18/03/2015
Francesco Ribaudo
Culotta, Cardinale, Schirò, Causi, Raciti, Albanella, Rostan, Verini, Rigoni, Gribaudo, Zappulla, Antezza, Capodicasa, Amoddio, Francesco Sanna, Giovanna Sanna, Minnucci, Venittelli, Taranto, Iacono, Camani, Naccarato, Chaouki, Paris, Fiorio, Fragomeli, Greco, Gullo, Piccoli Nardelli, Lauricella, Berretta, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-01377

Per sapere – premesso che: 
la legge 7 aprile 2014, n. 56, «Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni», pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 7 aprile 2014, n. 81, nota come «legge Delrio», all'articolo 1, comma 85, recita, fra l'altro, che le province esercitano funzioni fondamentali di costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente; 
ad oggi le province non sono state del tutto abolite, in quanto oggetto della riforma costituzionale, così come continuano ad esistere le loro funzioni; 
anche la Sicilia ha avviato il processo di riforma di cui sopra, senza ancora completarlo, e tuttavia ai suddetti enti, pur essendo commissariati, sono rimasti in capo le competenze e funzioni assegnate, comprese le circa 16.000 chilometri di strade comunali e provinciali su un totale di circa 21.000 chilometri di viabilità complessiva; 
la maggior parte delle strade provinciali italiane risultano di fondamentale importanza per la viabilità e lo sviluppo strategico di intere comunità, rivestendo un ruolo primario in ambito industriale, commerciale, agricolo, turistico, climatico e scolastico; 
la maggioranza delle strade provinciali del nostro Paese sono tra le più importanti e transitate arterie e vie di collegamento, soprattutto nell'entroterra italiano (e siciliano in particolare), ma sono, di fatto, dal 2012 abbandonate senza essere oggetto di alcuna cura e manutenzione da parte degli enti per mancanza di fondi; 
il suddetto stato di abbandono in cui versano oggi le strade provinciali ha effetti negativi, oltre che sulla sicurezza del traffico stradale e delle persone, anche sul decoro, con notevoli ripercussioni soprattutto nelle aree a prevalente vocazione turistica; 
la segnaletica, sia quella orizzontale che quella verticale, sulle strade provinciali è talvolta inesistente e, dove è presente, risulta usurata, illeggibile e obsoleta, con conseguenti rischi di circolazione e dello stato di sicurezza dei cittadini che vi transitano e che giornalmente le percorrono, soprattutto nelle ore notturne e nei periodi invernali; 
a causa degli eventi meteorici invernali si è registrato un ulteriore peggioramento delle condizioni delle strade provinciali, già piuttosto compromesse dallo stato di degrado e abbandono in cui versano, risultando le stesse impercorribili e in taluni casi intransitabili, con la conseguenza che alcune comunità sono rimaste isolate e senza via di collegamento con le città e con gli assi viari principali; 
questo stato è dovuto alla mancanza dei trasferimenti di risorse finanziarie alle province e alla deficienza di mezzi e uomini in dotazione alle stesse; 
la permanenza e il perdurare di un suddetto stato può essere causa di incidenti e danni per cittadini e mezzi; 
oggi alcune province sono oggetto di numerosi contenziosi causati da incidenti verificatisi nelle suddette strade, la cui responsabilità è riconducibile al cattivo stato di manutenzione, aumentando, inoltre, il numero di richieste di risarcimento nei confronti dell'ente proprietario della strada medesima, con notevoli ripercussioni e un aggravio finanziario sulle province, oggi prive di risorse; 
la manutenzione delle strade provinciali è oggi un problema non più procrastinabile ed è necessario affrontare e risolvere tali questioni con carattere d'urgenza –: 
se il Governo abbia messo o intenda mettere in atto tutte le iniziative normative di competenza al fine di finanziare e sostenere economicamente e con mezzi idonei le province, nelle more del definitivo trasferimento delle competenze agli enti che sostituiranno le province stesse, in considerazione dello stato di totale abbandono e degrado in cui versano oggi le strade provinciali, anche al fine di garantire l'incolumità delle migliaia di cittadini che giornalmente le percorrono.

Seduta del 18 marzo 2015

Illustra Magda Culotta, risponde Lupi Maurizio,  Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, replica Francesco Ribaudo

Illustrazione

Grazie, Presidente. Ministro, il chiarimento sui fatti che la riguardano e che riguardano il Ministero da lei guidato è quanto mai opportuno. E anche noi, come Partito Democratico, auspichiamo che ciò possa avvenire al più presto, come lei stesso ha detto. Ma veniamo al merito della question time che ci ha portato qui oggi e che riguarda un problema per cui tanti comuni, tanti cittadini, stanno aspettando una risposta. La riduzione crescente dei trasferimenti statali verso gli enti di secondo livello sta provocando un enorme disastro nella viabilità da nord a sud del Paese per la mancata manutenzione, disastro aggravato ulteriormente dai fenomeni meteorologici avversi di forte intensità registrati nelle ultime settimane. Solo per dare qualche numero: sessanta strade, di cui undici statali, nella regione siciliana risultano ad oggi essere chiuse. La fotografia diventa più penosa quando andiamo al sistema viario secondario. Siamo a chiederle, in questo passaggio di competenze dalle province agli enti che le sostituiranno, cosa intende fare il Ministero per superare questo stato di emergenza che si sta vivendo.

Risposta del governo

Presidente, ringrazio anche l'onorevole Ribaudo e tutti i colleghi del gruppo del Partito Democratico per aver posto questa questione all'attenzione del Ministro oggi. È evidente che abbiamo una doppia risposta da fornire. La prima, più in generale, riguarda la politica complessiva delle infrastrutture e delle risorse da destinare alle infrastrutture nel nostro Paese. Da una parte, ovviamente, la realizzazione di quelle opere fondamentali per l'infrastrutturazione strategica dell'Italia (rete ferroviaria, rete autostradale, rete aeroportuale), dall'altra, però, il tema che lei ha sottolineato, che diventa sempre più urgente, che è quello della manutenzione straordinaria delle nostre strade o la manutenzione straordinaria o la prevenzione del nostro territorio. 
Riguardo a questo la collega sa molto bene che il Governo per la prima volta ha dato segnali di inversione di tendenza attribuendo risorse ingenti sia a Ferrovie dello Stato, ma in particolare ANAS per le reti di competenza ovviamente, per oltre – per ANAS – 900 milioni di euro all'interno degli strumenti legislativi che sono stati messi a disposizione, per la manutenzione straordinaria di ponti, viadotti, strade con l'obiettivo della riqualificazione e della sicurezza. 
Il secondo aspetto della sua interrogazione riguarda ovviamente il tema delle strade provinciali e del passaggio della competenza con la nuova riorganizzazione. È ovvio che su questo il Ministero degli affari regionali che ha la sua competenza e detto Ministero, da noi interpellato proprio per questa seconda parte della vostra interrogazione, ci dice che ad oggi non ci sono problemi per il trasferimento delle risorse necessarie a garantire l'espletamento della citata funzione in quanto già finanziata, leggo, con risorse proprie o trasferite ordinariamente alle province stesse. Per completezza il Ministero degli affari regionali aggiunge che con la legge di stabilità per il 2015, concludo, sono state individuate alcune misure volte ad assicurare l'esercizio delle funzioni fondamentali da parte degli enti interessati. 
In merito all'affermazione circa le province attualmente commissariate il medesimo Ministero ritiene utile precisare che a decorrere dal primo gennaio 2015 si sono insediati i nuovi organi rappresentativi in quanto tutti gli enti interessati dalla riforma Delrio, in particolare ad ottobre 2014, su 86 enti interessati al voto sono stati eletti 64 consigli provinciali e 8 consigli metropolitani.

Replica

Grazie Presidente, Ministro, come ha detto lei bisogna dare due risposte a questa nostra interrogazione. Una è di carattere ordinario: cosa facciamo con la viabilità secondaria ? Noi parliamo delle strade provinciali che non servono solo a collegare i comuni e sono le strade di penetrazione agricola; solo stamattina parlavamo di IMU e dei costi che hanno le aziende, i nostri coltivatori non riescono più ad arrivare nelle aziende. Tutta la viabilità provinciale e secondaria, voglio dire la viabilità consortile, le strade regionali, è una rete di viabilità che serve alla nostra comunità per raggiungere le aziende. Ecco, in questo momento quella rete è frantumata, non c’è più e non c’è più perché in questi 6-7 anni da quando c’è stata una riduzione dei trasferimenti alle province chiaramente non ci sono stati risorse, non c’è stata manutenzione e lo sa cosa succede ? Che noi abbiamo fatto questa interrogazione il 23 gennaio, quando era un problema che volevamo sollevare al Governo. Quel problema da problema, sollevato così perché riguardava tutta l'Italia, non solo le province commissariate ma anche le province dove sono stati insediati i nuovi organi, oggi in Sicilia è diventato emergenza. 
Ieri la Sicilia ha dichiarato lo stato di emergenza perché, diceva la mia collega, 60 strade provinciali sono franate oltre a tutti gli altri danni che abbiamo avuto. Io mi auguro che il Governo in questo, il Governo non solo il suo Ministero perché la richiesta la regione Sicilia l'ha fatto al Governo, che venga incontro a questo aspetto ma più in generale, e concludo veramente, Ministro, abbiamo parlato anche oggi di opere pubbliche, di grandi opere pubbliche, per noi è fondamentale e importante la viabilità interna di secondo livello. Per noi è necessario un piano straordinario e ci ripensi Ministro da questo punto di vista lei è il Ministro delle infrastrutture. Non pensiamo solo alle grandi infrastrutture ma pensiamo anche a tutta la rete capillare di viabilità, circa 16 mila chilometri in Sicilia, che ha bisogno di essere mantenuta.