08/09/2020
Laura Boldrini
Aprile, Ascari, Barbuto, Benamati, Benedetti, Bologna, Bonomo, Bruno Bossio, Carla Cantone, Carnevali, Cenni, Ciampi, De Luca, Ehm, Fassino, Frate, Gribaudo, Lacarra, La Marca, Losacco, Madia, Gavino Manca, Martinciglio, Melilli, Muroni, Orfini, Papiro, Pezzopane, Prestipino, Quartapelle Procopio, Raciti, Rossi, Sarli, Serracchiani, Soverini, Elisa Tripodi, Viscomi, Zan
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I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, per sapere – premesso che:

   come è noto dalle cronache recenti, il professor Marco Gervasoni, docente di storia contemporanea presso l'Unimolise, il 5 settembre 2020 ha pubblicato sul proprio accountTwitter la foto della copertina dell'ultimo numero dell'Espresso che ritraeva la vicepresidente della regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, accompagnandola con un commento sulla sua estetica nel quale si domandava se si trattasse di un uomo anziché di una donna;

   è un commento che esprime un evidente sessismo e un atteggiamento chiaramente misogino;

   il professore, inoltre, ha espresso di frequente commenti denigratori e violenti nei confronti di esponenti politici e della società civile;

   tra questi vi sono i seguenti, riportati in un articolo di «La Repubblica» il 7 settembre: «gli interlocutori di sinistra vanno spazzati via: sono al di fuori dell'umanità»; Ilaria Cucchi definita «Segre dei poveri»; «zecche rosse»; per una sindaca che revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini per conferirla a Liliana Segre il commento è che «la madre delle coglionazze ignoranti è sempre incinta»; e poi «5 Stelle vermi»; Repubblica «merde»; Nicola Zingaretti «unico uomo al mondo che in ogni foto appare con la faccia da cojone»;

   inoltre, un suo commento in particolare gli e addirittura costato il posto di docente presso la Luiss di Roma: nel mese di luglio 2019, infatti, scrisse che la nave Sea Watch «va affondata quindi Sea Watch bum bum», e a seguito di queste parole la Luiss nel settembre 2019 non gli ha rinnovato l'incarico;

   il codice etico dell'Università del Molise dove il professor Gervasoni è di ruolo parla dei «fondamentali doveri», da parte di studenti e docenti, di «rispetto della dignità umana» e di «rifiuto di ogni discriminazione». La comunità universitaria del Molise afferma anche l'impegno a «ripudiare ogni discriminazione originata da differenze di orientamenti religiosi, politici, culturali o sessuali» e, nello statuto dell'Ateneo, si enuncia una «comunità solidale che promuove al suo interno, ad ogni livello ed in ogni suo ambito, un clima di rispetto e di riconoscimento del valore dell'altro nel rifiuto di ogni forma di discriminazione relativa al genere, all'età, all'origine etnica, al credo religioso, all'orientamento sessuale, alla disabilità, alle condizioni di salute fisica e psichica» –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo, visti i fatti sopra menzionati, per tutelare la dignità dell'ateneo molisano e dell'università italiana;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare ai fini di prevenire e contrastare il proliferare di un linguaggio offensivo e discriminatorio nelle comunicazioni sui social media.