17/01/2017
Lia Quartapelle Procopio
Carrozza, Cassano, Causi, Censore, Chaouki, Cimbro, Gianni Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Manciulli, Monaco, Nicoletti, Porta, Rigoni, Andrea Romano, Sereni, Speranza, Tacconi, Tidei, Zampa, Martella, Cinzia Maria Fontana, Bini.
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Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. – Per sapere – premesso che: 
l'anno che si è appena aperto si presenta particolarmente impegnativo per la diplomazia italiana; 
dal 1o gennaio e fino al 31 dicembre 2017 l'Italia siederà come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, insieme a Paesi quali Svezia, Bolivia, Etiopia, Kazakistan, Egitto, Giappone, Senegal, Ucraina e Uruguay. Il Consiglio di sicurezza si troverà a gestire dossier di particolare delicatezza, come il contrasto al Daesh in Siria e Iraq, nonché il processo di pacificazione e riconciliazione nazionale in Libia, in Siria e in Yemen. Il tutto dentro un contesto internazionale necessariamente mutato dalla nuova amministrazione che sta per insediarsi alla Casa Bianca; 
sempre nel 2017 l'Italia avrà la presidenza del G7 che culminerà con l'incontro dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri a Taormina il 27 e 28 maggio 2017. La scelta del luogo, la Sicilia, l'isola che rappresenta la prima frontiera per l'arrivo dei migranti dall'Africa, carica questo appuntamento di rilevanti aspettative riguardo il governo dei flussi migratori. Sarà inoltre il primo evento internazionale multilaterale per il neoeletto Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump; 
non sono infine da trascurare il ruolo che svolgerà l'Italia all'interno dell'Osce nel 2017, anno in cui presiederà il gruppo di contatto sul Mediterraneo, e gli appuntamenti relativi alla politica estera dell'Unione europea con la presidenza del cosiddetto «processo di Berlino sui Balcani occidentali» e, sempre sul fronte europeo, il Consiglio europeo straordinario del 25 marzo 2017 a Roma per le celebrazioni dei 60 anni della firma dei trattati istitutivi della Comunità europea –: 
quali siano le priorità che il Governo italiano intende inserire tra le conclusioni del G7 di maggio 2017 e su quali obiettivi diplomatici intenda concentrare la propria azione come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, nonché negli altri ambiti della politica internazionale che vedono il nostro Paese chiamato a rilevanti ruoli di direzione. 

Seduta del 18 gennaio 2017

Illustrazione di Sandra Zampa, risposta del governo di Angelino Alfano, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, replica di Lia Quartapelle.

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, è noto che il 2017 si annuncia per l'Italia come un anno particolarmente impegnativo per la diplomazia italiana e per il Ministero che lei ha l'onore di dirigere. Dal gennaio al 31 dicembre 2017 noi siederemo come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite insieme a Paesi come la Svezia, la Bolivia, l'Etiopia, il Kazakistan – l'elenco è lungo – e che in questo contesto ci troveremo a gestire dossier particolarmente delicati come il contrasto al Daesh in Siria e il processo di pacificazione nazionale in Iraq; al tempo stesso si annuncia, come noto anche questo, il G7 a Taormina in maggio e poi ancora l'OSCE dove presiederemo il gruppo di contatto sul Mediterraneo. Il nostro desiderio è comprendere quali siano le priorità che il Governo italiano inserirà tra le sue conclusioni.

Risposta del governo

Grazie davvero, onorevole Zampa, perché l'illustrazione della sua domanda di fatto fa sintesi del nostro anno 2017. Ha già lei tracciato quello che ci aspetta nel 2017 dunque non ripercorrerò il senso della sua introduzione perché rende chiaro l'impegno e anche la sfida a giocare questo anno da protagonisti. 
Un Paese che ospita il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, che presiede il G7, che siede al Consiglio di sicurezza dell'ONU, che si prepara a presiedere l'OSCE e nel frattempo presiede il gruppo di contatto dell'organismo per la sicurezza e la cooperazione in Europa o gioca da protagonista oppure finisce per non rendere questo anno all'altezza delle aspettative anche del mondo nei nostri confronti. Credo che noi abbiamo davanti un anno particolarmente complesso anche per due transizioni parecchio importanti: una quella tra il precedente ed il nuovo Segretario generale delle Nazioni Unite, l'altra tra i due Presidenti degli Stati Uniti, l'uscente e l'entrante, che dopodomani si insedierà e, al tempo stesso, abbiamo vissuto già dallo scenario siriano una capacità di iniziativa di altri attori protagonisti nello scacchiere globale – mi riferisco in questo caso a Putin – di avanzare e prendere posizioni con i quali il resto del mondo sta facendo i conti. Se dovessi sintetizzare il senso di ciò che intendo rispondere, direi che noi giocheremo da protagonisti in Italia ma soprattutto insieme all'Europa nei confronti del resto del mondo se non lasceremo spazi vuoti esattamente nei luoghi che la storia e la geografia ci assegnano come nostri luoghi vocazionali. In primo luogo mi riferisco al Mediterraneo e alla questione libica. Se noi non assumeremo una iniziativa ulteriore rispetto a quella che c’è stata fin qui probabilmente qualcun altro lo farà al nostro posto. Finito il question time, mi recherò immediatamente alla Farnesina dove incontrerò l'inviato speciale per la Libia, Kobler, proprio per affrontare ulteriormente le questioni che riguardano la Libia ma non dobbiamo avere solo un approccio che guarda a sud perché c’è un altro aspetto importante della nostra politica estera in questo anno che è il processo dei Balcani. A Trieste, a luglio, abbiamo deciso di ospitare un vertice perché quel nostro approccio sul Mediterraneo non è solo rivolto al sud ma anche dal lato balcanico. Si tratta di sfide importanti. Credo che le circostanze della storia pongono l'Italia di fronte ad una grande e bella occasione e noi faremo di tutto per non perderla.

Replica

Grazie, signor Ministro, credo che la sua risposta sia stata molto soddisfacente nel dare conto delle tante complessità del dossier di questo anno 2017, un anno che pensiamo corra qualche rischio di essere un anno di disordine ma che può invece trasformarsi in un anno in cui si ricostituisce un nuovo ordine globale di cui si sente molto bisogno e che sarà certamente un anno importante per la politica estera italiana ed è importante che i cittadini anche che ci seguono, che seguono il question time, capiscano le tante sfide che abbiamo davanti a noi. L'Italia in questo anno ha un compito importante in continuità con quanto fatto negli ultimi anni. Noi non abbiamo mai avuto paura di metterci a disposizione nel cercare soluzioni globali alle sfide di oggi e la sua risposta testimonia ancora una volta come siamo a disposizione per trovare e tessere quel filo globale di cui si sente molto il bisogno. In particolare lei accennava al tema della Libia e del Mediterraneo che sono certamente priorità sentite da tutti nelle angosce e nelle speranze e poi più in generale sul tema dell'Europa che è il luogo dove si decide davvero il nostro futuro. Quindi grazie e buon lavoro.