Rai: Pd, Perché repliche Report non andranno in onda? È scelta politica
Presentata interrogazione. Sergio dovrà rispondere in commissione di vigilanza Rai
Presentata interrogazione. Sergio dovrà rispondere in commissione di vigilanza Rai
“Fdi attacca Report Rai Tre. Un programma di informazione. Una informazione scomoda per la presidente del Consiglio e il suo partito? Può darsi. Ma l’informazione deve essere pubblica e soprattutto libera. E non deve essere sottoposta a censure (articolo 21 della Costituzione italiana). Quindi il partito della Meloni e la destra hanno dimostrato per l’ennesima volta di non rispettare i principi democratici e della nostra Costituzione”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai.
“La puntata di ieri di Report getta un'ombra pesante sulla Giunta di Venezia e sul suo sindaco: se la magistratura dovesse accertare quanto accaduto si configurerebbe una non tollerabile situazione per la quale il sindaco antepone i propri interessi a quelli della città.
“Come ho sempre fatto, ringrazio Report per il lavoro d’inchiesta, questa volta anche su di me. Le loro inchieste fanno bene alla democrazia. Come ha confermato Report, ribadisco che non ho mai percepito alcun guadagno dalla manifestazione, che sono orgoglioso di aver fondato e che ha un importante valore sociale: i documenti lo attestano e sono pubblici. Mi sono sempre messo a disposizione come volontario e a titolo gratuito, come confermano le mie dichiarazioni obbligatorie annuali alla Camera dei Deputati.
“Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, ma da chi è chiamato a rappresentare la Sicilia non possiamo accettare zone d’ombra”. Così il segretario regionale del pd Sicilia Barbagallo in relazione alle anticipazioni della puntata di Report in cui l’assessora della Dc di Cuffaro, Nuccia Albano, non rinnega e non prende le distanze dalla storia e dalla figura del padre, il boss di Borgetto Domenico Albana. “Se umanamente possiamo capire - continua Barbagallo- i sentimenti di una figlia non possiamo, però, accettare parole ambigue da parte dell’assessora.
“Il polverone sollevato da Forza Italia contro la trasmissione Report denota ancora una volta l’allergia del centrodestra verso il giornalismo libero e d’inchiesta. Lo ribadiamo ancora una volta il servizio pubblico deve essere lasciato indipendente e libero nella sua attività”.
Così in una nota i componenti Pd della Vigilanza Rai
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“È molto preoccupante quello che emerge dall’inchiesta di Report sul presidente del Senato Ignazio La Russa. Da una seconda carica dello Stato ci si aspetta delle risposte chiare e non un videomessaggio. È un dovere rispetto all’opinione pubblica nazionale”. Lo dichiarano i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai i quali aggiungono: “E’ piuttosto anomalo per una rete pubblica nazionale che la seconda carica dello Stato provi a giustificarsi sparando a zero su un programma televisivo Rai ospite di un altro programma Rai senza il minimo contraddittorio”.
“Penso che il Presidente del Senato, Ignazio la Russa, dovrebbe rispondere, nell’aula di Palazzo Madama, dei contenuti emersi in un servizio mandato in onda da una popolare trasmissione Rai. La seconda carica dello Stato non può accettare che vi siano ombre così pesanti sul suo operato presente e trascorso. E dovrebbe sentire la necessità di rispondere in aula di quelle inquietanti accuse”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Dopo i malumori della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fatti filtrare sui media da Palazzo Chigi, le parole lapidarie di oggi sul caso Santanchè del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ‘aspettiamo che il ministro venga in Aula a spiegare’, testimoniano la gravità della situazione e anche come la maggioranza di destra stia andando in pezzi su questa vicenda. E’ la dimostrazione che non possono più far finta di nulla su quanto è emerso dall’inchiesta di Report. In passato, per molto meno, ministri della Repubblica hanno fatto un passo indietro.