18/09/2017
Alessio Tacconi
3-03239

Al Ministro per gli Affari Esteri, al Ministro dell'Economia e delle Finanze

Per sapere – premesso che:

lo Stato italiano è proprietario di un immobile nella città di Salonicco, in Grecia, denominato «Villa Olga»;

negli anni l'immobile è stato sede del consolato italiano in quella città, ma da tempo è ormai inutilizzato per attività istituzionali;

il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, proprio in considerazione del perdurante inutilizzo, anche al fine di ottemperare agli obblighi finanziari imposti dalle recenti leggi di bilancio, ha incluso l'immobile nel piano di dismissioni e ne ha quindi decretato l'alienazione o la permuta;

a quanto consta all'interrogante vi sarebbero espressioni di interesse all'acquisto da parte di imprenditori ed istituzioni locali che avrebbero presentato offerte in linea con i prezzi di mercato e con lo stato di manutenzione dell'edificio, che, comprensibilmente, dopo anni di abbandono e di incuria, necessità di importanti lavori di ristrutturazione e ripristino, che apparentemente l'amministrazione non avrebbe intenzione di effettuare avendone decretato la dismissione;

il perdurare di tale stato di incuria, tuttavia, rischia di compromettere ulteriormente lo stato e il decoro dell'edificio con conseguente possibile diminuzione del suo valore commerciale;

parallelamente si ha notizia che la scuola italiana di Atene, a cui guardano con crescente interesse anche ambienti privati ed istituzionali greci, occupa un edificio in locazione annuale, proprietà della Santa Sede, anch'esso bisognoso di importanti interventi di manutenzione straordinaria, e che, inoltre, i locali della cancelleria consolare, oltre che carenti dal punto di vista della sicurezza, sono del tutto inadeguati ad una decorosa situazione lavorativa del personale e all'offerta dei servizi richiesti dall'utenza –:

se, tenuto conto del mercato immobiliare greco, non si ritenga di dover valutare quanto prima le manifestazioni d'interesse all'acquisto fin qui pervenute per finalizzare la vendita nel più breve tempo possibile;

se non si ritenga, di assumere iniziative volte a utilizzare i proventi della vendita per riadattare i locali della cancelleria consolare e per garantire, eventualmente in un edificio di nuova acquisizione in permuta, la piena agibilità dei locali della scuola italiana di Atene e la sicurezza degli alunni e degli insegnanti.

 

Seduta di martedì 19 settembre 2017

Risposta del Sottosegretario per gli Affari Esteri Benedetto Della Vedova. Replica di Alessio Tacconi

 

Risposta

Grazie, Presidente. Razionalizzare le proprietà immobiliari dello Stato all'estero è una delle priorità che la legge ha assegnato alla Farnesina, una priorità che comporta obiettivi impegnativi che coinvolgono il MAECI nel raggiungimento dei previsti saldi di finanza pubblica e nella riduzione del debito, imponendo esplicitamente una revisione della politica sugli immobili demaniali.

Dapprima, la legge di stabilità 2016 ha stabilito che il MAECI versi all'entrata del bilancio dello Stato 20 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni di euro sia per il 2017 che per il 2018, tramite operazioni di dismissione immobiliare di beni non più utili per le finalità istituzionali. Successivamente, la legge di bilancio 2017 ha incrementato tali cifre, stabilendo che il MAECI dovrà conseguire dalle dismissioni immobiliari proventi per 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018, 2019 e per il 2019 è stato inserito un target di 16 milioni di euro. La manovra deve essere accompagnata, in un'ottica di riduzione delle spese fisse, da una politica di razionalizzazione degli immobili demaniali attraverso accorpamenti di uffici, condivisioni di servizi, inclusi quelli relativi alla sicurezza, e realizzazione di aree comuni. Con le medesime disposizioni, la legge ha altresì previsto che, nel caso di mancato raggiungimento dei suddetti obiettivi, siano decurtati fondi per un ammontare corrispondente destinati all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Poiché a nessuno sfugge l'importanza che l'attività di cooperazione ha per la politica di questo Ministero, si comprende come le dismissioni del patrimonio immobiliare abbiano conseguenze ben più ampie di quanto si possa immaginare.

In merito alla proprietà demaniale “Villa Olga”, ex sede del consolato d'Italia a Salonicco, l'Amministrazione inizialmente intendeva procedere al restauro conservativo dell'immobile. Tale operazione non ha avuto esito positivo a causa degli onerosi costi necessari per la ristrutturazione dell'edificio. Successivamente vennero avviati contatti con il comune di Salonicco, che ha sempre manifestato un interesse riguardo all'immobile, per valutare congiuntamente delle possibili soluzioni per un futuro uso dell'edificio anche a scopi culturali. Anche quest'ultimo approccio non diede alcun esito concreto. Di recente si è quindi deciso di procedere all'alienazione della villa, quale ipotesi maggiormente conveniente per l'Amministrazione, realizzando in primo luogo una stima di valore del bene, in applicazione alla legge n. 183 del 2011, avvalendosi di un expertise locale. A seguito di ciò, l'ambasciata ad Atene ha avviato una procedura ad evidenza pubblica per la vendita dell'immobile tramite un'indagine esplorativa per manifestazione di interesse, finalizzata alla ricerca di un potenziale acquirente secondo le procedure previste dalla legge. La pubblicazione dell'avviso dell'asta a cura dell'ambasciata italiana ad Atene, prevista nel prossimo mese di ottobre, sarà, come di consueto, consultabile anche sul sito web del MAECI.

Per quanto riguarda la scuola italiana ad Atene, che riveste anch'essa una notevole rilevanza per l'Amministrazione, sono stati avviati, nel corso dell'estate, degli interventi di messa in sicurezza dell'edificio di proprietà della Santa Sede, al fine di consentire l'avvio del nuovo anno scolastico 2017-2018. Contestualmente è stata avviata la ricerca per l'individuazione di un nuovo immobile in locazione, per il trasferimento della scuola italiana ad Atene a partire dal prossimo anno scolastico 2018-2019.

Per quanto riguarda, infine, la cancelleria consolare, che attualmente è ubicata in un edificio in locazione, l'Amministrazione sta valutando la possibilità di trasferire gli uffici del consolato presso gli spazi disponibili all'interno del compound dell'ambasciata. Grazie.

 

Replica

Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Della Vedova per l'esauriente risposta. In effetti la nostra domanda al Governo e al Ministero andava proprio nella direzione della continuazione della razionalizzazione di cui parlava anche il sottosegretario. Noi ci siamo sempre espressi favorevolmente sulla razionalizzazione dei beni demaniali dello Stato e quindi ci pareva giusto anche che questa azione fosse messa in pratica in terra ellenica, dove, come ha spiegato anche il sottosegretario, la situazione è abbastanza complessa. Ci sono due città in cui ancora il demanio - quindi lo Stato italiano - ha degli interessi: Salonicco, con l'ex sede del consolato italiano non più utilizzata, e Atene, dove la situazione è più complessa. In merito a questo vorrei ringraziare anche l'ambasciatore Marras, perché sin dal primo giorno della sua permanenza ad Atene ha sempre dimostrato, da una parte, una straordinaria vicinanza alla comunità italiana residente in Grecia, ma anche un deciso impegno per mettere ordine alla complessa situazione demaniale di cui stiamo parlando.

Partiamo da Salonicco. “Villa Olga” è naturalmente un edificio storico, un edificio che è stato anche teatro di straordinari avvenimenti, nel passato, di accoglienza ed umanità durante la Seconda Guerra mondiale, a cura del console Zamboni, e quindi fa un po' pena – diciamo -, fa dispiacere vedere un edificio così bello e l'immagine italiana che è legata a questo edificio lasciati all'abbandono e all'incuria. Quindi, molto bene il fatto che si proceda con una procedura di evidenza pubblica. Speriamo che questa cosa possa risolversi in maniera positiva.

Naturalmente la nostra richiesta era un po' anche una provocazione, nel senso che, se in effetti da “Villa Olga” si può ottenere un'entrata di cassa, perché a quel punto non utilizzare gli stessi proventi per mettere a posto la situazione che c'è ad Atene. È chiaro che siamo anche consapevoli dei vincoli, sia dei vincoli di legge che quelli stabiliti dalle ultime leggi di stabilità, che, come ricordava il sottosegretario Della Vedova, inducono alla razionalizzazione per non dover poi prendere dei fondi che già sono in qualche maniera sfruttati in altro modo e probabilmente anche in modo più opportuno.

Se questo non è possibile, naturalmente siamo felici di sapere come, sia per la scuola che per la cancelleria consolare, sono già stati fatti e sono in programma degli interventi di messa in sicurezza da una parte, di ricerca di nuovi immobili per la scuola dall'altra e anche il progetto che la cancelleria consolare posso essere ospitata all'interno dei locali dell'ambasciata. Quindi, da questo punto di vista, siamo soddisfatti degli interventi e dei progetti che l'ambasciata e il Ministero stanno portando avanti per risolvere questa complessa situazione, che ancora vediamo in terra ellenica.

Io ho visitato, ho avuto il piacere di visitare la scuola di Atene, scuola italiana in Grecia, e sarò felice di vedere come, sia per la sicurezza degli alunni, sia per la sicurezza degli insegnanti, dal prossimo anno scolastico si possa trovare un nuovo immobile, magari, immagino, anche più consono per portare avanti le attività didattiche appunto legate alla scuola. Quindi, di nuovo, dichiaro la mia soddisfazione per la risposta del sottosegretario.