14/11/2017
Gianluca Benamati
3-03355

Al Ministro dello sviluppo economico . – Per sapere – premesso che:

a poco più di un anno dalla sua approvazione, i risultati del piano «Industria 4.0» sono molto incoraggianti, con un incremento dell'11 per cento degli investimenti nei cosiddetti «settori abilitanti»;

se gli incentivi già previsti e quelli contenuti nel disegno di legge di bilancio per il 2018 all'esame del Senato della Repubblica hanno indotto le imprese a considerare quello nel digitale e nell'innovazione un investimento strategico, perché la rivoluzione tecnologica si trasformi in un vero valore competitivo occorre uno sforzo per favorire ulteriormente una maggiore integrazione tra la ricerca, il settore produttivo e lo sviluppo delle infrastrutture necessarie a garantire la connettività;

l'Agenda digitale italiana rappresenta l'insieme di azioni e norme per lo sviluppo delle tecnologie, dell'innovazione e dell'economia digitale ed è una delle sette iniziative faro della strategia «Europa 2020»;

il piano nazionale banda ultra larga, in particolare, ha come obiettivi da raggiungere entro il 2020 la copertura fino all'85 per cento della popolazione italiana con almeno 100 Mbps di connettività, garantendo al contempo la presenza della banda ultralarga nelle aree industriali;

il piano «Crescita digitale» stabilisce una roadmap per la digitalizzazione del Paese capace di determinare, tra le altre cose, il progressivo switch off dell'opzione analogica per la fruizione dei servizi pubblici, progettando la digitalizzazione della pubblica amministrazione in un'ottica finalizzata allo sviluppo di competenze nelle imprese, che generi nuova offerta capace di competere sui mercati globali, acceleri, anche attraverso le misure di «Impresa 4.0», l'innovazione digitale e lo sviluppo dei nuovi ecosistemi produttivi e riesca infine a rendere più efficiente il sistema Paese, coordinando in materia unitaria la programmazione e gli investimenti pubblici in innovazione digitale e Ict –:

quale sia lo stato di avanzamento di questi due piani strategici ai fini della trasformazione dell'Italia in un leader globale dell'economia 4.0.

 

Seduta del 15 novembre 2017

Illustra Vanessa Camani, Risponde Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico, Replica Gianluca Benamati

 

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, il piano “Industria 4.0” sta già producendo, in poco più di un anno dalla sua approvazione, risultati che giudichiamo positivi. Segnano, infatti, un più 11 per cento gli investimenti nei cosiddetti settori abilitanti e, più in generale, sta proseguendo anche l'impegno per la realizzazione dell'Agenda digitale italiana, cioè di quell'insieme di azioni e di norme per lo sviluppo, anche in Italia, dell'economia digitale, in un percorso peraltro in linea con la strategia comunitaria di Europa 2020. Ma sono due, in particolare, i programmi sui quali, oggi, chiediamo chiarimenti al Governo: il piano nazionale banda ultra larga, con il quale si intende raggiungere, entro il 2020, la copertura fino all'85 per cento della popolazione italiana con il così detto Internet veloce, e il piano crescita digitale, per la digitalizzazione del Paese, in relazione anche alla pubblica amministrazione, con l'obiettivo di sviluppare competenze e sostenere le imprese.

Le chiediamo dunque, signor Ministro, quale sia lo stato di avanzamento di questi due piani che riteniamo strategici per aumentare la competitività del nostro Paese e per rendere l'Italia leader globale dell'economia 4.0.

 

Risposta

Sul piano banda ultra larga, noi abbiamo già, come voi sapete, effettuato due gare per la gestione dell'infrastruttura pubblica nelle aree a fallimento di mercato, le cosiddette aree bianche, che coinvolgono diciassette regioni, e stiamo facendo le attività propedeutiche a lanciare il terzo ultimo bando di gara; diciamo che il piano sulle aree a fallimento di mercato è un piano che avanza e che sta già in una fase implementativa avanzata.

Tema diverso riguarda le aree grigie, sono aree particolarmente importanti, perché vi risiede la maggior parte delle imprese italiane, la larga maggioranza delle imprese italiane e su questo abbiamo iniziato un'interlocuzione con la Commissione europea per definire esattamente quali sono i tipi di incentivi che sono ammissibili e verificando anche la efficacia e l'efficienza di questi incentivi sulla base dei benchmark di mercato.

Questa è attualmente la fase, non possiamo procedere fino a che la Commissione europea non avrà definito qual è il modello implementabile; riteniamo di riuscire a farlo nei prossimi due mesi, in modo da poter coprire questo segmento di mercato che, lo ricordo ancora una volta, è fondamentale per le imprese e per il piano “Industria 4.0”.

Inoltre, riguardo l'assetto delle infrastrutture, nelle scorse settimane, come sapete, il MISE ha inviato all'AGCOM una richiesta di approfondimenti su aspetti quali, tra gli altri, la sicurezza e l'integrità delle reti e i rimedi prospetticamente adottabili per un'efficace raggiungimento degli obiettivi previsti dalla regolamentazione nel settore delle comunicazioni elettroniche, nel quadro dell'interesse strategico nazionale, anche rispetto ai potenziali effetti dei cambiamenti che attraversano il mercato e l'organizzazione delle imprese. Attendiamo a giorni la risposta dell'AGCOM e valuteremo con attenzione.

Per quanto riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione attraverso il piano triennale ICT specifico, a oggi, le seguenti azioni infrastrutturali: SPID, che sta andando avanti, il sistema d'identità digitale oggi coinvolge quasi due milioni di cittadini utilizzatori e 3.700 amministrazioni; razionalizzazione del patrimonio ICT, è stato avviato il censimento con un progetto pilota sul Veneto; digital security, i sistemi di connettività, la fatturazione elettronica, la sanità digitale e l'open data di cui si sta occupando l'AgID. Ovviamente, si tratta della costruzione di un ecosistema 4.0 che è altrettanto importante rispetto al tema delle competenze segnalato nel precedente question time e al tema degli investimenti a cui lei ha fatto giustamente riferimento e che ci stanno dando molte soddisfazioni.

 

Replica

Signora Presidente, io ringrazio il Ministro per la risposta di cui ci dichiariamo soddisfatti. Consideriamo, come gruppo politico, una delle grandi azione di questa legislatura l'avvio del processo di digitalizzazione non solo della manifattura ma dell'economia del nostro Paese. In questo senso, le parole che il signor Ministro ha speso relativamente al tema della banda larga e della banda ultra larga che, voglio ricordare, oggi non sono più nemmeno condizioni necessarie allo sviluppo, sono condizioni per impedire il ritorno al sottosviluppo, sono parole positive: l'accessibilità, l'avvio delle gare nelle zone a fallimento di mercato che sono seguite naturalmente ai fondi stanziati, ai diversi miliardi stanziati negli scorsi anni per queste attività, così come la questione delle zone grigie che è quella effettivamente cruciale e centrale, perché è in quelle zone che si gioca la riuscita di questa partita. Noi chiediamo in questo, al signor Ministro, una particolare attenzione a Bruxelles, perché i tempi siano molto veloci. Siamo anche soddisfatti, e concludo, signora Presidente, della risposta sulla crescita digitale del sistema. La crescita della digitalizzazione nel Paese, nei servizi, nella giustizia, nella sanità, nei rapporti con la pubblica amministrazione, è fondamentale anche nell'economia per passare dall'Industria 4.0 all'Impresa .0 e che, comunque, concludo, è fondamentale per far mantenere al nostro Paese quel trend di crescita, di rinnovata crescita che ha ritrovato in questo periodo e che vorremmo che mantenesse anche nei prossimi anni.