17/02/2017
Colomba Mongiello
Ginefra, Grassi, Boccia, Michele Bordo, Capone, Cassano, Losacco, Mariano, Massa, Pelillo, Ventricelli, Vico.
3-02794

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   l'eccezionale situazione di avversità climatiche che sta colpendo le regioni interne ed adriatiche dell'Italia con ondate di gelo che perdurano da parecchi giorni, sta mettendo in ginocchio soprattutto il comparto agricolo ed agroalimentare dei territori colpiti;
   in Puglia, in particolare, la situazione si evidenza con particolare gravità, con campagne isolate per la morsa di gelo che non consente il regolare ripristino della circolazione e con strade statali e provinciali e aree rurali ancora bloccate da neve e lastre di ghiaccio;
   le aziende zootecniche pugliesi sono costrette a disfarsi del latte che non riescono a consegnare ai raccoglitori. Le consegne dalla Puglia di ortaggi sono crollate del 70 per cento, sia perché questi sono stati bruciati dal gelo in campo, sia perché i mezzi non possono ancora circolare liberamente;
   secondo dichiarazioni rilasciate dalla Coldiretti Puglia, risulta drammatica la conta dei danni, con migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz'acqua perché sono gelate le condutture e vigneti e agrumeti irrimediabilmente rovinati. Al contempo, il mancato approvvigionamento di mercati e punti vendita sta facendo schizzare i prezzi di vendita degli ortaggi che già all'ingrosso risultano da capogiro. Secondo una rilevazione effettuata a poche ore dalle prime nevicate, sono altissimi i prezzi all'ingrosso di rape, carciofi, cavoli, bietole, cicorie, finocchi;
   in provincia di Lecce è a rischio la produzione di patate novelle perché gli speciali impianti di irrigazione delle serre realizzati a Ugento sono saltati per via delle gelate. Così come sono a rischio crollo le serre dei fiori a Leverano che stanno cedendo sotto il peso di neve e ghiaccio;
   al momento risulta pregiudicata l'attività economica di aziende agricole che hanno subito danni agli impianti produttivi vitivinicoli, agrumicoli ed ortofrutticoli, interamente da rifare, alle masserie, alle stalle, ai depositi, al bestiame e, non da ultimo, alle produzioni, completamente compromesse;
   la situazione è critica in quasi tutta la regione, per cui risulta opportuna una ricognizione tempestiva del danno per sostanziare la richiesta di declaratoria di «Stato di calamità naturale»;
   nelle province di Bari, Taranto e Foggia si sono registrati i casi più allarmanti. Strade provinciali tra Corato, Altamura e Poggiorsini bloccate (come la strada provinciale n. 39) per il mancato intervento degli spazzaneve, per cui gli agricoltori hanno fatto ricorso all'intervento della protezione civile;
   l'assoluta mancanza di liquidità e le gravi situazioni debitorie che ne conseguiranno – secondo Coldiretti Puglia – necessitano di interventi non riconducibili alle calamità «ordinarie», bensì a strumenti straordinari per dare sollievo economico alle imprese agricole;
   la sezione della Confederazione italiana agricoltori della Puglia ha chiesto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina di sospendere la quarta rata dei contributi autonomi dei Coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (Iap), che scadrà il 16 gennaio 2017;
   è urgente che vengano messi a disposizione tutti i mezzi a disposizione per ripristinare le condizioni regolari di viabilità per far uscire le aziende agricole e zootecniche dall'isolamento, anche per non ingenerare distorsioni dei prezzi a danno dei consumatori –:
   se non si intendano adottare iniziative normative, nel più breve tempo possibile volte a fare fronte alla straordinaria necessità e urgenza di garantire interventi di sostegno e di risarcimento dei danni in favore del comparto agricolo, segnatamente quello della regione Puglia, colpito dalle eccezionali avversità climatiche in atto dai primi giorni dell'anno 2017;
   se, ad ogni modo, non si intendano intraprendere iniziative urgenti affinché le imprese agricole pugliesi colpite dalle sopradescritte calamità meteoriche possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, a valere sul fondo di solidarietà nazionale.

Seduta del 21 febbraio 2017

Risposta del governo di Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali, replica di Colomba Mongiello.

Risposta del Governo

Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi per le questioni che sono state poste;
considerata anche l'analogia della tematica, abbiamo ritenuto utile rispondere congiuntamente. Faccio presente che la rilevazione, la stima dei danni subiti dalle aziende agricole dopo le intense nevicate e gelate verificatesi ai primi di gennaio e poi prolungatesi per tutto il mese di gennaio da parte della regione Puglia è in fase di completamento. Abbiamo già informazioni e dati che ci permettono di avere una prima quantificazione; soprattutto non abbiamo ancora un dato certo e definitivo, ma siamo in fase di completamento di questa prima fase di accertamento e di rilevazione dei danni subiti. Pertanto, per l'attivazione del Fondo di solidarietà previsto dal decreto legislativo n. 102 occorre attendere che possano concludersi queste operazione e poi avere la declaratoria di avversità atmosferiche. Si tratta, come è noto e come conosce benissimo l'onorevole Mongiello, di uno strumento attivabile solo per le produzioni non assicurabili, però, tenuto conto anche dell'eccezionalità di questi eventi atmosferici, degli eventi atmosferici di questo lungo periodo, del gennaio del 2017, all'interno del decreto legge sul terremoto, lo scorso 9 febbraio, il Governo ha inteso inserirne l'attivazione, in via eccezionale e soprattutto in via straordinaria e temporanea, anche per i danni subiti alle produzioni agricole e alle strutture aziendali assicurabili. L'obiettivo è quello di sostenere il settore agricolo nelle aree maggiormente colpite per lo scarso utilizzo degli strumenti assicurativi. Abbiamo un gravissimo disequilibrio tra le imprese che sono assicurate nel nord del Paese e quelle che sono assicurate nel sud del Paese, come è stato fatto rilevare anche nella precedente interrogazione; purtroppo il Governo ha dovuto fare un provvedimento d'urgenza per poter intervenire, perché lo strumento assicurativo che è previsto all'interno del Piano di sviluppo rurale nazionale, purtroppo, da molte imprese agricole che hanno subito dei danni assolutamente rilevanti non era stato attivato e, quindi, noi rischiamo che le imprese non possano contare su nessuna forma di compensazione, quindi, rischiando di vedere compromessa quella che è la ripresa dell'attività produttiva ed economica. Per questo, il Governo, all'interno del decreto terremoto si è attivato e ha inserito l'urgenza di provvedere, all'interno di questo decreto, per le produzioni che erano assicurabili e quindi di attivare il Fondo di solidarietànazionale. L'attivazione del Fondo, come conosce benissimo l'onorevole Mongiello, consente alle imprese agricole danneggiate da eventi calamitosi di godere di tutti gli interventi di sostegno previsti a legislazione vigente, l'erogazione di contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno della produzione lorda vendibile, l'attivazione di prestito ad ammortamento quinquennale per le esigenze di conduzione e di conduzione aziendale, la proroga delle rate di esercizio in scadenza di operazioni di credito in scadenza, l'esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei propri dipendenti e l'ottenimento, anche, dei contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate e per la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. Confermo l'attenzione del Ministero, così come veniva chiesto nell'interrogazione, anche ai pescatori e alle attività ittiche danneggiate, anche al fine di tutelare quelli che sono i redditi dei lavoratori che sono stati coinvolti in questo periodo di maltempo. Si ritiene, quindi, doveroso premettere che il Fondo di solidarietà che è attivato per la pesca, di cui all'articolo 14 del decreto legislativo n. 154 del 2004, attualmente risulta definanziato.Quindi, non c’è la capienza sufficiente in questo capitolo, però, stiamo valutando tutte le opportune iniziative di azione, cofinanziabili anche con risorse dell'Unione europea, da destinarsi alle imprese di pesca, colpite da eventi climatici avversi e da emergenze ambientali – lo abbiamo fatto già l'anno scorso, come sa l'onorevole Mongiello, ce ne siamo occupati più volte in Commissione agricoltura – che puntano ad una ripresa delle attività economiche e soprattutto delle attività produttive. Quindi, c’è un'attenzione molto alta da parte del Governo anche sulla vicenda che riguarda le imprese di pesca e di acquacoltura.

Replica

La ringrazio, signora Presidente. Ringrazio il sottosegretario Castiglione per questa puntuale risposta. È ovvio che abbiamo vissuto – lo dicevano anche i colleghi siciliani prima – delle avversità climatiche eccezionali e quindi dobbiamo mettere in campo strumenti eccezionali per far sì che non vengano danneggiate coltivazioni di pregio che riguardano produzioni orticole, riguardano produzioni olivicole, la vite, quindi un settore che sta trainando anche l'economia meridionale e non vogliamo che questa buona notizia venga ad essere danneggiata soprattutto da eventi calamitosi imprevedibili. Sono molto lieta della risposta del sottosegretario riguardo alla deroga al Fondo di solidarietà. Ne abbiamo tanto parlato perché dalle nostre parti, soprattutto nel centro-sud, gli strumenti assicurativi purtroppo non riguardano molto spesso le nostre imprese. Le nostre imprese fanno fatica ad assicurarsi perché è alto il premio, perché è costoso il premio, è oneroso e di conseguenza diciamo che c’è stato, nonostante i numerosi tentativi che abbiamo fatto noi parlamentari e noi deputati col Governo per sollecitare le imprese a farlo, purtroppo un gravissimo ritardo. Come poter intervenire ? Con la deroga. Ben venga questa notizia, che ci ha dato stamattina il sottosegretario, che abbiamo anticipato anche noi qualche giorno fa, quindi la possibilità di intervenire anche per le imprese non assicurate. Perché faccio questa premessa ? perché chi è risultato danneggiato sono proprio quelle produzioni che sono l'eccellenza del made in Italy nel mondo, l'eccellenza meridionale, le nostre produzioni orticole. Si è appena svolto il Fruit Logistica a Berlino e – guarda caso – proprio le produzioni orticole della Puglia, della Basilicata e della Sicilia hanno fatto ovviamente il pieno, laddove possono girare e far conoscere il made in Italy nel mondo. Un'altra cosa, una sollecitazione la farei: la burocrazia purtroppo non deve vanificare e rallentare la vita delle imprese. Sarà mia premura sollecitare la regione Puglia a farlo nel più breve tempo possibile; so che la mia provincia l'ha già fatto, però non essendoci il decreto sarà difficile poi che il Governo possa intervenire. Faccio pubblicamente un appello alla regione affinché possa velocemente far partire la declaratoria da parte della regione presso il Ministero. Chiudo sulla pesca. Anche questo settore è stato gravemente danneggiato. Molto spesso i pescatori non sono potuti uscire a causa delle avversità climatiche. Mi preoccupa sentire che questo fondo non è coperto e sollecito il sottosegretario che ha la delega alla pesca a poterlo fare velocemente, proprio perché non debbono essere danneggiate le impresse dei pescatori della Sicilia, della Calabria e della mia Puglia, in maniera tale che possiamo dare delle risposte rapide e efficaci. Chiudo su un punto: sollecitiamo l'AGEA a versare il saldo PAC, in maniera tale che possiamo dare ossigeno alle nostre imprese. Io ho telefonato personalmente al presidente di AGEA e mi ha assicurato che entro marzo sarà liquidato il saldo PAC. Cerchiamo di sollecitare quanto più possibile almeno alcuni passaggi burocratici per dare ossigeno alle nostre imprese.
Chiudo su un punto. Mi ritengo soddisfatta della risposta anche se forse sulla pesca dovremmo lavorare più intensamente. Oggi c’è stata questa bella notizia che ha rivelato lo Svimez: l'economia agricola meridionale traina la ripresa del Mezzogiorno. Più imprese, più giovani che si occupano di agricoltura, più donne agricoltrici, quindi segno evidente che c’è un'inversione di tendenza. Non facciamo che questo dato mostri qualche segnale di arresto. Lavoriamo intensamente, regioni, Parlamento e Governo, perché questo dato sia sempre molto positivo, perché significa che dalle nostre parti, dove c’è ovviamente una desertificazione per quel che riguarda alcune imprese di siderurgia e quant'altro, il territorio possa finalmente riconvertirsi e che l'agricoltura e l'agroalimentare possano diventare il nostro segno distintivo. Il Sud investe su questo settore e noi ne siamo felici.