Data: 
Mercoledì, 18 Ottobre, 2017
Nome: 
Marina Berlinghieri

 

 

Discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri.

 

Presidente, onorevoli colleghi, al Consiglio europeo che si svolgerà il prossimo 19 e 20 ottobre, si esamineranno alcune delle questioni più urgenti riguardanti la migrazione, la difesa, la digitalizzazione, gli affari esteri e gli ultimi sviluppi sul negoziato della Brexit. La discussione sui singoli temi non potrà non tener conto del nuovo quadro internazionale che, in seguito alla vittoria alle presidenziali americane di Trump, non stimola la cooperazione fra gli Stati, ma spinge sempre più verso un confronto competitivo tra le singole nazioni. Una fase che richiama l'Europa a ridefinire con urgenza un ruolo di protagonista quale attore globale. Trovare risposte alle attuali sfide, rilanciare il progetto sul futuro dell'Europa con proposte ambiziose, può scongiurare l'inasprirsi di questioni nazionalistiche indipendentistiche, vedi appunto la Brexit o il referendum in Catalogna, e contenere le tentazioni nazionalpopuliste che spingono verso terreni incogniti, come per esempio l'uscita dall'euro.

L'Unione è oggi più che mai chiamata a fare un salto di qualità per un compiuto processo di integrazione. Il Presidente francese Macron, nel suo recente discorso alla Sorbona, ha affrontato l'urgenza di tale sfida, richiamando le grandi questioni dell'agenda europea: sicurezza, difesa, lotta al terrorismo, procure e intelligence europee, protezione civile, politica di asilo e di frontiere comuni, rilancio di un robusto bilancio europeo contro le crisi future e un Ministro delle finanze dell'Unione europea…con un proprio budget per gli investimenti nell'eurozona per le politiche espansive. Le ambizioni europeiste del Presidente Macron posizionano finalmente la Francia accanto all'Italia per la rinascita del progetto europeo, in un chiaro quadro federalista; sovranità, risorse, messa in comune delle politiche strategiche, maggiori investimenti per l'integrazione dei migranti e formazione di una lista transnazionale europea. Anche il recente vertice italofrancese di Lione ha segnato una tappa importante del suo nuovo partenariato tra Roma e Parigi sull'Europa, Libia, e cooperazione militare. Un partenariato che assume ancora più rilevanza all'indomani dei risultati elettorali in Germania.

Pare dunque essersi aperta una nuova fase, caratterizzata da una svolta europeista nella quale il nostro Paese, forte del lavoro fin qui svolto, può giocare un ruolo determinante insieme a Francia e Germania, per far sì che le opportunità possano essere colte in modo positivo. Per cogliere queste opportunità bisogna però fare passi avanti sui temi caldi dell'agenda europea, quei temi che impattano in modo forte sulla vita dei cittadini. Ne cito due, tra i tanti: la questione della gestione delle migrazioni e l'Europa digitale.

Rispetto alla questione delle migrazioni dovrà essere valutata, ancora una volta, l'efficacia delle misure fin qui adottate per controllare i flussi migratori illegali su tutte le rotte, le ulteriori misure necessarie per sostenere gli Stati membri in prima linea e decidere come rafforzare la cooperazione con l'UNHCR e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni con riferimento ai Paesi di origine e transito dei flussi. Continua, poi, lo scontro sul tema dei migranti e sulla mancata redistribuzione dei richiedenti asilo tra Commissione europea e i Paesi del cosiddetto Gruppo di Visegrad, in particolare Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, anche in seguito all'importante decisione della Corte di giustizia europea che ha respinto i ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro le quote di rilocation, confermando la validità dei ricollocamenti e rafforzando la posizione dell'Italia. Bene l'azione molto forte del Governo italiano nei confronti della Commissione europea per l'apertura di procedure di infrazione per palese violazione degli obblighi di solidarietà circa gli accordi sulla redistribuzione dei rifugiati nei confronti di Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

Tale azione sta dando finalmente i suoi frutti con l'apertura di una procedura di infrazione molto accelerata nei loro confronti; contemporaneamente, vi sono pressioni, però, per rendere più flessibili le regole sul ripristino dei controlli alle frontiere in caso di minacce per la sicurezza. Appare di tutta evidenza che, qualora si dovesse pervenire alla revisione di Schengen, sarebbe altrettanto necessaria una contestuale e significativa revisione dell'anacronistico Trattato di Dublino; altrimenti, non potrebbe che aggravarsi il peso dei rifugiati e dei richiedenti asilo sui Paesi di primo arrivo, in particolare sul nostro Paese, anche in considerazione dei recenti cambi di flussi dalla rotta libica a quella tunisina da parte dei trafficanti verso il Mediterraneo centrale. È importante continuare l'impegno a rafforzare la cooperazione dell'Unione europea in materia di sicurezza esterna e difesa, segnalando i progressi compiuti anche con la dichiarazione congiunta firmata a Varsavia dai leader dell'Unione europea e della NATO.

Le relazioni transatlantiche e la cooperazione Europa-NATO restano elementi essenziali per la sicurezza per rispondere all'evoluzione delle minacce, comprese quelle ibride, informatiche e terroristiche. Per quanto attiene all'Europa digitale, il Consiglio dovrà valutare come cogliere le opportunità e affrontare le sfide della digitalizzazione, muovendo dalle discussioni avviate durante il vertice europeo di Tallinn sul digitale dello scorso 29 settembre. Tali tecnologie stanno trasformando rapidamente tutti i settori economici con un impatto tale da offrire, da un lato, enormi opportunità per l'innovazione, la crescita e i posti di lavoro, dall'altro, evidenziando aspetti di rischio a breve termine e nuove sfide per il futuro.

Dalla capacità di gestire tali sfide dipenderà la competitività del continente europeo e un suo diverso ruolo a livello globale. Vi è la necessità che la Commissione europea presenti a breve una proposta sulla web tax, rendendosi ormai urgenti nuove regole per una tassazione equa e un uguale terreno di gioco per tutti nel digitale. È importante, dunque, che il nostro Paese prosegua nell'impegno fin qui svolto per rafforzare il progetto di integrazione europea in favore di azioni comuni e ambiziose, in particolare nella gestione della sicurezza, della difesa, nelle questioni migratorie, negli investimenti in Africa e in favore di una rinnovata architettura economica europea, contrassegnata dal rilancio di politiche di espansione e di crescita, affinché il progetto europeo possa essere rilanciato e possa essere percepito come prezioso e importante per la vita quotidiana di tutti noi che siamo cittadini europei.