rispetto delle normative vigenti, stabilendo che eventuali deroghe previste, laddove necessarie, individuino puntualmente le disposizioni interessate. 

 

Seduta del 26 settembre 2016

​Seduta del 28 settembre 2016