24/01/2017
Emanuele Fiano
Marantelli, Cimbro, Roberta Agostini, Bersani, Carbone, Cuperlo, De Menech, Marco Di Maio, Fabbri, Famiglietti, Ferrari, Gasparini, Giachetti, Giorgis, Lattuca, Lauricella, Marco Meloni, Naccarato, Nardi, Piccione, Pollastrini, Richetti, Francesco Sanna, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini.
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Per sapere – premesso che: 
da notizie a mezzo stampa si apprende che a Caidate, piccola frazione di Sumirago, in provincia di Varese, si è installata da più di quattro anni la più grande e organizzata comunità nazionalsocialista italiana, denominata Do.ra, acronimo che indicherebbe la comunità militante dei dodici raggi, in omaggio ai raggi del Sole nero, simbolo del castello tedesco di Wewelsburg, sede operativa delle SS; 
sotto le spoglie di un'associazione culturale, con sede in un ex magazzino con regolare contratto d'affitto, si celebrerebbe – secondo quanto riportato da organi di stampa – una vera e propria struttura di stampo militare, inserita nel network antisemita europeo Skin4Skin e dedita, secondo quanto dichiarato dai suoi stessi membri, ad una sorta di contro-informazione che, partendo dalla negazione o, membri, ad una sorta di contro-informazione che, partendo dalla negazione o, addirittura, dall'esaltazione dell'Olocausto, ispirerebbe iniziative sul territorio o la propaganda di idee contro i «nemici» immigrati, ebrei, gay, centri sociali, polizia, banche e così via; 
tali iniziative andrebbero dalla celebrazione della festa di compleanno di Hitler, all'organizzazione di veri e propri cineforum tematici, anche tramite l'ausilio di una biblioteca con un'ampia gamma di testi revisionisti sul tema dell'Olocausto, il tutto non solo alla luce del sole, ma diffuso e amplificato tramite una pagina Facebook di riferimento molto attiva –: 
quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in ordine a quanto riportato in premessa e quali iniziative urgenti intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di contrastare movimenti e organizzazioni che si richiamano al fascismo e ai principi della discriminazione e dell'odio razziale.

Seduta del 25 gennaio 2017

Illustra Daniele Marantelli, risponde Marco Minniti, Ministro dell'Interno, replica Emanuele Fiano

Illustrazione

Grazie Presidente. Signor Ministro Minniti, da oltre quattro anni, è installata a Caidate, in provincia di Varese, la più grande e organizzata comunità nazionalsocialista italiana, denominata Dora, in omaggio ai dodici raggi del sole nero, simbolo del castello di Wewelsburg, sede operativa delle SS. 
Sotto le spoglie di un'associazione culturale si sono organizzate nella mia provincia diverse iniziative e non solo convegni, celebrazioni della festa di compleanno di Hitler, episodi di stampo razzista, profanazione di luoghi simbolo della Resistenza, aggressioni, sino alla recente richiesta di mettere l'ANPI fuori legge. 
Noi, che siamo stati cresciuti ed educati dai partigiani, siamo orgogliosi che una delle prime battaglie contro l'esercito tedesco sia stata combattuta nel novembre del 1943 sul Monte San Martino nella mia terra. Anche per questo chiediamo quali iniziative, a legislazione vigente, intenda assumere il Governo per contrastare organizzazioni che si richiamano al fascismo, ai principi della discriminazione e dell'odio razziale.

Risposta del governo

Grazie signor Presidente. Onorevoli colleghi, voglio subito assicurare agli onorevoli interroganti che il Ministero dell'interno continua a dedicare la massima attenzione all'attività dei movimenti politici estremistici, qualunque ne sia l'orientamento, per prevenire e reprimere le iniziative che possano sfociare in atti illeciti. 
In particolare, l'attività di prevenzione si sviluppa in un attento monitoraggio ed un'accurata raccolta informativa, al fine di cogliere il minimo segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica e di deviazione dalle regole del diritto e della pacifica convivenza. Tale attività riguarda anche le associazioni che, come la comunità militante dei dodici raggi (Do.ra.), si ispirano chiaramente ad una ideologia di estrema destra vicina ai principi del nazionalsocialismo.
Nel caso in questione ciò appare comprovato anche dalla pubblicazione sul sito dell'associazione, recentemente riattivato, di messaggi rievocativi di eventi storici associati a simboli del nazismo e del fascismo. Il movimento, attestato su posizioni di orientamento skinhead, ha adottato come simbolo il sole nero, noto emblema nazista dal significato esoterico. 
Tra le diverse manifestazioni promosse dal sodalizio nel corso degli anni, si registrano quelle commemorative in occasione del Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e diversi concerti d'area organizzati nella sede di Sumirago. Le forze di polizia hanno puntualmente segnalato all'autorità giudiziaria tutte le iniziative dei componenti l'associazione, per le quali potevano ritenersi sussistenti ipotesi di reato. Le denunce hanno riguardato in particolare alcuni episodi di intolleranza razziale: da ultimo, cinque esponenti dell'associazione Do.ra. sono stati deferiti per i reati di riunione pubblica non preavvisata, deturpamento ed invasione di terreni, commessi il 4 dicembre scorso presso il Sacrario ai caduti partigiani di San Martino di Duno. 
Infine segnalo che recentemente l'associazione Do.ra. ha promosso sul sito web una petizione on line, con l'intento di chiedere la messa fuori legge dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, la chiusura di tutte le sezioni ed i processi per crimini di guerra dei partigiani ancora viventi. La questura di Varese ha presentato rapporto all'autorità giudiziaria in ordine a tale petizione, per le valutazioni di competenza rispetto alla sussistenza dei comportamenti che integrano fattispecie di reato. Informo inoltre che nell'agosto 2014 la pagina Facebook del sodalizio è stata oscurata su iniziativa dello stesso gestore del social network: attualmente l'associazione gestisce solo un sito web. 
In merito ad eventuali ulteriori misure che possono essere intraprese, va ricordato come l'ordinamento vigente consenta l'adozione di un provvedimento di scioglimento di movimenti che si ispirano al fascismo solo a seguito di una sentenza penale irrevocabile, che abbia accertato il verificarsi in concreto della fattispecie della riorganizzazione del disciolto partito fascista. Allo stato attuale non risulta l'associazione in questione sia stata destinataria di pronunce giurisdizionali che legittimano l'adozione di siffatto provvedimento di rigore.

Replica

Presidente, ringrazio il ministro Minniti che rappresenta per noi, per la stima che gli portiamo, una sicura e autorevolissima fonte di contrapposizione, lo sappiamo, ad ogni possibile rigurgito di cultura antidemocratica, neofascista o neonazista nel nostro Paese. Costoro, quelli che stiamo citando, i membri di questa organizzazione non sono semplici nostalgici: la loro organizzazione fa parte di un network di associazioni antisemite; e il tema che pone la risposta – che ovviamente per noi culturalmente è soddisfacente, quella che ci ha dato oggi il Ministro – è: fin dove arriva e sussiste il diritto costituzionale sancito per difendere la libera espressione delle idee in questo Paese, e dove comincia l'abuso di quelle stesse idee, delle nostre leggi, della Carta costituzionale, e della nostra storia, Ministro ? Perché la nostra storia è una storia di antifascismo, la nostra storia e la nostra Costituzione sono antifasciste, e lo è anche la legge Scelba, che nel 1952 introdusse come reato il divieto di ricostituzione del partito fascista e di apologia del fascismo. Per questo per noi, per noi che abbiamo portato questa interrogazione, costoro ricadono già nel reato di apologia di quelle ideologie. Ed è per questo, signor Ministro, che chiediamo a lei, e al Governo che noi sosteniamo, di non deflettere mai da ogni possibile segnalazione all'autorità della magistratura per ognuno di questi episodi; e da qui ci rivolgiamo, anche se ovviamente il rapporto qui è tra parlamentari e Governo, alla magistratura italiana, perché non ceda mai alla possibilità di osservare con indifferenza questi episodi: perché la lezione che ci viene dalla storia è che il peggior regalo che possiamo fare a coloro che la libertà e la democrazia la vogliono negare, è la nostra indifferenza. 
Pertanto la ringrazio: so che saremo sempre insieme in questo tipo di battaglia.