23/10/2017
Alberto Losacco
3-02650

Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
ha suscitato molto scalpore la notizia, che ha avuto anche larga eco sugli organi di informazione anche nazionali, di una palazzina presente nel comune di Bari dove, dal 1990 a 2016, si sono registrati ben 27 casi di tumore;
si tratta di un immobile sito in via Archimede n. 16 presso il quartiere «japigia» di Bari;
in 26 anni si sono registrati 18 decessi a cui vanno ad aggiungersi 9 diagnosi di malattia;
i condomini, in relazione a tale incidenza di tumori, hanno inviato una serie di richieste sia all'Agenzia regionale per la casa, che all'Agenzia regionale per la protezione ambientale, chiedendo semplicemente di avere chiarezza in merito ad eventuali esposizioni o fattori di rischio poiché finora siamo nel caso delle ipotesi senza alcuna base scientifica;
non vi è alcun dubbio che occorra fare al più presto chiarezza e verificare la salubrità dell'immobile e dell'area in cui esso ricade –:
se il Ministro, in relazione a quanto esposto in premessa, non intenda, nell'ambito delle proprie competenze, promuovere in tempi rapidi un'indagine epidemiologica dell'Istituto superiore di sanità al fine di avere il massimo supporto scientifico nella ricerca di eventuali fattori che hanno determinato una così rilevante incidenza di tumori, nonché sulla presenza di ulteriori elementi che porrebbero a rischio la salute dei cittadini di cui sopra.

 

Seduta del 24 ottobre 2017

Risposta di Davide Faraone, sottosegretario di Stato per la salute, Replica di Giovanni Burtone

 

Risposta

Grazie Presidente. In merito alla questione segnalata dall'interrogazione parlamentare in esame, il Dipartimento di promozione della salute, del benessere sociale e dello sport della regione Puglia, per il tramite della prefettura di Bari, ha reso noto quanto segue.

Nel dicembre 2016, il Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria locale di Bari, l'azienda regionale per la prevenzione e la protezione dell'ambiente ARPA-Puglia e l'Azienda regionale per la casa e l'ambiente ARCA-Puglia hanno concordato le attività da effettuare, a seguito di quanto segnalato in un esposto dagli inquilini del condominio di via Archimede di Bari.

In particolare, in data 13 dicembre 2016, è stato effettuato presso la palazzina condominiale un sopralluogo congiunto, a cura del personale delle tre aziende, in presenza dell'amministratrice condominiale e di alcuni inquilini. Nel corso del sopralluogo sono state effettuate rilevazioni dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, generati da impianti delle comunicazioni, e sono stati ispezionati gli spazi comuni dello stabile. Inoltre, l'amministratrice si è impegnata a distribuire ai condomini una scheda predisposta, allo scopo di acquisire elementi informativi sui casi di tumore segnalati.

Il 16 gennaio 2007 si è svolto un ulteriore sopralluogo congiunto. Sono stati posizionati dei dosimetri per il radon ed eseguite misure radiometriche istantanee. Si è anche provveduto ad ispezionare i locali dello scantinato.

ARPA Puglia ha, altresì, avviato ulteriori indagini tecniche, al fine di monitorare la qualità dell'aria, gli odori e le emissioni fuggitive dalla collinetta ecologica, presso la zona Japigia. Inoltre, ARPA Puglia ha provveduto a verificare gli impianti a radiofrequenza esistenti nei dintorni della palazzina. Le indagini tecniche effettuate hanno dato esito negativo, riguardo ai campi elettromagnetici.

Gli esiti del monitoraggio della concentrazione media annua di gas radon, avviato il 16 gennaio 2017 presso alcuni locali della palazzina, saranno disponibili a fine gennaio 2018. Tuttavia, le misure istantanee eseguite il 16 gennaio 2017, per rilevare la concentrazione di gas radon presente al momento stesso del controllo, hanno fornito valori di gran lunga inferiore ai limiti indicati dalla Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio dell'Unione europea e nella legge della regione Puglia n. 30 del 2016. Tali valori riscontrati, pertanto, non hanno suggerito la necessità di urgenti ulteriori azioni, rispetto a quelle programmate e già intraprese.

Anche le misure di rateo di dose gamma in aria, eseguite il 16 gennaio 2017 non hanno posto in evidenza anomalie, rispetto ai valori di rateo riscontrabili comunemente negli ambienti di vita confinati.

Non essendo ancora in possesso delle schede distribuite ai condomini, per acquisire elementi conoscitivi sulle patologie tumorali segnalate, il Dipartimento di prevenzione della ASL di Bari ha provveduto a consultare il database del registro tumori e del registro mortalità aziendali.

È emerso che, rispetto ai 26 inquilini elencati in esposto, ritenuti affetti da tumore, la patologia tumorale è risultata accertata per undici persone (tre tumori da sistema emolinfopoietico; due carcinomi polmonari; un melanoma cutaneo ed un caso di carcinoma per ciascuna delle seguenti sedi: gastrica, intestinale, pancreas, vie biliari, mammaria). In quattro di questi casi, i soggetti non risultano residenti in via Archimede. In effetti, si è potuta rilevare un'estrema varietà di tipologie e sedi tumorali, riconducibili ad una molteplicità di possibili fattori eziologici e solo alcuni ascrivibili anche a fattori ambientali, per lo più di natura professionale.

La regione Puglia ha, tuttavia, sottolineato che la questione in esame permane all'attenzione dei competenti servizi regionali e, in particolare, dell'ARPA e dell'ASL di Bari.

Concludo, dando piena assicurazione che, nonostante le prime indicazioni provenienti dalle indagini, che sono state illustrate, non forniscano l'evidenza di una situazione di estrema criticità, tale da imporre ulteriori indagini epidemiologiche da parte dell'Istituto superiore di sanità, il Ministero della salute continuerà a monitorare la problematica e si riserverà di adottare ulteriori iniziative, alla luce dei risultati definitivi sulla concentrazione di gas radon, attesi per il gennaio 2018.

 

Replica

Presidente, io sono soddisfatto della risposta del sottosegretario, non soltanto perché ha dato le informazioni che ha ricevuto da parte dall'assessorato, ma anche per l'ultimo impegno, ossia che il Ministero porterà avanti un'indagine conoscitiva, seguirà l'evolversi della situazione.

Infatti, signor sottosegretario, lei credo concordi sul fatto che ci troviamo davanti a un fatto straordinario, cioè nella stessa palazzina in 26 anni ci sono stati circa 27 casi di tumori e 14 di queste persone affette da tumore sono decedute.

Nella sua relazione lei evidenzia che, tra l'altro, parliamo di tumori e di localizzazione diversa, chi nel pancreas, chi nel polmone. Quindi, quello che abbiamo davanti è un caso da studiare. Certo, l'ARPA regionale della Puglia e l'osservatorio epidemiologico regionale credo abbiano fatto il proprio lavoro. Non sono arrivati a definire l'eziologia e io penso che sia doveroso, da parte del Ministero, seguire questo caso. Lei ha preso un impegno. Credo che l'Istituto superiore di sanità possa svolgere questo lavoro, anche perché noi sappiamo che il tumore continua ad essere una causa di morte molto diffusa, non solo a livello mondiale, ma anche in Italia. Una strategia seria, per affrontare questa patologia, è rappresentata dalla prevenzione. Quindi, conoscerne le cause, sapere quali sono i motivi eziologici che scatenano in quella sede, in quella palazzina, casi diversi di tumore, credo possa essere di interesse non soltanto per la Puglia, ma complessivamente.

Lei è siciliano e sa che ci sono episodi di questo tipo anche in Sicilia. A Lentini, abbiamo tutti seguito quello che accadeva. C'è un'area della città di Lentini, in cui c'è una presenza anomala, dal punto di vista statistico, di casi di tumori, che debbono essere anche lì studiati. Infatti, si parla di correnti d'aria, si parla di onde elettromagnetiche, si parla anche di territori che probabilmente sono stati inquinati da cause legate ad utilizzo di sostanze, anche da parte di militari. Quindi, credo che l'impegno debba esserci da parte del Ministero. Noi abbiamo l'Istituto superiore di sanità che può svolgere questo lavoro.

E mi permetta, signor sottosegretario, di dire che, mai come in questo caso, si evidenzia la necessità di chiudere anche con il varo della legge sul registro nazionale dei tumori. Lei sa che abbiamo svolto un ottimo lavoro alla Camera, abbiamo varata la norma. Ora è al Senato. L'auspicio è che si definisca anche là, al più presto, in modo da potere avere finalmente questo strumento, che possa dare dati, possa seguire attentamente alcuni casi, che possono richiamare uno studio più articolato. Il registro nazionale tumori può essere veramente uno strumento serio ed efficace per combattere questa grave patologia.