Repliche del relatore della maggioranza
Data: 
Lunedì, 23 Marzo, 2015
Nome: 
Franco Vazio

A.C. 2168-A

 

Anche meno, Presidente. Credo che vada colto anche il senso con il quale la maggioranza ha approcciato l'Aula, con una relazione che non era assolutamente chiusa e scevra dalla possibilità di poter cogliere anche delle integrazioni. Ora, il punto che mi pare debba essere rilevato in riferimento a quanto sollecitato anche dagli amici e compagni di SEL, quando dicono e raccontano fatti gravissimi ai quali il Paese ha assistito, è che quei fatti, con questo testo, da quando sarà approvato, saranno puniti. 
Non possiamo dire che, con questo testo, questi fatti non saranno assolutamente puniti. Credo che dobbiamo, però, sapere che il reato di tortura è un reato grave e, come tale, va punito, se vi è la certezza degli elementi che conducono a configurare un reato grave come il reato di tortura. E le Nazioni Unite, con la Convenzione del 1984, ci indicano la strada: la strada è quella di un reato che prevede una condotta che ha la finalità di ottenere o una punizione o una sofferenza oppure di estorcere o ottenere una confessione da qualcuno. Questo è l'aspetto qualificante di questo reato. 
Altrimenti, ci porteremmo e ci ridurremmo a fare una sommatoria di reati che il nostro codice penale già prevede. Quindi, sono disponibile, siamo disponibili, a cogliere gli aspetti positivi di una discussione vera, profonda, di questo testo, ma anche convinti che questo testo rappresenti fino in fondo quelle aspettative vere e profonde che nel nostro Paese ormai stanno latendo dal 1988.