Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 25 Ottobre, 2017
Nome: 
Federico Gelli

 

A.C. 3868-A ed abbinate

Grazie presidente. Onorevoli colleghi, oggi siamo per approvare un provvedimento importante, che è in linea con la stagione di riforme, volute da questa maggioranza e da questo Governo nell'ambito della sanità.

Un primo punto, un primo argomento fondamentale, è quello che riguarda la sperimentazione clinica dei medicinali. Su questo, con questo provvedimento, il nostro Paese recepirà la possibilità di quanto è previsto già da regolamenti europei e dalle convenzioni internazionali, dal rispetto degli standard internazionali e si delega il Governo di disciplinare questa materia.

Quali sono le novità importanti, rilevanti, che faranno cambiare anche la mentalità e la modalità di gestire quest'importante opportunità di sviluppo e di ricerca per il nostro Paese? In primo luogo, accelerare i tempi, per le procedure di autorizzazione, migliorando la nostra competitività, anche per essere competitivi rispetto ad altri colossi che lavorano in questo settore, a partire dagli Stati Uniti d'America e l'Asia. Una piattaforma europea, che ci permetta di utilizzare in maniera corretta una banca dati e un'informazione aperta, sia per ricercatori che per gli utenti, soprattutto sugli stadi della sperimentazione e dei risultati. Verranno coinvolte le associazioni dei pazienti, in questo profilo e in questo percorso importante di obiettivi, che questo provvedimento prevede proprio sulla sperimentazione.

E poi i comitati etici. Abbiamo previsto un riordino e una riduzione del numero dei comitati - passeranno dagli oltre 100 attuali a 40 - ma soprattutto senza negare l'importante ruolo, che viene svolto da questi comitati, sia dal punto di vista etico che scientifico. Una riduzione anche dei tempi, a vantaggio soprattutto dei pazienti che sono in attesa dell'autorizzazione dell'utilizzo di farmaci innovativi. Un'uniformità sulle tariffe. Anche questo, così come il principio di un coordinamento nazionale, che per la prima volta viene creato nel nostro Paese, ci permetterà di garantire un monitoraggio costante dell'attività di ricerca e di sperimentazione all'interno del nostro Paese. Questa parte del provvedimento ci permetterà, quindi, di manifestare ancora meglio la nostra competenza e le nostre capacità. Noi siamo un Paese leader nel mondo per export e produzione di farmaci, ma non lo siamo altrettanto nell'ambito della competitività della sperimentazione farmacologica.

L'altro punto importante e qualificante del provvedimento è l'introduzione e valorizzazione della medicina di genere, sia nella sperimentazione che nella diffusione nella pratica clinica. È anche questo un salto di qualità, che facciamo nel nostro Paese, proprio per la volontà e l'obiettivo di una corretta appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Non è un riferimento manifesto. Non vogliamo garantire nessun genere, ma vogliamo garantire tutti i generi e che questo possa permettere, sempre di più e sempre meglio, un'efficacia nel nostro sistema sanitario, con l'attenzione e con il riguardo che spetta anche agli altri e a tutti i generi.

E poi le nuove professioni sanitarie. Nuove regole per le professioni sanitarie, che valorizzino l'aspetto della capacità tecnica, con criteri predefiniti e oggettivi. Questa possibilità è un percorso importante, che abbiamo normato nel dibattito in Commissione e, quindi, anche qui in questo ramo del Parlamento, per quelle figure professionali, che ambiscono a diventare e avere un riconoscimento e - permettetemi - anche a uscire dalle condizioni spesso di abusivismo e di illegalità, che abbiamo in maniera diffusa nel nostro Paese. Quanti azzeccagarbugli abbiamo nel sistema, che si presentano come operatori sanitari? Tutto questo non sarà più possibile. Le norme previste da questo provvedimento permetteranno, quindi, una valutazione tecnica, scientifica, con criteri predefiniti e oggettivi, che permetteranno, quindi, un percorso chiaro nel riconoscimento di queste nuove figure professionali.

Addirittura, sarà possibile anche un riconoscimento da parte di richieste che avvengono direttamente dalle associazioni di rappresentanza degli aspiranti delle nuove professioni sanitarie. Quindi, norme più stringenti e norme anche più tempestive, perché sarà necessaria una risposta in tempi più rapidi da parte del Ministero della salute nel riconoscimento o meno di queste figure professionali. E poi ci sono norme più stringenti contro l'esercizio abusivo della professione, che è un elemento sul quale noi tendiamo a sottolineare la gravità di questi episodi che sono avvenuti e che avvengono spesso nel nostro Paese (senza citarne nessuno, ma è un riferimento molto importante che voglio fare). E poi anche un'aggravante per quei delitti particolarmente angoscianti di cui sono spesso cosparse le cronache dei nostri mass media, un'aggravante per i delitti non colposi in danno di quelle persone spesso in gravi difficoltà come le persone anziane che vengono ricoverate in strutture sanitarie o strutture assistenziali. Anche in questo caso la responsabilità ovviamente è dei professionisti e il dolo col quale perseguono questi comportamenti sarà ovviamente aggravato.

Infine, l'ultimo passaggio è quello degli ordini professionali. Si è parlato molto e potrei dire anche in maniera sproporzionata - permettetemi - contro gli ordini professionali. Questi attacchi che sono stati rivolti credo che debbano ritornare nell'alveo di un corretto dialogo e di una corretta interpretazione. Innanzitutto, voglio dire che il sistema ordinistico nel nostro Paese ha permesso la crescita professionale di migliaia e migliaia di operatori che lavorano nel sistema sanitario. Vorrei anche sottolineare che nelle frasi che ho sentito anche nel dibattito parlamentare si è parlato di migliaia e migliaia di poltrone. Abbiamo parlato d'un poltronificio e di sprechi. Ma, colleghi del MoVimento 5 Stelle, di cosa si sta parlando? Si sta parlando di un'organizzazione o, meglio, di un ente pubblico che è totalmente finanziato con i versamenti che vengono fatti dai singoli iscritti e non percepisce nessun finanziamento pubblico. Quale danno al finanziamento pubblico viene perpetrato se non la quota dei singoli iscritti? Potete immaginare la dimensione delle risorse economiche che vanno a gestire alcuni ordini professionali, in maniera particolare quelli di piccole realtà distribuite nel nostro territorio. Allora, riportiamo nel giusto e corretto alveo la discussione che stiamo facendo. Le cariche che vengono ricoperte sono a titolo volontaristico; non viene percepito un gettone di presenza, ma vengono solo ed esclusivamente rimborsati i viaggi e i trasferimenti, come avviene per qualunque altra associazione o organizzazione. È tutto qui. È su che si grida allo scandalo. E, poi, anche su questo argomento vorrei fare un riferimento al fatto che noi abbiamo ritenuto di intervenire e di normare questa materia. Pensate che la necessità di intervenire in questa materia (e qualcuno ha detto che siamo addirittura stati ricattati dagli ordini professionali)… guardate che l'autonomia dei parlamentari del Partito Democratico va fiera e a testa alta rispetto a queste scelte e ve lo possiamo garantire pienamente.

Ed è uno dei motivi per il quale ancora oggi abbiamo delle polemiche sui social e sui mass media contro le nostre decisioni - anche proprio oggi - nella capacità di andare a intervenire in una materia che da settant'anni nessun Parlamento aveva avuto il coraggio di intervenire. Lo vogliamo raccontare allora?

E, allora, forse per il fatto che c'è qualche presidente di ordine che è in carica da trent'anni e forse per il fatto che alcune situazioni andavano chiarite, codificate e forse anche rese più trasparenti e più democratiche, abbiamo pensato di intervenire in questa materia. Allora abbiamo introdotto principi sulla trasparenza e sulla terzietà nelle procedure elettorali per il rinnovo degli organi, anche con l'introduzione del voto telematico. Abbiamo introdotto il limite dei mandati e siamo stati accusati che i due mandati sono troppi. Tuttavia, abbiamo utilizzato lo stesso principio dei sindaci, lo stesso sistema elettorale dei sindaci e se dopo due mandati e una pausa di quattro anni un presidente avrà la forza di ricandidarsi un'altra volta vorrà dire che in qualche modo si sottoporrà al giudizio dei propri iscritti.

Abbiamo introdotto il quorum per favorire una più ampia partecipazione, un ricambio generazionale e un equilibrio di genere. Poi, una presenza, in principio di trasparenza, di un revisore dei conti esterno e iscritto nell'albo dei revisori legali, e anche questo è un elemento di trasparenza e di capacità di apertura verso soggetti esterni perché fino ad oggi l'albo dei revisori era di soggetti interni iscritti all'albo.

Infine, un codice deontologico che in qualche modo chiarisse in maniera netta quali sono gli obblighi in capo agli iscritti nel rapporto tra codice deontologico, normative nazionali e regionali e contratti collettivi di lavoro.

Concludo. È un traguardo storico - dopo settant'anni - e un riconoscimento che io credo debba essere in qualche modo manifestato con grande chiarezza da parte di questo Parlamento…L'ordine degli infermieri, pensate, dopo settant'anni…Concludo dicendo che il nostro partito e il nostro gruppo politico riconoscono questo importante risultato nella filiera di una stagione importante di riforme dove ci sono tanti altre leggi che vanno in questo senso. Per questo esprimiamo il parere positivo su questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)