• 19/12/2017

“Grande soddisfazione: da oggi lo sport italiano ha più diritti, tutele e opportunità di investimento”. Lo dichiara Daniela Sbrollini, deputata e responsabile Sport del Partito democratico, per commentare l’approvazione da parte della Commissione Bilancio di tutti gli emendamenti alla legge di Bilancio da lei presentati sui temi sportivi.

“Le novità introdotte – spiega – sono molte e importanti. Innanzitutto, rispetto alle tipologie contrattuali che regoleranno le prestazioni tecniche e sportive: esse dovranno essere rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, con precise definizioni previdenziali e contrattuali. D’ora in poi, dunque, i rapporti di lavoro interni alle società sportive non professionistiche, saranno più chiari e trasparenti. Al tempo stesso, viene innalzato da 7500 a 10000 euro il tetto sui compensi non soggetti a tassazione per le società sportive dilettantistiche non lucrative, cui viene anche garantita una corsie preferenziale per l’accesso e l’assegnazione delle strutture sportive pubbliche in seno agli enti locali.  Si è affrontata poi la questione del trattamento previdenziali degli sportivi. Si prevedono maggiori agevolazioni e facilitazioni per l’accesso al trattamento pensionistico. Infine, si ritocca la legge Melandri, ridistribuendo in modo più equo i proventi dei diritti tv tra le società. La quota destinata al radicamento sociale delle società dovrà essere il risultato anche dell’audience televisiva certificata, ovvero il seguito registrato dalle società attraverso gli ascolti televisivi. Voglio ringraziare i colleghi, il Ministro dello Sport Luca Lotti, e tutti coloro che hanno lavorato con me in questi anni. Siamo assolutamente convinti che con questa legge di Bilancio lo sport italiano abbia fatto tanti passi in avanti”. 

“Da oggi in poi per lo sport italiano si apre una nuova fase: nuovi diritti per atleti e collaboratori sportivi, nuove e importanti opportunità per i privati di investire in benessere e salute ed una miglior ripartizione dei fondi calcio professionistico. Mai Parlamento e Governo avevano fatto così tanto per lo sport italiano”, conclude.