Discussione generale
Data: 
Lunedì, 6 Novembre, 2017
Nome: 
Paolo Coppola

A.C. 4653

Presidente, onorevoli colleghi, le motivazioni ed i temi espressi dai colleghi della regione Veneto sono temi importanti, che vanno affrontati con serietà: il tema dello spopolamento della montagna, delle difficoltà delle popolazioni che vivono in comuni montani sono temi importantissimi; ed è evidente, da quanto ci raccontano i colleghi della regione Veneto, anche il fallimento delle politiche del governatore Zaia rispetto ai temi della montagna.

D'altra parte non è questo però il tema che stiamo discutendo: bisogna essere seri. E il motivo per cui noi parliamo del distacco del comune di Sappada non ha a che fare, come è stato detto, con delle motivazioni economiche; altrimenti è vero, sarebbe giusto seguire il percorso di ordine con cui sono state presentate le tante altre richieste. Qui noi parliamo invece del diritto di una popolazione di vedere riconosciuto quanto la Costituzione prevede: all'articolo 132 della Costituzione, al secondo comma noi leggiamo che si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della provincia o delle province interessate o del comune interessato espressa mediante referendum, e questo è stato fatto nel 2008 come ricordato, e con legge della Repubblica, non legge costituzionale come è stato detto ma con legge della Repubblica, sentiti i consigli regionali, e questi sono stati sentiti, consentire che i comuni che ne facciano richiesta siano staccati da una regione ed aggregati ad un'altra.

La popolazione del comune di Sappada chiede semplicemente questo, ed è questo che noi stiamo discutendo. Ha diritto la popolazione del comune di Sappada a vedere applicato l'articolo 132? Ha seguito l'iter previsto dall'articolo 132 della Costituzione? Sì. I cittadini del comune di Sappada lo aspettano anche da un numero di giorni probabilmente eccessivo ed è giusto che il Parlamento, finalmente, dia una risposta. Tanto più che, come è stato ricordato, i consigli regionali sia della regione Veneto, sia della regione Friuli Venezia Giulia, hanno espresso parere favorevole. Ora ci sono motivazioni di carattere economico nelle delibere che danno parere favorevole? Ci sono motivazioni di carattere economico nella richiesta del referendum? No.

Allora cerchiamo di nuovo di essere seri: se si vuole lanciare un grido d'allarme, si fa una conferenza stampa e il consiglio regionale del Veneto, il governatore del Veneto, non hanno sicuramente problemi a chiamare i giornalisti per lanciare grida d'allarme. Probabilmente non lo fanno - soprattutto il governatore - perché bisognerebbe chiedergli “come mai?”, che cosa ha fatto, che cosa poteva fare e non ha fatto. Nelle delibere, invece, si mettono le motivazioni. Leggo le motivazioni delle delibere della regione Veneto, del consiglio regionale del Veneto; nella delibera n. 90 del 28 giugno 2012 si scrive: fatte proprie le motivazioni di carattere storico, culturale, religioso e linguistico, sostenute dai promotori del referendum a favore del passaggio alla regione Friuli Venezia Giulia, che sottolineano le affinità con la provincia di Udine, piuttosto che con quella di Belluno, messe in risalto anche dall'appartenenza mai venuta meno di Sappada all'arcidiocesi di Udine. È questo che scrive il consiglio regionale della regione Veneto, non parla di motivazioni economiche. Non che queste non ci siano. È chiaro che c'è un problema relativo allo spopolamento della montagna, ma qui parliamo di altro, qui parliamo di un comune che, come è stato detto, era già nel Friuli Venezia Giulia ed passato poi alla regione Veneto. Parliamo di un comune che ha delle specificità nella lingua tipiche di comuni che stanno in Friuli Venezia Giulia. Parliamo, come è stato detto, di un comune che fa parte della diocesi di Udine. È notizia di oggi che il parroco di Sappada sarà lo stesso del parroco di Forni Avoltri che è il comune che sta dall'altra parte del confine. Parliamo di un comune, come è stato detto precedentemente, che ha rapporti economici e sociali, testimoniati anche dall'appartenenza delle associazioni sportive al territorio del Friuli Venezia Giulia. Parliamo di un comune in cui la popolazione durante le guerre ha partecipato ad attività come, per esempio, il movimento delle portatrici carniche, oppure che nel 1944 fece parte della Repubblica libera della Carnia. È per questo che parliamo di Sappada e non del resto. È per questo che non è vero che questo è la punta di un iceberg, perché tutti gli altri comuni che hanno fatto il referendum non hanno queste caratteristiche. È questa la motivazione per cui oggi parliamo del distacco del comune di Sappada.

Ed è per questo che è giusto che il comune di Sappada, come hanno chiesto i cittadini, per motivi - utilizzando le parole del consiglio regionale Veneto - di carattere storico, culturale religioso e linguistico, passi alla regione Friuli Venezia Giulia. È giusto che il Parlamento si pronunci in modo affermativo, riconoscendo il diritto che la Costituzione prevede. Di sicuro la popolazione del Friuli Venezia Giulia non può non rispondere positivamente a questa richiesta solo per la ventilata minaccia poi di affrontare il tema della specialità. La specialità del Friuli Venezia Giulia ha motivazioni assai più profonde e non è di sicuro un privilegio; non è di sicuro un privilegio! È riconosciuta dalla Costituzione e le motivazioni non sono di sicuro dovute al fatto che la popolazione del Friuli Venezia Giulia debba essere in qualche modo privilegiata rispetto ad altri. Come è un altro tema quello dell'autonomia.

Un tema assolutamente importante e relativo al referendum da poco approvato, che è però previsto da un altro articolo della Costituzione. Qui parliamo di un altro diritto, un diritto che la popolazione del comune di Sappada aspetta da più di dieci anni. È giusto che il Parlamento dia una risposta rispettosa di questi cittadini.