10/07/2018
Alessandro Zan
Cardinale, Di Giorgi, Piccoli Nardelli, Carnevali, Ascani, Paita, Ungaro, Nardi, Pezzopane, Fregolent, Gribaudo, Zardini, De Menech, Carla Cantone, Navarra, Viscomi, Pagani, Migliore, Portas, Romina Mura, Vazio, Scalfarotto, Marco Di Maio, Pini, Ermini, Andrea Romano, Serracchiani, Morassut, Verini, Bruno Bossio, Sensi, Cenni
2-00042

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il Corpo nazionale dei vigili del fuoco (Vvf) rappresenta una delle realtà più importanti per la sicurezza e la salvaguardia dei cittadini e del nostro Paese, svolgendo un ruolo indispensabile nei compiti di prevenzione, vigilanza e soccorso tecnico urgente ai quali è preposto per legge, decisivo per la salvezza di numerose vite umane;

   tale ruolo è messo in seria discussione nella regione Veneto e in particolare nella città e nella provincia di Padova da una carenza drammatica di personale e mezzi. Si segnalano in particolare: un numero esiguo di personale in tutti i comandi del Veneto dovuto a scarse immissioni in ruolo, il taglio dei richiami del personale discontinuo e un riordino delle piante organiche; un parco automezzi (terrestri e nautici) ormai vetusto e inaffidabile; l'impiego di squadre ridotte rispetto alla composizione base con il conseguente abbassamento della risposta operativa e un aumento del rischio per il personale; l'impossibilità di avvicendamento delle squadre impegnate in interventi prolungati; innumerevoli problematiche legate alla mancata copertura Inail;

   in particolare, la situazione di Padova risulta grave per più motivazioni: dopo l'apertura del distaccamento di Abano Terme (2005), non si è provveduto ad assegnare le risorse umane necessarie allo scopo, si sono quindi sottratte 30 unità dalla sede centrale. Attualmente, si costringono le squadre di intervento a lavorare costantemente sotto la composizione minima, talvolta arrivando alla chiusura delle sedi periferiche (Abano Terme, Este, Cittadella e Piove di Sacco) per carenza di personale; nella provincia di Padova si è arrivati al rapporto soccorritore/cittadinanza pari a 1/30000 (contrariamente alle indicazioni europee che prevedono un rapporto minimo di 1/2000), rendendo gli interventi di emergenza particolarmente difficili e pericolosi, sia per i cittadini, che per i soccorritori, non potendo peraltro garantire l'avvicendamento durante interventi prolungati e di notevole complessità; dopo l'ultima revisione delle attrezzature (7-8 maggio 2018), sono stati «bocciati» e resi temporaneamente fuori servizio automezzi non più operativi per l'evidente stato di usura e vetustà, che ciclicamente vengono riparati per poter garantire il servizio, tornando però ad essere indisponibili nel giro di pochi giorni; si è davanti a una situazione ciclica di criticità dettata dall'età e dall'usura avanzata delle attrezzature di soccorso, che mette in pericolo costante gli stessi operatori;

   il comma 22 dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 (Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali), esclude di fatto il Corpo dei vigili del fuoco, sebbene possa essere individuato in diverse categorie esposte al titolo I del decreto del Presidente della Repubblica stesso, dall'assicurazione Inail, circostanza che costringe da un lato gli appartenenti al Corpo ad anticipare qualsiasi tipo di spesa medica per infortuni sul lavoro, dall'altro nega al Corpo qualsiasi studio sulle malattie professionali, necessario per garantire un incremento sempre maggiore della sicurezza sul posto di lavoro e uno studio efficace in materia –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza della situazione di estrema criticità sopra esposta e quali iniziative intenda porre in essere per risolvere la grave carenza di personale, mezzi e risorse in cui versa il Corpo nazione dei vigili del fuoco in Veneto e, in particolare, il comando di Padova e per estendere la copertura Inail al Corpo stesso.

Seduta del 13 luglio 2018

Illustrazione e replica di Alessandro Zan, risposta di Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno.

Illustrazione 

Presidente, membri del Governo, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco rappresenta una delle realtà più importanti per la sicurezza e la salvaguardia dei cittadini del nostro Paese; svolge un ruolo veramente importante, ha dei compiti di prevenzione, di vigilanza e di soccorso tecnico ai quali è preposto proprio per legge questo Corpo ed è decisivo per la salvezza di numerose vite umane. Tuttavia, questo ruolo è messo veramente in discussione, in particolare, mi riferisco alla realtà che conosco, quella della regione Veneto, in particolare, nella città e nella provincia di Padova, da una carenza drammatica di personale e mezzi.

Soprattutto, voglio segnalare che c'è un numero esiguo di personale in tutti i comandi del Veneto, dovuto a scarse immissioni in ruolo, taglio dei richiami del personale discontinuo e un riordino delle piante organiche. Poi, la cosa più grave, alla quale va veramente posto rimedio, è la questione che riguarda il parco degli automezzi terrestri e nautici, che ormai è, come dire, vetusto e inaffidabile, e l'impiego di squadre ridotte che produce un abbassamento della risposta operativa e un aumento, anche, del rischio per il personale.

Insomma, stiamo parlando di una situazione molto critica, alla quale si aggiunge, anche, una mancata copertura dell'INAIL; dunque, vi sono molti, molti, moltissimi problemi che si accumulano in questo settore.

Voglio ricordare in particolare la situazione di Padova che risulta molto grave per diverse motivazioni, perché, dopo l'apertura del distaccamento di Abano Terme, nel 2005, non si è provveduto, poi, ad assegnare le risorse umane necessarie allo scopo e, attualmente, si costringono le squadre di intervento a lavorare costantemente sotto la composizione minima, talvolta, arrivando alla chiusura delle sedi periferiche. Faccio un esempio: nella provincia di Padova si è arrivati a un rapporto soccorritore-cittadinanza pari a un 1 su 30.000, quando le indicazioni europee prevedono un rapporto minimo di 1 su 2000, rendendo gli interventi di emergenza particolarmente difficili e pericolosi sia per i cittadini che per i soccorritori, non potendo, peraltro, garantire l'avvicendamento durante interventi prolungati e di notevole complessità.

Dopo l'ultima revisione delle attrezzature, e parliamo del maggio di quest'anno, dunque recente, sono stati bocciati e resi temporaneamente fuori servizio automezzi non più operativi per l'evidente stato di usura e vetustà che, ciclicamente, vengono riparati per poter garantire il servizio, tornando però ad essere indisponibili nel giro di pochi giorni, per cui è una sorta di corsa a riparare i mezzi e a cercare, ovviamente, di renderli operativi. Dunque, si è davanti ad una situazione ciclica di criticità, dettata dall'età e dall'usura dei mezzi.

Insomma, sull'INAIL, poi, vi è una circostanza su cui chiediamo, ovviamente, al Governo di intervenire, perché costringe, da un lato, gli appartenenti del Corpo ad anticipare qualsiasi tipo di spesa medica per infortuni da lavoro e, dall'altro, nega al Corpo qualsiasi studio sulle malattie professionali, necessario per garantire un incremento sempre maggiore della sicurezza sul posto del lavoro e uno studio efficace in materia.

Insomma, chiediamo al Governo, innanzitutto, se sia a conoscenza di questa situazione e quali iniziative intenda porre in essere per dare una risposta a un Corpo molto amato dai cittadini, il Corpo dei vigili del fuoco, che garantisce la sicurezza e garantisce, ovviamente, l'incolumità delle persone in situazioni di difficoltà. In particolare, chiedo al Governo una risposta sulla situazione dei Vigili del fuoco in Veneto e, in particolare, del comando di Padova, per estendere la copertura INAIL al Corpo stesso.

Risposta del Governo

Presidente, onorevoli colleghi, ovviamente, confermo le parole dette dal collega Zan in merito all'amore che il Paese ha nei confronti del Corpo dei vigili del fuoco e la stima, il rispetto, l'impegno e la dedizione assoluta che il Governo avrà nei confronti di questo importantissimo strumento di sicurezza per i nostri cittadini, che dà onore e dignità al nostro Paese.

Detto questo, Presidente, con l'interpellanza all'ordine del giorno viene posta all'attenzione del Governo la situazione relativa alla dotazione organica e ai mezzi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco in Veneto e, in modo particolare, nel comando provinciale di Padova. In particolare, la situazione della dotazione organica dei reparti e dei comandi dei vigili del fuoco aventi sede nella regione Veneto fa registrare una presenza complessiva di 2.114 unità di personale operativo, a fronte di una dotazione teorica di 2262 unità, con una carenza del 6,54 per cento, di poco superiore a quella nazionale che, nelle predette qualifiche, è pari, complessivamente, al 4,07 per cento. Più in dettaglio, al comando dei vigili del fuoco di Padova è attribuito un organico teorico di 243 unità, di cui 156 vigili del fuoco, 68 capisquadra e 19 capi di reparto; in tale dotazione risulta già ricompresa una dotazione suppletiva di 30 unità per le esigenze delle sedi distaccate di Abano Terme. Rispetto a tale dotazione teorica, la presenza effettiva del personale operativo presso la sede di Padova è di 228 unità, 17 capireparto, 63 capisquadra e 148 vigili, con uno scostamento negativo rispetto alla pianta organica teorica del 6,17 per cento, dato che non si discosta in maniera significativa rispetto alla media nazionale di carenza del personale, pari al 5 per cento.

La consistenza numerica del personale operativo presso la sede di Padova non appare, quindi, dissimile o meno soddisfacente di quella di sedi analoghe, per dimensioni del territorio e rilevanza, ma nondimeno le esigenze di completamento dell'organico rappresentate nell'interpellanza saranno considerate con particolare attenzione dal Governo in occasione delle prossime procedure di assegnazione e mobilità.

Con riferimento a quanto segnalato dagli interpellanti circa le dotazioni dei mezzi a disposizione dei vigili del fuoco in Veneto, si precisa che il parco mezzi di soccorso del Corpo ha effettivamente subito negli anni passati un fenomeno di progressivo invecchiamento, in relazione alle minori risorse finanziarie disponibili.

Si precisa tuttavia che l'età media dei mezzi a disposizione del comando di Padova è in linea sia con quella riscontrabile negli altri comandi provinciali del Veneto sia con quella che si registra a livello nazionale.

Al fine di superare tali criticità, il Ministero dell'interno ha avviato un piano finanziario pluriennale di rinnovo, con cui si sta provvedendo all'efficientamento dei mezzi operativi del Corpo e alla sostituzione dei più obsoleti. Ricordo al riguardo che sono in corso di consegna ai comandi nuovi automezzi di soccorso del tipo autopompe serbatoio e pick-up cassonati dotati di un modulo antincendio boschivo (AIB) e che, in particolare, in data 6 luglio 2018, è stata assegnata al Corpo del comando di Padova una nuova autobotte serbatoio.

Con riferimento, infine, alla questione da ultimo sollevata dagli interpellanti, si osserva che il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, pur non beneficiando della tutela assicurativa presso l'INAIL, usufruisce di altre forme di tutela. Per detto personale sono infatti previsti gli istituti del riconoscimento della causa di servizio per infermità e per malattia dipendenti dall'attività di servizio, ai fini della concessione dell'equo indennizzo per la perdita dell'integrità fisica subita e della pensione privilegiata, qualora l'infermità e la malattia abbiamo causato l'inidoneità al servizio; tali istituti, come è noto, sono stati abrogati per tutti i dipendenti civili dello Stato dal 2011.

Inoltre, il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per quanto riguarda il rimborso e le spese mediche sostenute dai dipendenti per accertamenti sanitari, acquisto di medicinali, cure, ricoveri e protesi relative ad infermità riconosciute e dipendenti da causa di servizio, usufruisce di una copertura assicurativa tramite l'Opera nazionale di assistenza per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in conformità alle previsioni statutarie della stessa.

Pertanto, per il personale del Corpo nazionale è attualmente in vigore un complesso sistema di misure di sostegno, che garantisce interventi sia di natura previdenziale e assistenziale, sia di natura indennitario-risarcitoria, che consentono la tutela dell'infortunato.

Replica

 Presidente, mi ritengo non del tutto soddisfatto della risposta. In primo luogo, lei, sottosegretario Molteni, ha dichiarato che il Governo riserverà particolare attenzione al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, promettendo anche un incremento di uomini e mezzi, senza però - non l'ho sentito, o mi è sfuggito - specificare la quantità di risorse che si intende destinare e le modalità e le tempistiche di erogazione delle stesse.

Vorrei che si uscisse da questo punto di vista da permanente campagna elettorale, che non riguarda solo questo tema, visto che chi è al Governo deve per forza risolvere i problemi, deve cercare di farlo in tutti i modi, senza annunciare provvedimenti, ma appunto mettendoci la testa per risolvere le questioni. E, se si intende sostenere realmente l'azione dei vigili del fuoco, il Governo deve dichiarare in questa sede, con precisione, come e quando intenda farlo e con quali coperture, soprattutto. Non vogliamo veramente, sottosegretario, che questo appello cada nel vuoto, che sia derubricato nelle promesse destinate a cadere o a essere rimandate a un futuro lontano.

In secondo luogo, non ho sentito proposte chiare per un impegno preciso per il Veneto e per la particolare situazione della provincia di Padova e non basta di certo elencare dati sulle percentuali attuali delle piante organiche. Vorrei su questo essere molto chiaro, sottosegretario Molteni: quella di Padova è una situazione critica, è una situazione tragica, in cui è a rischio veramente l'incolumità dei cittadini.

Il padovano è un territorio estremamente complesso da gestire sotto il profilo delle emergenze e delle competenze dei vigili del fuoco. Stiamo parlando di una provincia molto importante, abitata da quasi un milione di persone, con un'alta densità demografica; è sede di numerose aziende, che in molti casi producono o comunque operano con materie pericolose e instabili - ne è un esempio il fatto tragico di qualche settimana fa delle Acciaierie Venete dello scorso maggio, dove addirittura ha perso la vita un operaio -, e racchiude al suo interno anche il Parco regionale dei Colli euganei, che rappresenta un elemento di rischio molto importante per la possibilità di frequenti incendi boschivi, in particolare nelle stagioni calde, come quella in cui ci troviamo.

La dotazione del Corpo dei vigili del fuoco, in generale, soprattutto in quella di Padova, è legata al numero di chiamate, ma non possiamo dotare un Corpo di mezzi e di personale solo sullo storico delle chiamate, perché questo ovviamente non è significativo, bisogna guardare la complessità di un territorio, bisogna guardare le criticità di un territorio; dunque, andrebbe anche cambiato il criterio secondo il quale vengono costituite le dotazioni, sia di personale che di mezzi, per i vigili del fuoco; dunque, veramente, provvedere urgentemente a coprire le piante organiche, che ad oggi sono, in molte posizioni, ancora scoperte.

Poi, è necessario programmare nel dettaglio, sia dal lato delle risorse umane ed economiche sia dal lato delle tempistiche. Apprezzo la buona volontà, sottosegretario, e le dico che sarò sempre dalla parte di chi lavora per risolvere i problemi. Su questa questione - lo intendo dire a lei e al Governo - non intendo mollare e spero che lei sia nostro alleato, perché l'incolumità dei cittadini e la qualità del lavoro dei vigili del fuoco è troppo importante per essere posta a lato delle priorità del Governo. Per questo, le auguro un buon lavoro e noi saremo sempre qui a ricordarle questo impegno.