Siccità: Pd, non c’è più tempo, servono misure urgenti
Presentata alla Camera mozione, prima firmataria la capogruppo Debora Serracchiani
Presentata alla Camera mozione, prima firmataria la capogruppo Debora Serracchiani
Al momento attuale sulle Alpi c'è la metà della neve che dovrebbe esserci; il lago di Garda sta attraversando un periodo di siccità straordinario, come gli altri grandi laghi del nord Italia; il fiume Po' ha un deficit di acqua del 61%; i canali di Venezia sono in secca da troppi giorni con conseguenze importanti sulla vita in città e servirebbe un mese intero di pioggia per recuperare l'acqua che manca su montagne, laghi e fiumi.
“Bene che il ministro Patuanelli abbia annunciato, dopo la delibera dello stato di emergenze per le prime 5 regioni, cui faranno seguito altre, l’imminente varo di un decreto di urgenza sulla siccità, ma è necessario che si attivi una forte regia tra i ministeri competenti, le regioni e tutte le autorità coinvolte a vario titolo nel governo della risorsa idrica”.
Lo dichiara Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura e responsabile Agricoltura del Pd.
“Molti operatori del settore agricolo affermano che qui in Sicilia orientale siamo oltre la siccità, siamo in piena desertificazione. Eppure la regione Sicilia non figura tra le regioni che hanno chiesto, e prontamente ottenuto dal governo, lo stato di emergenza, come Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. E Musumeci continua a parlare di blanda ‘criticità’, ma non di emergenza.
Dichiarazione di Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura e responsabile Agricoltura del Pd.
Dichiarazione dell’on. Nicola Pellicani, deputato Pd
“Da diversi mesi la situazione nel Nord Italia è drammatica. Lunedì scorso si è svolta una seduta straordinaria dell’Osservatorio permanente sulle crisi idriche, convocata dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, con le Regioni del distretto, Protezione Civile, MiTE, Ispra e i portatori di interessi pubblici e privati sullo stato idrologico dell’area padana, che ha evidenziato il contesto estremamente difficile in cui ci troviamo con il progressivo deficit di risorsa disponibile per tutti gli usi.
“Nel nostro Paese gli effetti della siccità causata dal cambiamento climatico sono inequivocabili: da dicembre a fine febbraio l’Italia ha ricevuto l’80% di pioggia e il 60% di neve in meno rispetto alla media stagionale. Un deficit che si associa a una fine dell'inverno straordinariamente calda, soprattutto al Nord. Il Po e il suo bacino idrografico segnano minimi idrometrici gravi, così come tutti i laghi subalpini e i principali fiumi.
“L’Italia ed il bacino del Mediterraneo rappresentano una delle aree del pianeta più vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici. L'importante catena delle Alpi e delle Prealpi non fanno eccezione. Nel corso degli ultimi 150 anni, la regione alpina ha purtroppo registrato un aumento della temperatura media annua quasi doppio rispetto alla media dell'emisfero settentrionale. Aumento della temperatura, alternarsi di siccità e precipitazioni meteorologiche violente, hanno un impatto drammatico su molti ambiti della vita di comunità e imprese .
“Abbiamo chiesto alla ministra Bellanova quale sia lo stato di attuazione della Strategia nazionale per il risparmio idrico. L’emergenza dovuta alla mancanza di acqua, infatti, sta avendo gravi ripercussioni sul settore agricolo. Sempre più spesso si verificano eventi meteorologici estremi di grande intensità alternati a periodi di forte siccità. Il 2020 ha ulteriormente dimostrato come il cambiamento climatico stia diventando sempre più severo con un incremento delle temperature medie di quasi 2 gradi e conseguente maggiore necessità d’irrigazione.