01/03/2017
Alessandro Mazzoli
Terrosi
3-02842

 Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   in data 11 febbraio 2017 a Vignanello, in provincia di Viterbo, si è registrato un gravissimo episodio di violenza che ha scosso tutto il comprensorio;
   un ragazzo di Vallerano di 24 anni è stato aggredito nei pressi di un esercizio commerciale da un folto gruppo di ragazzi;
   il ragazzo è stato costretto alle cure del pronto soccorso e gli è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni;
   secondo le prime ricostruzioni da parte degli inquirenti, l'aggressione sarebbe avvenuta da parte di giovani vicini ad ambienti di estrema destra;
   la vittima dell'aggressione si sarebbe resa responsabile di aver condiviso su facebook una frase goliardica di parodia ai tipici manifesti neofascisti;
   purtroppo non è la prima volta che in questo comprensorio si registrano episodi di violenza perpetrati in questi termini, comprese una rilevante quantità di intimidazioni minacce, insulti e botte, non sempre denunciate per paura ed omertà;
   cause scatenanti possono essere, a giudizio degli interroganti, un concerto, una maglietta di sinistra o anche una semplice condivisione di opinioni contrarie alla matrice di estrema destra;
   si è inoltre registrata nella notte tra sabato 18 e domenica 19 febbraio 2017 una esplosione di un ordigno ai danni della sede di Casapound Cimini a Vallerano che ha arrecato danni alla porta di ingresso;
   su tale episodio sono in corso indagini da parte delle forze dell'ordine;
   il salire della tensione e della violenza di stampo politico aumenta la preoccupazione dei Sindaci e di tutta la società civile che avverte la necessità di una maggiore presenza dello Stato in grado di porre fine a tale escalation –:
   se il Governo sia a conoscenza degli episodi riportati in premessa e quali iniziative intenda assumere in merito, anche convocando il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica al fine di contrastare tali fenomeni e aumentare l'attività di intelligence e di controllo del territorio onde prevenire nuovi episodi di violenza.

Seduta dell'11 luglio 2017

Risposta del governo di Domeico Manzione, Sottosegretario di Stato per l'Interno, replica di Alessandro Mazzoli.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Gli onorevoli Mazzoli e Terrosi richiamano due episodi accaduti nello scorso mese di febbraio in provincia di Viterbo, che hanno destato allarme nella comunità locale. Si tratta dell'aggressione, a Vignanello, di un ventiquattrenne ad opera di un gruppo di giovani, presumibilmente appartenenti all'area della destra radicale, e all'esplosione - questo è il secondo episodio - di un ordigno a Vallerano ai danni della sede del movimento CasaPound Cimini. Al riguardo, gli interroganti chiedono di conoscere quali interventi si intendano adottare per contrastare e prevenire tali fenomeni, anche convocando il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Effettivamente, l'11 febbraio scorso nel comune di Vignanello si è verificata un'aggressione ai danni di un giovane a opera di alcuni militanti del locale movimento di CasaPound. L'immediata attività investigativa, svolta dal reparto operativo del locale comando provinciale dei carabinieri, ha consentito di appurare che l'aggressione è ricollegabile alla condivisione da parte del giovane sul proprio profilo Facebook di un post satirico nei confronti del movimento CasaPound. Alcuni simpatizzanti di tale movimento, riconosciutolo, lo hanno seguito all'uscita di un esercizio commerciale aggredendolo e intimandogli per il futuro di non schernire il sodalizio.

La vittima dell'aggressione è stata sottoposta ad intervento chirurgico, con una prima prognosi di trenta giorni. La sua collaborazione ha consentito di individuare i responsabili, tra cui anche alcuni minorenni.

Sulla base delle risultanze investigative prodotte all'Arma dei carabinieri, sono state deferite alla competente autorità giudiziaria cinque persone - tra cui, come già rammentavo prima, alcuni minori -, tutte indagate per i reati di concorso nel delitto aggravato di lesioni personali e tentativo di violenza privata.

In un secondo momento - e precisamente il 15 marzo -, l'Arma dei carabinieri ha dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal tribunale di Viterbo nei confronti di uno degli indagati, cioè il referente provinciale del blocco studentesco e presidente della sezione Cimini di CasaPound.

In tale contesto sono state operate alcune perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti coinvolti nella vicenda, tutti conosciuti quali militanti del citato movimento della destra radicale, e, nel corso delle perquisizioni, è stato sequestrato materiale informativo ritenuto di interesse investigativo.

Dopo due giorni, la questura ha emesso a carico del predetto referente di CasaPound il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione dell'avviso orale, misura confermata dal tribunale di Roma.

Quanto, invece, al secondo episodio, cioè l'esplosione in danno della sede di Casapound, informo che il 19 febbraio scorso personale del comando stazione Carabinieri di Vignanello è intervenuto su richiesta del presidente della sezione Casapound Cimini, presso la sede del movimento sita in Vallerano, dove constatava che ignoti avevano pesantemente danneggiato la porta in metallo con un ordigno esplodente artigianale ad elevata potenzialità. Sull'episodio sono in corso indagini da parte dall'Arma dei carabinieri, coordinata dalla procura della Repubblica di Viterbo.

A seguito dell'aggressione e al fine di denunciare con fermezza ogni forma di violenza, i sindaci di Vignanello, Vallerano e Canepina hanno promosso, per il 4 marzo successivo, un'iniziativa denominata “Camminata pacifica”, che da Vignanello ha raggiunto il limitrofo comune di Vallerano. Alla manifestazione hanno partecipato circa 400 persone, compresi alcuni parlamentari e consiglieri regionali, rappresentanze dell'ANPI e della rete degli studenti medi e dell'associazione “Solidarietà cittadina”, mentre i rappresentanti di Casapound, che pure avevano chiesto di partecipare al corteo, sono stati autorizzati a organizzare un'autonoma manifestazione statica, tenutasi a Vallerano, alla quale hanno preso parte circa cento attivisti, sia locali che provenienti da altre province. Entrambe le manifestazioni sono state seguite attentamente dalle forze di Polizia territoriali, che sia nei giorni precedenti che in quello delle manifestazioni hanno assicurato servizi straordinari di controllo del territorio e un capillare articolato dispositivo di ordine pubblico, con il concorso di aliquote del reparto mobile della Polizia di Stato e del battaglione mobile dell'Arma dei carabinieri.

Per completezza informo che, alla fine dello scorso mese di marzo, si è registrato anche un caso di minacce denunciato alla DIGOS da un minorenne residente a Vasanello, per il quale due giovani appartenenti al locale movimento Casapound sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria.

Rappresento che i fatti sopra riportati sono stati oggetto di esame e di analisi nel corso di varie riunioni del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutesi presso la prefettura di Viterbo, nel corso delle quali riunioni sono stati definiti gli indirizzi di tutte le attività di monitoraggio e controllo del territorio delle forze di Polizia volte a prevenire ulteriori turbative della sicurezza pubblica. Tali attività si concretizzano in un costante e accurato controllo delle iniziative e dei luoghi di aggregazione di Casapound e di ogni altro movimento politico estremistico attivo nel viterbese, qualunque ne sia l'orientamento politico. Vengono monitorate, poi, le fonti aperte utilizzate dai diversi gruppi per confrontarsi, anche con toni polemici, sulle tematiche sociali. Il monitoraggio è diretto, inoltre, agli ambienti studenteschi, dove recentemente si sono riscontrate alcune conflittualità tra i movimenti collegati alle diverse aggregazioni politiche sia di destra che di sinistra.

L'insieme delle misure che ho appena illustrato testimonia l'attenzione con cui le autorità provinciali di pubblica sicurezza e le forze di Polizia seguono l'attività dei movimenti, sia di destra che di sinistra, estremi, al fine di cogliere il minimo segnale di deviazione dalle regole del diritto e della pacifica convivenza e di perseguire gli eventuali comportamenti illeciti posti in essere da singoli esponenti dei movimenti in questione. Grazie, Presidente.

Replica

Grazie, Presidente. Grazie, signor sottosegretario Manzione, la ringrazio per la risposta fornita all'interrogazione da me presentata e sottoscritta dalla collega Alessandra Terrosi, perché è apprezzabile l'attenzione del Governo agli episodi evidenziati e alle tematiche sollevate. La ringrazio anche per il merito della risposta, per il quale mi dichiaro pienamente soddisfatto.

Dopo i fatti di Vignanello, accaduti nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 2017, le autorità locali di sicurezza, la prefettura, le forze dell'ordine e la magistratura hanno svolto e stanno svolgendo un lavoro prezioso per l'accertamento dei fatti accaduti e per l'individuazione dei responsabili. L'episodio di Vignanello è stato sicuramente uno dei più gravi, con l'aggressione ad un ragazzo, Paolo, di 24 anni, che ha avuto il torto, come lei ricordava, secondo gli aggressori, di aver pubblicato su Facebook un post ironico, una parodia ai tipici manifesti neofascisti: uno dei più gravi, signora Presidente, ma non il solo, perché, in particolare, in alcuni comuni della provincia di Viterbo, nella zona dei Monti Cimini appunto, nei mesi, per mesi, c'è stato un susseguirsi di numerosi episodi di violenza, spesso simili a quello descritto nell'interrogazione presentata, ma anche episodi apparentemente minori, minori o perché non denunciati o perché sottovalutati o perché rimasti nel silenzio a causa della paura delle vittime.

Parliamo, in tutti i casi, di giovani e giovanissimi, condizionati quasi quotidianamente da atteggiamenti intimidatori e/o da veri e propri atti di violenza, ai quali i responsabili hanno voluto spesso dare un significato politico. Per passare alla violenza, per estrarre coltelli, per usare cinghie, per tirare calci e pugni, sono bastate magliette o felpe non gradite, parole fuori posto e, come nel caso di Paolo, un post ironico su Facebook, ritenuto offensivo da ambienti di estrema destra, per il quale si è passati al pestaggio, che secondo la procura sarebbe stata una vera azione punitiva.

Per l'insieme di questi fatti e di questi episodi, lo scorso 4 marzo i comuni di Canepina, Vallerano e Vignanello hanno promosso una manifestazione popolare per far parlare le proprie comunità contro la violenza, contro le intimidazioni e contro la paura: sì, una manifestazione antifascista, per ristabilire il primato della convivenza civile, del rispetto dell'altro e della libertà di ciascuno. È stato importante che centinaia e centinaia di persone di tutte le età siano scese in strada per riaffermare i valori fondamentali di un Paese civile e democratico.

Il 15 marzo scorso è stato posto agli arresti domiciliari il leader di Casapound di quella zona con l'accusa di essere l'ideatore e uno degli esecutori dell'aggressione ai danni di Paolo e il prossimo 14 luglio è prevista la prima udienza del processo. Naturalmente, sarà la magistratura ad accertare i fatti e le responsabilità e non compete certo a me entrare nel merito di indagini e procedimenti - ogni cittadino è innocente fino a prova contraria -; se però l'esito del processo confermasse l'impianto accusatorio, saremmo di fronte a fatti estremamente gravi.

In un Paese democratico e civile la violenza non può essere uno strumento di azione politica, compreso ovviamente l'episodio dell'ordigno fatto esplodere davanti alla sede di Casapound; la violenza va bandita e non è solo compito delle forze di sicurezza e della magistratura, è compito di tutti, sicuramente di tutti quei soggetti che aspirano e intendono fare politica.

Nel ringraziarla ancora, signor sottosegretario, le chiedo di non distogliere lo sguardo da ciò che accade nei territori e di farlo con la stessa attenzione che ha avuto nel rispondere a questa interrogazione e con la stessa determinazione, che non può che essere forte e costante nel tempo. Grazie, Presidente.