14/07/2014
Piergiorgio Carrescia
Realacci, Cominelli, Mazzoli, Arlotti e Zardini.
3-00938

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, è lo strumento informativo introdotto nell'ordinamento per monitorare i rifiuti pericolosi tramite la loro tracciabilità mediante il trasferimento in formato digitale degli adempimenti documentali in forma cartacea costituiti dal MUD – modello unico di dichiarazione ambientale – dal registro di carico e scarico dei rifiuti e dal FIR – formulario di identificazione dei rifiuti;
   le numerose criticità del sistema sono state oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo in sede parlamentare. Il 3 aprile 2014 il sottosegretario delegato in risposta all'interrogazione parlamentare n. 5-02535 (on. Gadda, Carrescia e altri) sugli sviluppi in termini di collaudo del SISTRI, ha dichiarato che la commissione di verifica, istituita il 20 settembre 2013, ha provveduto ad accertare la funzionalità delle tecnologie predisposte rispetto agli obiettivi che l'amministrazione aveva inteso perseguire mediante il contratto e ha verificato essere perfettamente funzionanti le componenti delle infrastrutture centrale e periferica;
   la commissione ha concluso i lavori il 20 dicembre 2013, rilasciando certificato di conformità del sistema SISTRI sostenendo «l'assenza di difetti e/o carenze tali da precludere l'erogazione dei servizi, nonché la diretta e immediata utilizzabilità della georeferenziazione degli automezzi»;
   il sottosegretario delegato si è tuttavia riservato di valutare «in modo rigoroso le conseguenti iniziative da assumere in merito» in base alle conclusioni definitive accertate nella sede giudiziaria penale in relazione alle vicende giudiziarie che hanno riguardato la correttezza delle procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del SISTRI;
   l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP) dopo due anni di indagini e relativa istruttoria finale, ha depositato l'8 maggio 2014 la deliberazione n. 10 con la quale, dopo aver ricostruito gli eventi dal 2006, elenca tutte le violazioni e omissioni di ogni tipo commesse in tutto l’iter amministrativo del sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI);
   in particolare, dalla dettagliata ricostruzione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici emerge che il 14 giugno 2012 il presidente del comitato di vigilanza e controllo del SISTRI aveva valutato il progetto non congruo economicamente, mentre il 26 settembre 2012 l'Avvocatura generale dello Stato riteneva le valutazioni incomplete in quanto non avrebbero preso in considerazione l'ulteriore sconto del 15,1 per cento concesso da SELEX, sconto che, di fatto avrebbe ridotto la differenza di prezzi pattuiti rispetto a quelli «congrui» ad appena il 4 per cento;
   in ogni caso l'Avvocatura, nel parere del 26 settembre 2012, riteneva opportuno acquisire un nuovo parere sulla congruità economica di DigitPA;
   dalla ricostruzione dell'AVCP emerge, inoltre, che sono passati meno di 20 giorni tra la presentazione del progetto di massima del SISTRI al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare da parte della consociata di Finmeccanica Selex e lo stanziamento nella legge finanziaria 2007 di ben 5 milioni di euro per la realizzazione del sistema e soltanto 4 giorni lavorativi sono trascorsi tra la richiesta di bozza di contratto della direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (22 dicembre 2008) a Selex e la presentazione di quest'ultima di uno «schema di contratto per l'integrale esecuzione» al Ministero; l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha dichiarato non conforme al codice dei contratti pubblici l'affidamento di tale progetto in particolare per quanto riguarda la parte di secretazione posta il 23 febbraio 2007 dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro-tempore con livello di riservatezza «Segreto»;
   l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha evidenziato che l'affidamento del progetto SISTRI non sia conforme all'articolo 17, comma 1, del Codice dei contratti pubblici. «L’iter posto in essere – presentazione del progetto preliminare da parte di SELEX, secretazione del SISTRI, sviluppo del progetto, stipula del contratto – non trova riscontro in alcun modello normativo che disciplina i contratti pubblici, dove la titolarità dell'iniziativa appartiene di norma al committente pubblico...» e anche «Inoltre si rinvengono consistenti dubbi sulla stessa configurazione del contratto come appalto; infatti, la circostanza che il costo dell'operazione di fatto venga sostenuto dagli utenti registrati, induce a ritenere che si sia in presenza) di una concessione di servizi»;
   l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, sulla base delle valutazioni svolte, ha dato mandato per l'invio del provvedimento alla direzione distrettuale antimafia presso la procura della Repubblica di Napoli, alla procura generale della Corte dei Conti e al nucleo polizia tributaria di Napoli, per i profili di competenza;
   quindi l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha rilevato:
   a) che l'affidamento a Selex è avvenuto su di un progetto preliminare senza nessuna richiesta formale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e che pertanto sorge il dubbio se e tale contratto possa considerarsi appalto. Considerato che il SITRI è finanziato dagli stessi utenti si potrebbe ritenere che si sia in presenza non di un appalto, bensì di una concessione di servizi;
   b) l'affidamento non rientrerebbe nel novero dei «contratti secretati» a norma dell'articolo 17 del codice dei contratti pubblici. La secretazione operata dall'amministrazione è tuttavia di fatto servita per l'affidamento diretto della gestione del SISTRI a Selex;
   il suddetto contratto con SELEX scadrà il 30 novembre 2014 –:
   quali provvedimenti intenda assumere il Governo in merito al contratto in essere con Selex e se ritenga opportuno assumere iniziative per attivare, in luogo del SISTRI, un sistema di tracciabilità idoneo a garantire il controllo di legalità nella movimentazione dei rifiuti che sia nel contempo meno impattante e oneroso per le imprese.