Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 10 Luglio, 2017
Nome: 
Emanuele Fiano

A.C. 3343-A

 

La ringrazio, Presidente. Non immaginavo, devo dirle la verità, quando ho scritto il primo testo di questa legge, che tipo di opposizioni questa proposta avrebbe prodotto nel nostro Parlamento.

Io pensavo e penso che questa legge sia figlia, in maniera trasposta, della XII disposizione finale della Costituzione e della storia della democrazia in questo Paese, a partire da quelle parole, sacre per me, che un celebre deputato di questo Parlamento, assassinato da sicari fascisti sul lungotevere qua vicino, Giacomo Matteotti, ebbe a dire a proposito del fascismo, con una illuminata distinzione fra l'idea e i crimini, giacché è una delle critiche risorgenti nel dibattito italiano, sia in occasione della XII disposizione finale - e non dico transitoria, perché la parte sulla ricostituzione del partito fascista è finale, quella transitoria è sui cinque anni di esclusione dalle strutture dello Stato degli ex fascisti -, sia in quell'occasione in cui si tentò, con eccezioni, presso la Corte costituzionale di invalidare quella disposizione, sia in occasione del dibattito leggibile nei verbali di questa Camera del 1952 in occasione della legge Scelba, sia ancora nel dibattito che ha attraversato questo Paese e questa Camera in occasione della legge Mancino e anche nella sua riscrittura all'epoca di un Governo di centrodestra, le critiche sono sempre state di due tipi, che ricorrono oggi. Io pensavo che sarebbero state superate, tanto più da chi viene dalla stessa tradizione socialista dalla quale anch'io sento di venire, da quel maestro di vita che fu in quest'Aula Giacomo Matteotti.

E le due critiche si ripartiscono, una, in quella che ha scritto il MoVimento 5 Stelle, e una, in quella che ho appena ascoltato dal collega Occhiuto. Racchiuderei quella che ho ascoltato dal collega Occhiuto nell'idea di benaltrismo: il Paese, l'Europa, la società occidentale hanno ben altri problemi, la fame, i soldi, le pensioni, il lavoro dei figli, lo stipendio, lo sviluppo che occuparsi di questo; e l'altra, cito le parole scritte nel parere reso dal MoVimento 5 Stelle nella I Commissione della Camera: che questo sarebbe un provvedimento liberticida, punire la propaganda dell'ideologia fascista in questo Paese sarebbe un provvedimento liberticida. Nossignori, signora Presidente, liberticida fu quella ideologia che portò in questo Paese centinaia di migliaia di morti, tra militari, perseguitati politici, perseguitati razziali, lo sanno tutti che c'è una vicenda personale che mi lega a questi temi, ma non è questo che mi ha mosso, sì, io ho dieci persone della mia famiglia che furono gentilmente accompagnate dagli aguzzini fascisti e consegnate nelle mani di nazisti per essere prima gasati e poi bruciati nel campo di sterminio di Birkenau e, quindi, conosco i mandanti di quell'assassinio, della mia famiglia e anche di altri quasi 8 mila ebrei italiani, ma parlo dei moltissimi altri, torturati da quel regime, imprigionati, negati ai loro cari, uccisi, consegnati ai nazisti, uccisi come civili, uccisi come militari.

Vede, al di là del percorso che ha portato i padri costituenti a scrivere la XII disposizione finale, al di là del dibattito che ha accompagnato la scrittura della legge Scelba, che volle - Governo democristiano, non un Governo di sinistra - aggiungere al divieto di ricostituzione del partito fascista anche il divieto dell'esaltazione dei princìpi e delle idee fasciste, ma che è scritta nel 1952 e non poteva contemplare, come lei sa molto bene, signora Presidente, essendo essa stessa un alfiere della battaglia contro i discorsi di odio sulla rete Internet, non poteva contemplare le fattispecie contemporanee e moderne di propaganda di idee fasciste o, comunque, discriminatorie, e infine, al di là del dibattito che corrispose alla scrittura e poi riscrittura della legge Mancino, questa è la storia del dibattito che ha attraversato il passato, ma c'è un presente, signora Presidente, questo mi ha mosso a promuovere questa legge.

Il presente è un continente, il nostro, da dieci anni sottoposto a una difficilissima crisi economico-finanziaria e ad anni di politica europea improntata al taglio della spesa sociale, che ha prodotto maggiore diseguaglianza in questo continente, maggiore impoverimento, maggiore rabbia nella società, maggiori fenomeni di allontanamento dalla politica, e a tutto questo, come sappiamo, e non è questo il luogo e il giorno per farne dibattito, si è sommato il tema difficilissimo ed epocale dell'immigrazione.

E questo, signora Presidente, è il terreno più fertile perché oggi rinascano e si moltiplichino quelle ideologie di morte, di violenza, di discriminazione razziale o di genere sessuale o religiosa o per il colore della pelle. Esse sono rinate, e sono tante: lo dicono tutti i fattori di indagini europee, tutte le polizie, le magistrature e gli Stati dicono esattamente di questo.

Pochi giorni fa, una pagina che è stata oscurata, forse perché io mi sono permesso di segnalarla alla proprietà di Facebook, una pagina che si chiama “Camerati italiani”, una delle migliaia di pagine pubblicate in questo Paese senza filtro e che propagandano idee di morte, orribili, razziste e violente scriveva, pubblicando per intero il video di un discorso di Joseph Goebbels, l'ideologo dell'ideologia nazista, in particolare con riferimento alla soluzione finale degli ebrei: “Il nazionalsocialista Joseph Paul Goebbels ci aveva avvertiti più di 75 anni fa del pericolo ebraico. Il giudaismo internazionale distruggerà l'Europa e la razza bianca. L'Occidente è in pericolo. E non fa alcuna differenza se i Governi e gli intellettuali non se ne rendono conto. In ogni caso, noi non vogliamo rassegnarci a questo pericolo. Vediamo i commando ebraici” - è un testo scritto adesso - “liquidatori e dietro di loro il terrore, lo spettro della fame di massa e della totale distruzione”. E poi pubblica il testo di Goebbels. Sono centinaia di migliaia le persone colpite da questa modalità di propaganda senza filtro, che può colpire persone senza preparazione.

Per questo, signora Presidente, per non chiudere gli occhi di fronte a questo, di fronte alla celebrazione del compleanno di Hitler nella provincia di Varese da parte di un'organizzazione orgogliosamente neonazista, per non chiudere gli occhi di fronte alle spiagge mussoliniane di Chioggia, di fronte alle centinaia di pagine web dove, appunto, discorsi di gerarchi nazisti e fascisti vengono propagandati senza filtri, ho pensato che fosse giusto, innanzitutto in onore alla storia di questo Paese, alla sua Costituzione repubblicana nata dopo una guerra di liberazione dei partigiani, una guerra antifascista, che fosse prima di tutto giusto apportare il reato dalla “legge Scelba” dentro il nostro codice penale, dentro il nostro corpo giuridico principale per i reati di tipo penale, ampliando le fattispecie comprese dalla “legge Scelba” anche alla propaganda fatta a mezzo web e alla produzione, diffusione, distribuzione di oggetti, di immagini, di tutto ciò che richiama facendone oggetto di propaganda; non volendo colpire chi ne fa oggetto di studio storico o di collezione, ma colpire quella modalità di propaganda.

A coloro che oggi, in queste ore, ci dicono che questo provvedimento è liberticida, io rispondo che liberticida è l'ideologia della quale noi vogliamo evitare l'esaltazione e la propaganda e invertire i termini della discussione non serve. La libertà - questa è la mia personale opinione - non deve offrire casa a chi la vuole negare. E penso che sia stata la stessa opinione che ha guidato i Padri costituenti, che ha guidato il Ministro Scelba o che ha guidato il senatore Mancino. A maggior ragione oggi, che così immane ci pare il compito di dare soluzione allo spostamento di masse così ingenti di popolazioni che migrano nel mondo per fame, per guerra o persecuzione e, quindi, non solo nel ricordo di coloro che per mano del fascismo mussoliniano in Italia o del nazismo hitleriano in Germania e in tutta l'Europa furono uccisi è necessario dire: basta all'indifferenza verso chi, ancora oggi, professa idee di violenza, di sopraffazione, discriminazione o fascismo.

E mi rivolgo a tutte le forze democratiche, non importa di quale colore sia la loro appartenenza: che possa cessare, anche solo per poche ore, in questo Parlamento - ho finito -, una polemica tra noi, che abbia un risvolto politico attuale, di oggi, tra Governo e opposizioni. Non è vero, onorevole Occhiuto, che la legge esistente funziona: sono decine i casi di sentenze contraddittorie tra loro che con la “legge Scelba” esistente non hanno punito questo tipo di reato. E, dunque, mi rivolgo anche ai colleghi che hanno parlato prima, al collega che ha parlato prima per Forza Italia: fate cessare la polemica contemporanea, ragionate se in questo Paese siamo diventati o siamo completamente vaccinati contro il risorgere di idee di intolleranza. Io penso che serva un rigurgito di azione comune, il più trasversale possibile, contro l'indifferenza: credo che ce lo chieda la storia e anche la nostra situazione contemporanea.