17/10/2017
Giulia Narduolo
2-01978

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico per sapere – premesso che:

nel comune di Due Carrare (provincia di Padova), in data 17 maggio 2017 la società Deda s.r.l. ha protocollato in municipio la proposta di un nuovo accordo di programma per la costruzione di un nuovo centro commerciale, da realizzarsi in un'area situata a sud della strada provinciale n. 9 – via Mincana e a ridosso del casello autostradale di Terme Euganee, sulla A13;

tale accordo di programma sostituisce un accordo precedente e prevede che la nuova struttura occupi una superficie di 32.000 metri quadrati per 12 metri di altezza (due piani), con una superficie destinata ai negozi di oltre 60.000 metri quadrati, configurandosi così come il più grande centro commerciale della provincia;

l'area di intervento è attualmente utilizzata a fini agricoli e ricade nella zonizzazione «D4 Centro Commerciale integrato», ove è consentito l'insediamento di una grande struttura di vendita;

l'operazione sarebbe finanziata dal fondo di investimento estero Orion European Real Estate Fund IV;

la nuova struttura in progetto è stata da più parti denunciata come dannosa per il territorio da numerosi punti di vista:

culturale-paesaggistico: la struttura sorgerà in un contesto tipicamente rurale caratterizzato da presenze architettoniche importanti, come il cinquecentesco castello del Catajo (ubicato a soli 500 metri) e la villa Dolfin-Dal Martello (risalente al XVII secolo), e da zone di interesse storico-ambientale. Nelle immediate vicinanze dell'area di progetto si estende il Parco regionale dei Colli Euganei (istituito nel 1989), ambito di pregio paesaggistico e inserito nella lista dei siti di importanza comunitaria (SIC), e a circa 800 metri scorre il Canale di Battaglia, inserito nella rete dei canali storici;

economico-commerciale: in una provincia come quella di Padova, in cui negli ultimi anni la presenza della grande distribuzione ha raggiunto 536 metri quadrati ogni 1000 abitanti, un ipermercato delle dimensioni prospettate dal progetto costituirebbe un colpo mortale alla rete di piccoli e medi esercizi commerciali presenti nei centri storici dei paesi, attività queste già in grandissima crisi proprio a causa della concorrenza inaffrontabile di supermercati e centri commerciali (i dati evidenziano che per ogni nuovo posto di lavoro creato dalla futura struttura se ne perderebbero quattro in altri settori);

viario: il grande afflusso di traffico che una simile struttura richiamerebbe avrebbe effetti deleteri sulla viabilità di una zona già pesantemente interessata da un volume intenso che, in particolare nelle ore di punta, è causa di quotidiani ingorghi sia nella strada provinciale 9 sia nella vicina strada statale 16 – Adriatica;

ambientale: la costruzione di una simile struttura rischia di vanificare l'obiettivo di ridurre il consumo di suoli in un territorio già pesantemente compromesso. Peraltro la zona è stata soggetta ad allagamenti (si veda l'alluvione che colpì il limitrofo comune di Battaglia Terme nel 2014) e l'impermeabilizzazione di un'area tanto vasta costituirebbe un ulteriore vulnus al delicato assetto idrogeologico dell'area;

in relazione alle caratteristiche della zona ed alle descritte emergenze rilevabili nel contesto, l'area individuata non appare pertanto idonea alla presenza di una grande struttura di vendita, né le opere di mitigazione previste dal progetto sembrano adeguate a ridurne l'impatto ambientale;

inoltre, il comune di Due Carrare rientra nell'area interessata alla proposta di candidatura MaB Unesco, lanciata dalla Strada del Vino dei Colli Euganei a fine 2016, un modello per valorizzare l'area dei Colli e Terme Euganee e della Bassa Padovana attraverso la conservazione delle risorse e lo sviluppo sostenibile, col pieno coinvolgimento delle comunità locali, allo scopo di promuovere una relazione equilibrata fra le comunità umane e gli ecosistemi. Quella proposta rappresenterebbe la più vasta area MaB in Europa dedicata alla salute preventiva e alla qualità della vita;

gli interpellanti ritengono che l'intervento descritto abbia un impatto negativo sul piano ambientale ed economico, perché metterà in grave difficoltà le attività commerciali dei comuni limitrofi, già in crisi da diversi anni, contribuendo ad aumentare il problema della viabilità stradale dell'area con conseguenti danni all'ambiente e alla salute dei residenti –:

quali iniziative intendano mettere in atto, per quanto di competenza, i Ministri interpellati per tutelare l'integrità paesaggistica ed ambientale del territorio interessato dal progettato nuovo centro commerciale nel comune di Due Carrare;

se i Ministri interpellati intendano assumere iniziative finalizzate a non concedere, per quanto di competenza, le autorizzazioni e gli assensi necessari alla realizzazione del centro commerciale alla luce dei profili paesaggistici e idrologici e della necessità di tutelare un'area limitrofa ad un sito di interesse comunitario e nella quale sono presenti beni di notevole interesse culturale che potrebbero essere pesantemente compromessi dall'opera.

 

Seduta del 20 ottobre 2017

Illustra Giulia Narduolo, Risponde Gianpiero Bocci Sottosegretario agli Interni, Replica Giulia Narduolo

 

Illustrazione

Grazie, Presidente. L'interpellanza di cui sono prima firmataria è rivolta al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e riguarda la paventata costruzione di un nuovo grande centro commerciale in comune di Due Carrare in provincia di Padova..

Ripercorro brevemente la storia di questo progetto, che, obiettivamente, ha qualche anno, perché l'iter è iniziato dal 1994, quindi è un Progetto che viaggia da più di vent'anni, ormai. Tuttavia, dopo alterne vicende e dopo alcuni anni di silenzio, in data 17 maggio 2017, la società Deda Srl ha protocollato nel municipio di Due Carrare la proposta di un nuovo accordo di programma per la costruzione di un nuovo centro commerciale, da realizzarsi in un'area situata a sud della strada provinciale n. 9 e a ridosso del casello autostradale di Terme Euganee sulla autostrada A13.

Tale accordo di programma sostituisce un accordo di programma precedente e prevede che la nuova struttura commerciale occupi una superficie di 32 mila metri quadrati per 12 metri di altezza, con una superficie destinata ai negozi di oltre 60 mila metri quadrati, quindi su due piani, configurandosi così come il più grande centro commerciale della provincia di Padova e uno dei più grandi centri del Veneto.

La proprietà definisce questo progetto come un lifestyle center, una nuova definizione abbastanza in voga che definisce un centro commerciale di ultima generazione destinato a shopping di qualità e al tempo libero.

L'area di intervento su cui dovrebbe sorgere la struttura è attualmente utilizzata parzialmente a fini agricoli e ricade comunque nella zonizzazione «D4 Centro Commerciale integrato» già dal 1994, da quando è iniziato l'iter di questo lungo progetto. Quindi, è consentito, secondo il piano regolatore, l'insediamento di una grande struttura di vendita.

Come dicevo, la società Deda sarebbe la società costruttrice, ma l'operazione sarebbe finanziata dal fondo di investimento estero Orion European Real Estate Fund.

In questi mesi, da quando è ripreso a spron battuto l'iter di questo progetto, vi sono state numerose prese di posizione e anche manifestazioni, ricordo anche una fiaccolata che si è svolta nei mesi scorsi, per esprimere la contrarietà a questo progetto. Sono coinvolte diverse amministrazioni comunali, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e di stampo culturale, perché la nuova struttura viene da più parti denunciata come potenzialmente dannosa per il territorio su cui insisterebbe per diverse ragioni. Ne elenco brevemente quattro.

La prima, per un motivo culturale e paesaggistico: la struttura, il centro commerciale, sorgerà in un contesto tipicamente rurale, caratterizzato tuttavia da presenze architettoniche importanti, perché si situerebbe a poche centinaia di metri di distanza dal cinquecentesco castello del Catajo, che sorge nel comune di Battaglia Terme, il comune immediatamente confinante, e la villa Dolfin-Dal Martello, risalente al XVII secolo, per cui una zona di grande interesse storico-ambientale. Nelle immediate vicinanze, inoltre, si estende il Parco regionale dei Colli Euganei, istituito nel 1989, che è un ambito di pregio paesaggistico inserito nella lista dei siti di importanza comunitaria; e inoltre, a circa 800 metri, scorre il Canale Battaglia, inserito anch'esso nella rete dei canali storici, per cui un altro elemento di pregio storico-ambientale.

Secondo motivo di contrarietà espresso da più parti è una motivazione economico-commerciale: in una provincia come quella di Padova, in cui negli ultimi anni la presenza della grande distribuzione ha raggiunto - secondo i dati forniti dai vari osservatori e anche dalle associazioni di categoria - 536 metri quadrati ogni 1000 abitanti, un ipermercato, un centro commerciale delle dimensioni prospettate dal progetto costituirebbe un colpo mortale alla rete di piccoli e medi esercizi commerciali presenti nei centri storici dei paesi limitrofi, a Due Carrare, e ovviamente al centro storico di Due Carrare stesso.

Peraltro, queste attività, questi piccoli esercizi commerciali hanno già vissuto e stanno ancora vivendo una grave crisi a causa, ovviamente della concorrenza inaffrontabile di supermercati e centri commerciali che, comunque, nella zona della provincia di Padova sono numerosi. Sempre i dati delle associazioni di categoria evidenziano che, per ogni nuovo posto di lavoro creato dalla futura struttura o da strutture analoghe, se ne perderebbero quattro in altri settori, in particolar modo nel piccolo commercio locale.

Altro motivo di criticità nei confronti del sorgere di una nuova struttura commerciale di queste dimensioni sarebbe di tipo viario: il grande afflusso di traffico che una simile struttura richiamerebbe avrebbe effetti deleteri sulla viabilità di una zona già pesantemente interessata da un volume di traffico intenso, che, in particolare nelle ore di punta, è causa di quotidiani ingorghi sia nella strada provinciale 9, sia nella vicina strada statale Adriatica n. 16. Ricordo, peraltro, che il parcheggio che verrebbe costruito a servizio del centro commerciale conterebbe circa 8 mila posti auto, quindi una dimensione notevole per occupare il traffico che arriverebbe verso il centro commerciale.

Infine, l'altro punto di criticità è di carattere ambientale: infatti, la costruzione di una simile struttura rischia di vanificare l'obiettivo di ridurre il consumo di suolo in un territorio già pesantemente compromesso. Il Veneto, purtroppo, vanta un triste primato in questo senso per quanto riguarda il consumo di suolo. Inoltre, evidenzio che la zona limitrofa, nei negli anni scorsi e anche più recentemente nel 2014, è stata anche soggetta ad allagamenti - il comune di Battaglia Terme ha subito un'alluvione in quell'anno - e quindi l'impermeabilizzazione di un'area tanto vasta costituirebbe un ulteriore vulnus al delicato assetto idrogeologico dell'area.

Inoltre, aggiungo un elemento dal mio punto di vista importante: il comune di Due Carrare rientra nell'area interessata alla proposta di candidatura MaB Unesco, lanciata dalla Strada del Vino dei Colli Euganei a fine 2016. Di cosa si tratta? Si tratta di un modello per valorizzare l'area dei Colli e Terme Euganee e della Bassa Padovana, attraverso la conservazione delle risorse e lo sviluppo sostenibile, col pieno coinvolgimento delle comunità locali, allo scopo di promuovere una relazione equilibrata fra le comunità umane e gli ecosistemi. Quella proposta rappresenterebbe la più vasta area MaB in Europa dedicata alla salute preventiva e alla qualità della vita. Per cui riteniamo che una struttura che potesse sorgere in questo contesto pregiudicherebbe pesantemente anche questo tipo di riconoscimento.

Pertanto, in relazione alle caratteristiche della zona che ho descritto e le emergenze rilevabili nel contesto, riteniamo di sostenere le proteste e le criticità che sono nate da parte delle amministrazioni e delle associazioni di categoria rispetto a questa opera, che non appare idonea, evidentemente, al luogo in cui dovrebbe sorgere, né appaiono idonee le opere di mitigazione previste dal progetto per ridurre l'impatto ambientale.

Riteniamo che questo progetto, come ho già specificato, metterebbe in grave difficoltà le attività commerciali dei comuni limitrofi, purtroppo già fiaccate dalla crisi di questi anni e contribuirebbe ad aumentare il problema della viabilità stradale, con conseguenti danni all'ambiente e alla salute dei residenti.

Pertanto, insieme con i colleghi firmatari dell'interpellanza, chiediamo quali atti possano essere posti in essere per tutelare l'integrità paesaggistica ed ambientale del territorio interessato dal progettato nuovo centro commerciale nel comune di Due Carrare, ovviamente alla luce dei profili paesaggistici e idrogeologici e della necessità di tutelare un'area limitrofa ad un sito di interesse comunitario e nella quale sono presenti beni di notevole interesse culturale che potrebbero essere pesantemente compromessi dall'opera.

Risposta

 

Come è stato ricordato, si chiede al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo notizie in merito a questa paventata realizzazione di un centro commerciale in comune di Due Carrare, prospiciente il Castello del Catajo e prossimo alle pendici de Colli Euganei.

La competente soprintendenza ha attivato una serie di controlli e ha acquisito notizie al riguardo. In effetti, si tratta di una previsione che prevede la realizzazione di un centro commerciale, il cui progetto, addirittura, prevedrebbe un edificio multipiano di 12 metri d'altezza, per una superficie coperta di circa 35 mila metri quadrati; il fronte dell'edificio si svilupperebbe per circa 300 metri. Si tratterebbe, dunque, di un edificio di considerevoli dimensioni. L'area interessata del complesso è pianeggiante, scarsamente edificata, rilevante dal punto di vista ambientale e culturale proprio perché è in prossimità di complessi storici molto importanti e significativi. Inoltre, è prossima al territorio tutelato del Parco regionale dei Colli, pur non ricadendo al suo interno.

Date le sue dimensioni, l'intervento confluirebbe nell'ambito di applicazione del procedimento di Valutazione di impatto ambientale, ai sensi del combinato disposto del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero il codice dell'ambiente, e della legge della regione Veneto del febbraio 2016. Ad oggi, il nuovo progetto non risulta formalmente pervenuto alla soprintendenza, nell'ambito di un rinnovato procedimento di VIA.

Precedentemente, con riferimento ad un analogo progetto di insediamento commerciale previsto nella medesima zona, ai piedi dei Colli Euganei, nel 2013, la stessa sovrintendenza rese un motivato parere contrario nel procedimento di VIA provinciale avviato per la valutazione del suo impatto sul territorio. In esito a tale pare preclusivo e sulla base di altre considerazioni della commissione valutante, il procedimento venne archiviato e non fu mai concluso. A tale proposito, si ritiene opportuno precisare che il comune rese edificabile l'ambito territoriale in parola ai fini commerciali con una variante di piano urbanistico adottata nel 1994. Alterne vicende portarono, poi, sia il comune che la regione Veneto a differenti considerazioni sulle previsioni e su una successiva variante al piano con cui fu riportato alla precedente destinazione agricola in analogia alle aree circostanze. Tuttavia, a seguito dei ricorsi contro l'inedificabilità dell'area avviati e vinti in varie sedi giurisdizionali dalla società che è stata ricordata, la Deda, proprietaria del fondo, l'edificabilità del lotto fu mantenuta e il comune condannato ad una consistente quantità di risarcimento dei danni o, differentemente, ad un accordo con la proprietà, come stabilito dal giudice.

Quindi, urbanisticamente, l'insediamento commerciale risulta conforme al vigente strumento del Piano attuativo e vi è già un piano di lottizzazione approvato e convenzionato per la realizzazione della viabilità interna al lotto. Non risulta, invece, alcun titolo edilizio rilasciato per la realizzazione del centro commerciale.

Sotto il profilo delle tutele derivanti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, l'ambito di insediamento non risulta, ad oggi, sottoposto ad alcun vincolo, tuttavia, pur non sussistendo tutele culturali e paesaggistiche e, quindi, competenze dirette da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali sulla fattibilità dell'opera, la competente soprintendenza ha rappresentato che, allo stato delle informazioni disponibili, l'impatto derivante dalla nuova struttura commerciale parrebbe compromettere e creare forti criticità alle interrelazioni con il contesto, come motivato nel parere contrario espresso dallo stesso ufficio nel citato procedimento di VIA al precedente progetto, poi, archiviato.

Inoltre, seppure l'area del centro commerciale non ricada all'interno del Parco regionale, è comunque prossima al perimetro del Parco. Secondo la soprintendenza è inconfutabile l'ampia visione che si avrà del nuovo complesso. In conclusione, secondo la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, tale possibilità edificatoria parrebbe incidere sui valori del paesaggio, depauperandone la peculiarità culturale e la possibilità di espansione turistica rese proprio dalla bellezza dei Colli citati e dai territori confinanti.

Secondo, inoltre, quanto comunicato dai competenti uffici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, dalle verifiche effettuate sulle mappe di pericolosità idraulica e di rischio idraulico del Piano di gestione per il rischio di alluvione approvato a marzo 2016, il sito su cui è prevista la realizzazione del centro commerciale risulterebbe interessato da aree a pericolosità e rischio idraulico. La soprintendenza ha assicurato il proprio impegno per la conservazione dei valori paesaggistici e culturali della zona.

 

Replica

Grazie. Ringrazio per la risposta, perché, effettivamente, è quello che volevamo sentire, sia da parte dei profili sollevati dal Ministero dei beni e delle attività culturali sia per quanto riguarda i profili sollevati dal Ministero dell'ambiente, a cui, peraltro, è rivolta come secondo destinatario la presente interpellanza. Effettivamente, l'esistenza di un parere già negativo precedente della soprintendenza e il fatto che non ci sia ancora una utilizzazione commerciale sono elementi molto importanti e anche quello che è stato chiaramente detto, che abbiamo chiaramente sentito, rispetto all'impatto fortissimo che quest'opera molto grande - ripeto, andrebbe configurandosi come il centro commerciale più grande della provincia e tra i più grandi del Veneto - avrebbe nel contesto circostante, anche per quanto riguarda il rischio idraulico, che, assolutamente, credo sia un elemento da non sottovalutare.

Per cui, io ringrazio il Ministero per aver prestato ascolto anche alle richieste di interessamento più volte manifestate, anche direttamente al Ministro Franceschini, che è stato recentemente in visita a Padova, che ha avuto modo di incontrare direttamente alcuni amministratori e rappresentanti delle categorie economiche che gli hanno consegnato anche della documentazione in merito a questo progetto, che aveva promesso un suo impegno e suo interessamento, che, evidentemente, è arrivato.

Questa risposta ci aiuta ad aiutare l'amministrazione comunale di Due Carrare a cercare di scongiurare un'opera che sarebbe, come abbiamo detto, pericolosamente impattante non solo per il territorio Due Carrare, ma per tutto il territorio della zona limitrofa ai Colli Euganei e della Bassa padovana, che francamente non ne sente il bisogno, perché, come dicevamo, il Veneto ha un triste primato di consumo di suolo, di superfici cementificate e un triste primato di metri quadri dedicati alla grande distribuzione organizzata.

Mi permetto di chiudere con un auspicio riferito proprio al tema del consumo di suolo. Sappiamo che la legge nazionale sul consumo di suolo è ora al Senato, in Commissione ambiente; siamo nell'ultimo scorcio di legislatura, mi permetto di auspicare, anche a nome dei colleghi che hanno sottoscritto l'interrogazione, che possiamo arrivare ad un'approvazione definitiva di uno strumento che consenta alle amministrazioni e, più in generale, al territorio di essere salvaguardato da ulteriori cementificazioni, cosa di cui, appunto, il nostro Paese, francamente, non sente il bisogno.