I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) è un sistema di autenticazione che permette ai cittadini italiani di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e delle aziende private aderenti con un'unica identità digitale. Dal 2016, lo Spid è diventato un elemento chiave per facilitare l'interazione digitale tra i cittadini e le istituzioni, semplificando l'accesso a numerosi servizi online in modo sicuro e conveniente;
da tempo i gestori dell'identità digitale (i cosiddetti «identity provider»), riuniti in Assocertificatori, denunciano di erogare il servizio in perdita da anni, sulla base di un accordo con lo Stato che prevedeva un contributo pubblico. Da due anni, attenderebbero 40 milioni di euro di fondi promessi da Governo per garantire la sostenibilità economica del servizio. Di fronte alle proteste, il Governo avrebbe risposto con rassicurazioni vaghe e con la promessa di un primo acconto pari a 100.000 euro per gestore, che i fornitori ritengono assolutamente insufficienti;
per gli identity provider si tratta di una strategia di logoramento che avrà il colpo di grazia dalla contestuale attuazione dell'IT Wallet, il portafoglio digitale integrato nell'app IO, che conterrà documenti fondamentali come la patente, la tessera sanitaria, Isee, certificato di residenza e, in futuro, forse anche titoli di studio e altri certificati;
nelle bozze dei decreti attuativi che stanno circolando, il Governo sembra orientato a escludere lo Spid come strumento per accedere all'IT Wallet, consentendo l'accesso solo tramite la carta di identità elettronica (Cie);
nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare per la semplificazione tenutasi il 3 luglio 2025, il Sottosegretario Butti ha confermato l'intenzione del Governo di avviare una dismissione progressiva del sistema Spid per concentrare il sistema di identificazione digitale sulla carta di identità elettronica (Cie), in coerenza con le linee guida europee sull'identità digitale unica rilasciata direttamente dallo Stato;
il graduale superamento di Spid solleva dubbi in merito all'impatto sui cittadini, specie in relazione alla necessità di assicurare continuità nei servizi digitali della pubblica amministrazione e alla reale capacità del sistema Cie di rispondere tempestivamente e capillarmente alle nuove richieste;
infatti, lo stesso Sottosegretario ha riconosciuto l'esistenza di difficoltà nel rilascio tempestivo della carta di identità elettronica, con tempi di attesa che in alcune aree del Paese, in particolare nelle grandi città, possono richiedere molte settimane se non mesi;
inoltre il passaggio dallo Spid alla carta di identità elettronica potrebbe essere difficile per tanti cittadini, in particolare per quelli meno digitalizzati o residenti in aree con minori possibilità di accesso ai servizi pubblici, e rischia di produrre disordine e interruzioni nell'accesso ai servizi digitali;
tale cambiamento si inserisce, inoltre, nella circostanza dell'introduzione a livello europeo dell'Unione europea digital identity wallet (EU-Wallet) prevista per il 2026 –:
se il Governo abbia adottato tutte le necessarie iniziative per garantire che il servizio Spid resti comunque in vigore almeno fino a quando la carta di identità elettronica non abbia raggiunto un livello di diffusione, copertura e facilità di accesso simile quello dello Spid;
se abbia adottato misure affinché il servizio Spid resti gratuito per le famiglie con Isee fino a 30.000 euro;
se corrisponda al vero che i gestori dello Spid sono da tempo in attesa dei 40 milioni di cui in premessa e in che modo il Governo intenda riconoscere i ristori spettanti.
Seduta del 3 ottobre 2025
Risposta del Sottosegretario di Stato, Tullio Ferrante, replica di Anthony Emanuele Barbagallo
TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Presidente, con l'atto di sindacato ispettivo, i colleghi interpellanti sollecitano chiarimenti in merito alla progressiva transizione dal Sistema pubblico di identità digitale (Spid) verso soluzioni tecnologicamente più evolute, nonché in relazione al sostegno economico previsto per i gestori del servizio.
Nel corso degli ultimi anni, Spid ha rappresentato uno strumento imprescindibile per milioni di cittadini, facilitando l'accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Tuttavia, l'evoluzione del contesto tecnologico e normativo impone una revisione dell'attuale assetto, al fine di garantire standard più elevati in termini di sicurezza, interoperabilità e semplicità d'uso.
In tale prospettiva si colloca la strategia nazionale di transizione verso l'IT Wallet che consentirà ai cittadini un accesso digitale pienamente sicuro e semplificato ai servizi pubblici e privati. Questo percorso si inserisce nel quadro europeo che prevede, entro il 2026, l'introduzione dell'European Digital Identity Wallet (EUDI-Wallet), uno strumento cardine per l'identità digitale transfrontaliera. Parallelamente, il Governo ha avviato un processo di potenziamento della carta di identità elettronica (CIE), quale strumento di identificazione digitale univoco, gratuito ed efficiente. Ad oggi, risultano emesse oltre 53 milioni di CIE, di cui circa 45 milioni attive e pienamente operative.
Si evidenzia con soddisfazione che il target di cui al PNRR, pari a 42,3 milioni di cittadini dotati di identità digitale entro dicembre 2025, è già stato raggiunto e superato con largo anticipo.
Il Governo è pienamente consapevole delle criticità segnalate e riconosce come prioritaria la necessità di garantire continuità, affidabilità e inclusività nell'accesso a tali servizi. Il superamento del sistema SPID sarà pertanto attuato con gradualità, secondo modalità che assicurino una transizione ordinata e progressiva, minimizzando ogni possibile disagio per l'utenza stessa e salvaguardando, in ogni fase, la piena fruibilità dei servizi. Nell'ambito delle interlocuzioni intraprese con gli IdP si è infatti concordata una proroga dell'attuale convenzione per ulteriori 2 anni con eventuale possibile estensione, se necessaria a garantire la capillare diffusione della CIE, fino a 36 mesi.
Con riferimento al riconoscimento degli investimenti sostenuti dagli IdP, si rappresenta che il 3 marzo scorso è stato emanato il decreto che definisce i criteri di riparto del contributo di 40 milioni di euro, di cui al decreto-legge n. 13 del 2023, convertito con legge n. 41 del 2023, a favore dei gestori delle identità digitali, nell'ambito della misura PNRR M1C1-1.4.4. Il pagamento, come dettagliato negli atti aggiuntivi alle convenzioni, è subordinato al raggiungimento di specifici obiettivi, tra cui l'adozione di misure correttive volte a mitigare le vulnerabilità note.
L'8 aprile 2025 è stato sottoscritto l'accordo fra il Dipartimento competente e l'AgID, ai sensi del decreto legislativo n. 36 del 2023, per l'attribuzione del contributo economico agli identity provider accreditati, in attuazione della misura PNRR suddetta. Un apposito tavolo di confronto fra AgID, Dipartimento e IdP ha consentito di addivenire ad un condiviso piano di erogazione in procinto di essere firmato dalle parti; l'accordo ha recepito, collocandole nell'adeguato contesto normativo, anche le riconosciute esigenze dei gestori delle identità digitali.
La transizione da SPID a CIE sarà scandita da tempi compatibili con una diffusione capillare della CIE, tenendo conto delle esigenze degli utenti e, in particolare, della tutela delle fasce più fragili della popolazione.
Si intende pertanto rassicurare gli interpellanti circa la continuità del servizio: non vi sarà alcuna interruzione improvvisa e i contributi occorrenti saranno regolarmente erogati per garantire il funzionamento dei provider SPID.
Si precisa infine che l'attivazione dell'IT Wallet sarà garantito anche attraverso l'utilizzo combinato di CIE e SPID. L'obiettivo è naturalmente quello di migliorare l'efficienza, la sicurezza e la qualità dei servizi digitali, nell'interesse dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO. Grazie, signor Presidente. Tra le cose che funzionano in Italia, e non sono tantissime, c'è certamente lo SPID, che è diventato un compagno di vita della maggior parte degli italiani negli ultimi anni, se è vero, come è vero, che l'80 per cento della popolazione maggiorenne lo utilizza abitualmente, pari circa a 40 milioni di italiani, con la media di 25 accessi al mese e con una media di un miliardo di accessi negli ultimi anni.
A fronte di questi dati, così rilevanti, ci preoccupa - e per questo abbiamo proposto l'interpellanza urgente - e siamo allarmati dalla notizia, comunicata ufficialmente dal Sottosegretario Butti in Commissione per la semplificazione, che a partire dal 2026 si sarebbero interrotti i rapporti contrattuali con i provider di SPID: notizia, poi, rimbalzata sulla stampa e fino ad oggi sempre confermata dal Governo.
Prendiamo atto, invece, del cambio di indirizzo, comunicatoci in Aula oggi dalla rappresentante del Governo, per cui il servizio verrà prorogato di ulteriori due anni, con la possibilità di essere esteso a 36 mesi. Noi riteniamo che queste scelte siano accompagnate dal buonsenso, che non deve mai sfuggire a chi oggi ha responsabilità di Governo, alla luce di una considerazione, innanzitutto: la indispensabilità di un servizio digitale, che oggi viene utilizzato così in massa da famiglie, imprese, professionisti e operatori vari; un servizio di livello che ha rappresentato anche uno dei fiori all'occhiello del nostro Paese.
Siamo preoccupati della sovrapposizione fra i due strumenti. Ricordiamo che, tra gli obiettivi del PNRR, a marzo del 2026 c'è quello di raggiungere i 42,3 milioni di identità digitali attivate, per cui serve uno sforzo dell'ultimo miglio, che può essere consentito soltanto potenziando lo SPID e non avventurandosi in altre scelte.
Quindi, in definitiva, insistiamo sulle altre due richieste che rappresentavano il corpo dispositivo dell'interpellanza, cioè che vengano liquidati quanto prima i 40 milioni agli operatori dello SPID. Rispetto alla risposta del Governo, continueremo a incalzare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi gli uffici affinché - e mi rivolgo al Sottosegretario Ferrante - venga garantito e rispettato questo cronoprogramma e ci sia un'azione veramente incisiva del Governo per rafforzare lo SPID e, allo stesso tempo, rafforzare l'identità digitale, con la carta d'identità elettronica, che in questo momento hanno risultati deludenti, deludentissimi, soprattutto nelle aree interne del Paese, soprattutto per i più anziani. Quindi, questo settore necessita assolutamente di un cambio di marcia.
Alla luce del cambio di indirizzo da parte del Governo, ci riteniamo particolarmente soddisfatti, ma continueremo a monitorare questa evoluzione.