16/07/2018
Franco Vazio
Marattin, Martina, Padoan, Bazoli, Berlinghieri, Boccia, Bordo, Enrico Borghi, Campana, Cantini, De Filippo, Del Barba, Del Basso De Caro, Marco Di Maio, Ferri, Fiano, Fragomeli, Fregolent, Gadda, Giachetti, Giorgis, Gribaudo, La Marca, Lacarra, Lepri, Librandi, Gavino Manca, Melilli, Miceli, Morani, Nobili, Ubaldo Pagano, Paita, Pezzopane, Pizzetti, Pollastrini, Quartapelle Procopio, Raciti, Rizzo Nervo, Rotta, Schirò, Serracchiani, Siani, Viscomi
2-00052

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   nelle settimane precedenti la formazione del Governo i mercati finanziari italiani hanno registrato forti variabilità dei corsi azionari e del mercato obbligazionario dei titoli di Stato, tali da determinare una distruzione di valore dei titoli per circa 400 miliardi di euro, per due terzi detenuti dai cittadini italiani;

   l'aggravio in termini di interessi sui titoli di Stato emessi a maggio 2018 è stato di circa 144 milioni di euro annui per la durata della vita dei titoli emessi, pari alla differenza tra il rendimento delle nuove emissioni e quello a cui erano stati collocati i titoli precedentemente all'instabilità finanziaria;

   il 29 maggio 2018 il rendimento dei titoli di Stato a dieci anni è salito al 3,16 per cento, dall'1,95 segnato prima dell'inizio delle turbolenze finanziarie; nello stesso giorno lo spread, il differenziale fra il rendimento dei titoli decennali tedeschi e italiani, è salito a oltre 300 punti base, dai 122 punti del 30 aprile;

   la volatilità dei mercati sarebbe attribuibile, a giudizio di commentatori del settore, all'incremento della percezione del rischio-Paese legato, oltre che alla lunga instabilità politica successiva alle elezioni, a talune azzardate affermazioni e al tenore della bozza del contratto per il Governo del cambiamento, pubblicata il 15 maggio dal sito HuffingtonPost;

   nella bozza di documento era prevista l'introduzione di «specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica» che consentissero ai singoli Stati di «recedere dall'Unione monetaria, e quindi di recuperare la sovranità monetaria» e si ipotizzava la richiesta alla Banca centrale europea (BCE) di operare una cancellazione di 250 miliardi di debito italiano;

   i contenuti della bozza avrebbero dunque destabilizzato la fiducia degli investitori, innescando una «tempesta finanziaria» tale da assicurare performance molto positive per quegli speculatori che hanno scommesso al ribasso sui titoli pubblici italiani;

   emblematico e particolarmente opaco è il caso del fondo AH di Alan Howard, che avrebbe registrato un incremento di valore del 36,7 per cento nel solo mese di maggio, a fronte di rendimenti nettamente inferiori (0,18 per cento) realizzati negli ultimi cinque anni;

   da dichiarazioni rese pubblicamente dal presidente Nava, la Consob potrebbe aprire un'indagine in merito a ipotesi di reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato di cui agli articoli 184 e 185 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58;

   l'idoneità dei comunicati diffusi al pubblico, indipendentemente dalle concrete reazioni del mercato, a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari è stata, del resto, sanzionata in più di un'occasione dagli organi giudiziari;

   ulteriori turbolenze finanziarie si sono verificate con riferimento alla banca Monte dei Paschi (MPS): alcune asserzioni del presidente della V Commissione (Bilancio) della Camera, Claudio Borghi, che indicavano impropriamente la necessità di una nuova governance e «... di intento abbastanza condiviso...» – da Movimento 5 Stelle e Lega – di ripensare alla mission della Banca (ANSA 17 maggio), insieme alle indicazioni fornite nella versione definitiva del Contratto, hanno prodotto la caduta del corso del titolo in borsa superiore al 10 per cento e la ripetuta sospensione per eccesso di ribasso;

   la crisi di fiducia che ha oggetto Monte dei Paschi di Siena può potenzialmente danneggiare soprattutto i piccoli azionisti, nonché i contribuenti che in ultima analisi hanno fornito le risorse per la ricapitalizzazione dell'istituto;

   appare legittimo, ad avviso degli interpellanti, il dubbio che membri del Governo o personalità politiche ad esso collegate possano aver preventivamente e riservatamente rivelato le informazioni citate in premessa a soggetti che ne abbiano tratto profitto o qualsivoglia vantaggio –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   come intenda in ogni caso intervenire, per quanto di competenza, per assicurare la necessaria prudenza nella diffusione di informazioni riguardanti eventuali interventi pubblici forieri di fenomeni speculativi, al fine di preservare gli equilibri di finanza pubblica, la stabilità del sistema finanziario nazionale e la tutela del risparmio. 

 

Seduta del 20 luglio 2018: illustrazione di Mauro Del Barba, risposta del sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa, replica di Franco Vazio

 

Mauro Del Barba: Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, le settimane precedenti alla formazione del Governo sono state caratterizzate da grandi turbolenze sui mercati finanziari italiani sia per quanto riguarda i corsi azionari sia gli obbligazionari dei titoli di Stato. Abbiamo avuto una distruzione di valore per circa 400 miliardi di euro per due terzi detenuti da cittadini italiani. Se esaminiamo per il solo mese di maggio il FTSE MIB abbiamo una perdita del 9,15 per cento. Il ribasso subito dall'indice è stato accompagnato oltretutto da un forte incremento della volatilità sia mensile sia giornaliera e anche i volumi hanno registrato una fortissima accelerazione. Il 29 maggio i titoli di Stato, in termini di aggravio per interessi sui titoli di Stato emessi e per la durata della vita dei titoli di Stato emessi, considerando la differenza tra il rendimento delle nuove emissioni e quelli a cui erano stati collocati precedentemente, hanno portato a circa 144 milioni di euro annui di aggravio: per avere un ordine di grandezza, tre volte quanto la Lega deve allo Stato. Leggendo la Repubblica del 30 aprile per avere un quadro dei riflessi sulla finanza pubblica di queste turbolenze, per il Tesoro, come già emerso, con asta dei BOT semestrali di ieri e corroborato dall'andamento dell'asta dei BTP a cinque e dieci anni di oggi, emerge che gli investitori vogliono di più per esporsi sull'Italia: il rendimento medio del BTP decennale è volato al 3 per cento, il livello più alto dal maggio 2014, da 1,7 del collocamento di aprile. Assegnati i titoli per 1,82 miliardi di euro contro un massimo importo previsto di 2,25 anche se la domanda ha rivisto i massimi da dicembre. Per tradurre in soldoni questo innalzamento basta pensare che, solo su questo titolo, lo Stato dovrà pagare 23 milioni di euro in più di interessi e così via: basta leggere tutta la notizia. Insomma un'instabilità economico-finanziaria notevole che, potremmo dire, segue a una normale instabilità politica con elezioni particolari e delicate. Eppure, secondo molti commentatori di settore, non è così: sarebbe dovuto a talune azzardate affermazioni e al tenore della bozza del contratto per il Governo del cambiamento che venne pubblicata il 15 maggio sul sito dell'Huffington Post. Basta vedere l'andamento del FTSE MIB: il 15 maggio si realizza un crollo che perdurerà fino a fine mese. Si potrà dire che sono normali scelte politiche, l'imprevedibilità dei mercati, le valutazioni soggettive del rischio Paese, le normali oscillazioni geopolitiche. Eppure se leggiamo la bozza pubblicata quel giorno leggiamo che erano previste l'introduzione di specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica che consentissero ai singoli Stati di recedere dall'unione monetaria e quindi di recuperare la sovranità monetaria.

Oppure si ipotizzava la richiesta alla Banca centrale europea di operare una cancellazione di 250 miliardi di debito italiano. No, signori, queste non sono normali instabilità politiche: queste erano e rimangono affermazioni gravissime. Peraltro si tratta di due elementi esplosivi che non erano stati oggetto di dibattito durante la campagna elettorale e che portarono probabilmente il Presidente della Repubblica alla strenua difesa degli interessi nazionali. Fu solo dilettantismo, ci chiediamo oggi con la presente interpellanza urgente? Per quanto grave, fu solo dilettantismo? È chiaro che i contenuti della bozza avrebbero destabilizzato la fiducia degli investitori innescando una tempesta finanziaria tale da assicurare performances molto positive per quegli speculatori che avrebbero scommesso al ribasso sui titoli pubblici italiani. A quanto pare però qualcuno era ben informato: una manina già allora si muoveva. Mentre una manina consegnava all'Huffington Post questa bozza esplosiva, ci domandiamo se una manina informava qualcuno: in questo caso il finanziere che gestisce il fondo AH, Alan Howard, che avrebbe registrato, da fonti giornalistiche, un incremento del valore del 36,7 per cento nel solo mese di maggio, a fronte di rendimenti inferiori realizzati negli ultimi cinque anni, nettamente inferiori: la media è dello 0,18 per cento. Ebbene in quel periodo, da dichiarazioni rese pubblicamente dal Presidente della Consob, Nava si apprende che la Consob sarebbe intenzionata ad aprire un'indagine in merito a ipotesi di reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazioni del mercato di cui agli articoli 184 e 185 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Anzi ci pare che la Consob debba urgentemente aprire un'indagine su quanto accaduto e ci domandiamo se proprio, a ragione di questa intenzione a suo tempo dichiarata, in questi giorni esponenti di Lega e del MoVimento 5 Stelle stiano esercitando pressioni notevoli sul presidente della Consob tese a screditarne l'immagine e a indurne le dimissioni.

Ma non finisce qua: anche due giorni dopo il 15 maggio, il 17 maggio, con una breve notizia ANSA, l'esponente della Lega Borghi dichiara che, per quanto riguarda Banca Monte dei Paschi di Siena, esiste la necessità di una nuova governance e che questo è un intento abbastanza condiviso da Lega e MoVimento 5 Stelle e che va ripensata la mission della banca (è un'ANSA del 17 maggio). Insieme alle indicazioni fornite nella versione del contratto tutto questo ha prodotto la caduta del corso del titolo in Borsa superiore al 10 per cento e la ripetuta sospensione per eccesso di ribasso. Naturalmente ci sono state conseguenze per i risparmiatori perché la crisi di fiducia che ha oggetto Monte dei Paschi di Siena può potenzialmente danneggiare soprattutto i piccoli azionisti nonché i contribuenti che, in ultima analisi, hanno fornito le risorse per la ricapitalizzazione dell'istituto. Quindi ancora una volta anche nell'ipotesi che si tratti di dilettantismo, siamo di fronte ad azioni di cui fanno le spese i risparmiatori, l'azionariato diffuso, i contribuenti, mentre resta in questo caso molto opaco chi ci guadagna e chi ci guadagnerà.

Dunque ci domandiamo, signor sottosegretario, è solo dilettantismo? Tutti questi indizi ci fanno pensare di no e le chiediamo se sia a conoscenza dei fatti che ho fin qui esposto, in particolare dell'eventualità che i membri del Governo o della maggioranza che lo sostiene possano aver preventivamente e riservatamente rivelato le informazioni citate in premessa a soggetti che ne abbiano tratto profitto o qualsivoglia vantaggio.

Come intenda in ogni caso intervenire per quanto di competenza per assicurare la necessaria prudenza nella diffusione di informazioni riguardanti eventuali interventi pubblici forieri di fenomeni speculativi, al fine di preservare gli equilibri di finanza pubblica, la stabilità del sistema finanziario nazionale e la tutela del risparmio.

 

Alessio Mattia Villarosa, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, con l'interpellanza in riferimento gli onorevoli interpellanti lamentano che la volatilità dei mercati, correlata al rischio percepito per l'instabilità politica seguita alle elezioni, causa di deprezzamento dei titoli di Stato e relativo aggravio di interessi, nonché le speculazioni per una paventata uscita dall'euro e le ripercussioni sulla preannunciata nuova governance di Banca Monte dei Paschi di Siena, sarebbero state agevolate da indiscrezioni sui contenuti del contratto di Governo, che si andava via via definendo, o addirittura da azioni preventive di rilevazione di informazioni riservate. Chiedono quindi al Governo se sia a conoscenza di tali situazioni, e quali iniziative intenda intraprendere per assicurare la necessaria prudenza nella diffusione di informazioni su interventi pubblici che possa comportare fenomeni speculativi.

Al riguardo, come sostenuto di recente dal Ministro Tria, si deve precisare preliminarmente che in un momento di significativa svolta politica, nel contesto di una generale complessa situazione sui mercati internazionali, un aumento della volatilità è fenomeno riscontrabile ovunque. Con specifico riguardo, poi, alle segnalazioni degli interpellanti sui fenomeni occorsi al mercato dei titoli di Stato, si osserva come tutte le evoluzioni di mercato in discorso si siano dispiegate in assenza di dati o informazioni ufficiali sul debito pubblico, o anche sull'andamento di altri aggregati di finanza pubblica dell'economia, che possano aver giustificato impatti sulla loro evoluzione tali da modificare sensibilmente le aspettative degli investitori circa il rischio di credito del nostro Paese.

Le condizioni di andamento del mercato nella fase attuale, comunque… Quindi attualmente, con

questo Governo in carica. Sono sicuramente migliorate, così come la conformazione e il livello della curva dei rendimenti dei titoli di Stato, che hanno assunto un connotato di stabilità. Anche dall'ultimo Bollettino economico di Banca d'Italia, il n. 3 del 2018, si evince che le tensioni del nostro mercato hanno cominciato a distendersi già nella seconda settimana di giugno: i rendimenti a breve si sono ridotti in misura marcata, i premi per il rischio sovrano sulla durata decennale hanno riportato un trend in decisa diminuzione rispetto al momento di maggiore tensione.

Ciò premesso, appare evidente come non si possa sostenere che vi sia stata una tempesta finanziaria, quanto piuttosto oscillazioni sui mercati riconducibili a fenomeni anche speculativi, rispetto ai quali nessuna responsabilità può essere ricondotta a dichiarazioni di questo Governo o dei suoi componenti. Per quanto riguarda poi il riferimento alle dichiarazioni del presidente della Consob Nava, si ritiene utile rammentare che le competenze di vigilanza sui fenomeni manipolativi e di abuso sui mercati finanziari previsti dal Testo unico della finanza n. 58 del 1998 e dal regolamento dell'Unione europea n. 596 del 2014 sugli abusi di mercato, il cosiddetto market abuse regulation, sono attribuite dall'articolo 187-octies del TUF alla Consob per tutte le disposizioni della Parte Quinta - Titolo primo-bis del medesimo TUF, il n. 58 del 1998. La Consob, che abbiamo sentito in proposito, riferisce che ai sensi della normativa vigente eventuali attività di vigilanza in corso, in riferimento agli avvenimenti riferiti nell'atto di sindacato ispettivo al quale si risponde, sono coperte da segreto d'ufficio. Quanto sopra riportato vale anche per il caso specifico della Banca Monte dei Paschi di Siena. Ciò non di meno posso assicurare, qualora vengano documentati elementi, che mancano attualmente, a comprova di quanto affermato in relazione a presunte rivelazioni di informazioni riservate che abbiano potuto favorire profitti e vantaggi di sorta, che verranno effettuate le necessarie verifiche, e quindi verranno poste in essere le azioni di competenza anche a tutela dei piccoli azionisti.

Per quanto concerne infine il quesito finale posto dagli onorevoli interpellanti, si conferma il totale impegno del Governo a porre in essere, nell'ambito delle proprie competenze, ogni utile e opportuna iniziativa per garantire che non vengano diffuse queste informazioni relative ad attività riconducibile al Governo, che possano dare luogo in qualche modo a fenomeni speculativi; e ciò - si ribadisce - anche al fine di preservare la stabilità del sistema finanziario, la fiducia degli investitori nonché la tutela dei risparmiatori.

Quindi siamo qui ad ascoltare anche voi, a chiedere anche a voi se avete delle informazioni specifiche, perché se doveste averle portatecele, perché a differenza del Governo passato metteremo immediatamente in piedi delle azioni per capire se ci sono state irregolarità.

 

Franco Vazio: Presidente, non sono affatto soddisfatto, e capisco peraltro l'imbarazzo del sottosegretario che oggi viene in Aula, in una giornata non particolarmente felice, perché l'ANSA proprio in questi minuti batte la notizia relativa all'inchiesta che coinvolgerebbe il Ministro Paolo Savona per una presunta usura bancaria: Ministro che noi sappiamo essere uno dei propugnatori sui temi dell'euro, sui temi dell'Europa, così vicini a questa situazione.

Vede Presidente, vede sottosegretario, noi non siamo assolutamente soddisfatti, perché tra le conclusioni e la partenza c'è una distanza siderale. Una svolta politica determina una normale volatilità. Le condizioni economiche sono migliorate, ma il problema non è quello che è oggi: il problema è quello che si è determinato in pochi minuti per i risparmiatori, in poche ore per i risparmiatori, perché quei risparmiatori, a fronte di una notizia che è volata sui giornali, sono stati travolti. E le conclusioni sono divergenti rispetto a questo: prendo atto che vorrete fare delle cose, ma il problema è che sino ad oggi queste cose non sono state fatte. Quindi io la ritengo una risposta inesistente, quasi provocatoria e omertosa, mi perdoni: sia per gli interessi dei risparmiatori, sia per gli interessi nazionali e anche per le più elementari leggi che regolano la materia.

Vede, io credo che non debbano essere i giornali a condurre la politica; ma quando un giornale come il Corriere della Sera e una firma come Federico Fubini ci dicono che il crollo del mercato italiano si è determinato in quel momento e con quelle modalità per effetto della fuoriuscita della notizia del contratto di Governo, e determinano questa cosa e queste modalità, e indicano un fondo che avrebbe ricavato da questa utile informazione probabilmente un guadagno pari al 37 per cento, qualche domanda bisognerebbe farsela. Come del resto se l'è fatta un vostro parlamentare, l'onorevole… C'è anche questa, e tra l'altro è una dichiarazione pubblica di Laura Castelli, che dice che qualcosa è successo e qualcuno ha provato a metterci in difficoltà; quasi come dire: riconosciamo che è successo un qualcosa di strano.

Il Financial Times dice: Fubini è aiutato da una grande scommessa al ribasso. Richiesto di una conferma il fondo Howard non smentisce, e persone vicine alla società osservano che il rendimento è stato guidato da posizioni su temi macro aiutati in genere dalla volatilità del mercato. Bisogna avere molta fiducia - conclude Fubini, è questo il punto particolarmente delicato - di aver visto giusto, perché se il mercato si fosse mosso appena nella direzione sbagliata rispetto alla tesi ribassista, per il fondo Howard sarebbe stata una tragedia.

E allora qual è la domanda che noi ci poniamo? Ed è la domanda che si pone un altro quotidiano, che in maniera più frontale dice: il sospetto è più che legittimo, che l'Huffington Post sia stato il veicolo certamente ingenuo e inconsapevole di una gigantesca operazione di aggiotaggio, un reato gravissimo su cui la procura di Roma dovrebbe aprire un'indagine. Certamente una fake news pilotata: non lo dice il Partito Democratico, lo dice una penna indipendente, lo dice una fake news che ha fatto il giro del mondo.

E vede, la reazione di Borghi, che non ha smentito, è terrificante: non risponde. Dice: va bene, ma cosa ho detto di strano? Cos'è successo di strano? È successo che sono stati sbriciolati risparmi degli italiani ma, vede l'articolo 185, lo ricordo a me stesso, del testo unico dice che chiunque diffonda notizie false o pone in essere operazioni simulate o altri artifizi concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari è punito con la reclusione da uno a sei anni e ci sono plurime sentenze della Cassazione penale, una delle ultime, del 2017, che ci dice che il delitto di aggiotaggio e manipolativo è un reato di mera condotta e di pericolo, per la cui integrazione è sufficiente che siano posti in essere comportamenti diretti a cagionare una sensibile alterazione del mercato. E rispetto a questo qual è la reazione? Faremo delle indagini. Ma, diamine, noi abbiamo una situazione drammatica, abbiamo risparmiatori travolti e uno che si è rivolto sul mercato ha fatto affari incredibili, e qual è stata la prima reazione delle forze politiche, della Lega prevalentemente, ma anche dei 5 Stelle? Ebbene, rivolgere al Presidente Nava quasi delle minacce. La vicenda della Consob conferma quale sia il modus operandi di questa maggioranza quando qualcuno dissente: o lo si zittisce o lo si rimuove. In altre parole, fare il proprio dovere è una colpa e, nel caso di Nava, è bastata un'interpellanza in cui si ricordava la sua intenzione di aprire un'inchiesta sulla fuga di notizie relativa al contratto di Governo per scatenare una cieca e sconsiderata reazione. Un atteggiamento che ha un sapore, caro sottosegretario, intimidatorio, ritorsivo. Si vuole forse mettere paura al presidente della Consob, per far sì che desista dalla sua intenzione di far luce su questi insoliti guadagni? E sulle perdite di Mps c'è qualcuno forse che ha paura?

Bene, in un certo senso, è certo però che questo sistematico attacco alle istituzioni, all'autonomia delle autorità non allineate tradisce un'insopportabile tentazione antidemocratica, che non deve essere sottovalutata. Infatti, nel momento in cui viene messa in discussione l'autonomia delle istituzioni vengono meno i contrappesi, è la democrazia che viene messa in pericolo.

E noi cosa abbiamo chiesto di sapere? Quello che, all'ultimo, ci ha detto che forse vorrete fare, ma che, ad oggi, non è stato fatto. E, allora, non fate finta, non alzate le spallucce rispetto all'interesse degli italiani. Ed è per questo che, a fronte di ciò, ribadisco la mia opinione, rispetto all'inizio del mio intervento: non sono soddisfatto, la risposta è inesistente, è quasi provocatoria “faremo…”, risposta omertosa che testimonia, una volta ancora, la fuga del Governo.

È evidente che di fronte a questo muro, a questi opachi comportamenti, a questi assordanti, inconcepibili silenzi, la nostra attività di indagine, la nostra denuncia non si fermerà. Ci sono gli interessi dei risparmiatori che avevano in tasca quei titoli di Stato e che, in poco tempo, sono stati sbriciolati; ciò mentre altri incassavano utilità, guadagni da capogiro. Ci sono gli interessi dei risparmiatori che detenevano le azioni MPS e che sono stati, ancora una volta, colpiti, con conseguenze disastrose, sottosegretario. Ci sono anche gli interessi dell'Italia, che non possono essere svenduti al mercato, dove magari qualcuno bene informato riesce a fare grossi affari. Ci sono il diritto, le regole, la legge, la democrazia, che non sono solo parole, ma cardini del vivere dalla nostra comunità.

Combatteremo perché le authority continuino ad essere indipendenti e rimangano presìdi di equilibri e contrappesi istituzionali. Ci faremo promotori di queste denunce innanzi alle autorità competenti, sicuri che l'attenzione sia diversa, profondamente diversa rispetto a quella di un Governo che, una volta ancora, pur dichiarandosi avvocato degli italiani, nei fatti si è dimostrato lo zerbino di opachi interessi particolari