11/12/2018
Fragomeli
Anzaldi, Buratti, Losacco, Colaninno, Cenni, Andrea Romano, Ciampi, Mor, Librandi, Gadda, Gariglio, Sensi, Pezzopane, Lepri, De Filippo, Rossi, Marco Di Maio, Cantini, Carè, Carla Cantone, Pellicani, Zan, Ceccanti, Morgoni, Navarra, Incerti, Piccoli Nardelli, Padoan, Critelli, Zardini, Mancini
2-00205

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   gli organi di informazione, nei giorni scorsi, sulla base di uno specifico studio realizzato dall'Aci, che analizza la localizzazione di oltre 36 mila incidenti stradali avvenuti in Italia nel 2017, hanno dato ampio risalto alla notizia che la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga risulti essere la strada extraurbana più pericolosa del Paese;

   sono stati ben 311 gli incidenti nel solo nel 2017, su un'arteria lunga complessivamente 141 chilometri e che attraversa le province di Lecco e di Monza-Brianza;

   di questi, 180 incidenti si sono registrati negli appena 23 chilometri del tratto della provincia brianzola;

   si tratta di una strada molto frequentata dai pendolari anche per raggiungere le località sciistiche della Valtellina, di Bormio e Livigno, tra l'altro in corsa per le Olimpiadi del 2026;

   secondo Anas, nel mese di ottobre, la strada statale 36 è risultata essere la strada più trafficata di tutto il nord Italia, con punte di 78 mila transiti al giorno;

   vanno considerate la rilevanza della strada statale in questione e la preoccupazione di istituzioni locali, cittadini, associazioni, organizzazioni sociali, per l'evidente criticità in termini di sicurezza –:

   quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di convocare, in tempi rapidissimi, un tavolo istituzionale con Anas, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, comprese le parti sociali, per affrontare l'emergenza sicurezza della suddetta strada statale, con l'obiettivo di migliorarne la segnaletica, soprattutto nei tratti più pericolosi, di adottare un sistema capillare di videosorveglianza del tracciato, di un rafforzamento della presenza della Polstrada finalizzato alla riduzione dei sinistri e ad una effettiva sicurezza per chi è chiamato a percorrerla quotidianamente. 

 

Seduta del 1 febbraio 2019

Illustrazione e replica di Filippo Sensi, risposta del Sottosegretario di Stato per l'Interno Carlo Sibilia.

FILIPPO SENSI: Grazie, Presidente. Nei giorni scorsi gli organi di informazione, sulla base di uno studio realizzato dall'ACI che analizza la localizzazione di oltre 36 mila incidenti stradali avvenuti in Italia nel 2017, hanno dato ampio risalto alla notizia che la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga risulti essere la strada extra urbana più pericolosa del Paese, addirittura più pericolosa delle strade di Roma, che sono crivellate dalla pessima amministrazione del sindaco Raggi. Sono stati ben 311 gli incidenti nel solo 2017, su un'arteria lunga complessivamente 141 chilometri, che attraversa le province di Lecco e di Monza-Brianza. Di questi, 180 incidenti si sono registrati negli appena 23 chilometri del tratto della provincia brianzola. Si tratta, dunque, di una strada molto frequentata dai pendolari anche per raggiungere le località sciistiche della Valtellina, di Bormio e Livigno, che sono, tra l'altro, in corsa per le Olimpiadi del 2026, che, sempre da informazioni di stampa, non sembrano essere più sostenute con grande lena e con grande piglio dall'attuale Esecutivo.

Secondo ANAS, nel mese di ottobre la strada statale 36 è risultata essere la strada più trafficata di tutto il Nord Italia: prliamo di punte di 78 mila transiti al giorno. Vanno considerate poi - lo dico a lei, Presidente - la rilevanza della strada statale in questione e la preoccupazione di istituzioni locali, dei cittadini, delle associazioni e delle organizzazioni sociali per l'evidente criticità in termini di sicurezza di questo tratto stradale. Chiediamo, dunque, al Governo, per il suo tramite, Presidente, quali iniziative intenda assumere al fine di convocare in tempi rapidissimi un tavolo istituzionale con ANAS, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, comprese le parti sociali, per affrontare l'emergenza sicurezza della strada statale 36, con l'obiettivo di migliorarne la segnaletica, soprattutto nei tratti più pericolosi, e ancora, di adottare un sistema capillare di videosorveglianza del tracciato, di un rafforzamento della presenza della Polstrada finalizzato alla riduzione dei sinistri e degli incidenti e a un'effettiva sicurezza per chi è chiamato a percorrerla quotidianamente.

 

CARLO SIBILIA, Sottosegretario di Stato per l'Interno: Grazie, Presidente. In premessa, ANAS evidenza che, al fine di garantire la sicurezza stradale sulla propria rete viaria, effettua una costante attività di controllo attraverso il personale di esercizio, che provvede con le attività di ordinaria manutenzione a garantire servizi di sgombero neve e di antighiaccio, di sfalcio dell'erba e di pronto intervento. L'intero itinerario della strada statale 36, così come tutta la viabilità lombarda di competenza della medesima società, è oggetto di costante presidio anche attraverso il servizio di videosorveglianza.

Nell'ambito dell'attività di manutenzione programmata già finanziata sulla SS 36, ANAS sta investendo notevoli risorse, con 21 cantieri già attivi per un importo di oltre 45 milioni di euro e con altri 16 cantieri in fase di attivazione per un importo di circa 32 milioni.

Infine, il Ministero dell'interno rileva che la predetta arteria stradale, di particolare rilevanza per i collegamenti viari tra le province lombarde di Milano, Monza-Brianza, Lecco e Sondrio, è interessata da elevati volumi di traffico, specialmente nella tratta che attraversa la provincia brianzola dove, peraltro, si sono verificati gli incidenti più gravi. Pertanto, la polizia stradale assicura l'attività di vigilanza sulla SS36 nell'arco delle 24 ore mediante l'impiego di pattuglie della sezione di Milano, Lecco e Sondrio e il considerevole impegno espresso si riassume nell'impiego, per il solo 2018, di 3.607 pattuglie.

 

FILIPPO SENSI: Grazie, Presidente. Evidentemente no e non soltanto per il gioco che prima richiamava il collega Benamati dell'opposizione che si dichiara insoddisfatta e dell'Esecutivo che ci racconta le sue storie, ma perché di quello che noi abbiamo chiesto in questo atto ispettivo non c'è traccia nella replica dell'Esecutivo. Non c'è traccia della possibile convocazione di un tavolo istituzionale dell'Anas, non c'è traccia di un potenziamento della videosorveglianza in quel tratto, che, ripeto, è interessato da un numero incredibile di incidenti, e non c'è traccia del rafforzamento della presenza del presidio della polizia stradale. Tutto questo, tra l'altro, trincerandosi il sottosegretario dietro numeri di investimenti, insomma una sorta di “pagherò”, che avverrà nell'anno del mai e nel giorno del poi, chissà quando, e intanto la gente muore oppure la gente ha un incidente proprio lì, in quel tratto che lo stesso sottosegretario richiamava come interessato da numero incredibile di sinistri.

Quindi, non solo sono insoddisfatto di questa replica vaga, fumosa e, come al solito, rimpallata a chissà quando, ma lo trovo un insulto alle preoccupazioni delle popolazioni, dei cittadini, delle associazioni e delle organizzazioni che vedono, di nuovo, la strada statale 36 crivellata di incidenti, di sinistri, di pericolo, di rischio sicurezza e, a fronte di questo, dal Governo vengono generiche raccomandazioni, rassicurazioni che, evidentemente, non rassicurano più neanche loro, visto che sul tema sicurezza è ormai chiaro che questo Esecutivo può fare soltanto propaganda e mettere assolutamente niente - niente - nella bisaccia dei cittadini.