02/08/2017
Matteo Orfini
2-01911

 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   al fine di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori ritenuti strategici e di interesse nazionale, con il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, sono stati disciplinati i poteri speciali esercitabili dal Governo nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché in ambiti strategici nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni;
   condizioni e procedure sono state successivamente definite con il decreto del Presidente della Repubblica 19 febbraio 2014, n. 35, e con il decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014, n. 86, mentre la specifica individuazione degli attivi di rilevanza strategica con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 giugno 2014, n. 108 e con il decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014, n. 85;
   in materia di comunicazioni, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 86 del 2014, l'impresa che opera nei settori di rilevanza strategica per l'interesse nazionale è tenuta a notificare alla Presidenza del Consiglio dei ministri un'informativa completa sulla delibera o sull'atto da adottare ai fini dell'eventuale esercizio del potere di veto la cui proposta, preceduta da istruttoria, è affidata al Ministero dello sviluppo economico;
   titolare dell'unica rete telefonica capillare attiva su tutto il territorio nazionale, alla quale accedono altri operatori che ne sono privi, è Tim spa, attiva nella costruzione e nella fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni, nonché nell'offerta di servizi (telefonia fissa, mobile e satellitare, trasmissione dati e accesso a Internet, connettività, rete e accesso a infrastrutture, commercio elettronico, creazione di siti web, offerta di soluzioni Internet/Intranet/Extranet alle aziende, vendita di spazi pubblicitari on-line, audiovisivo);
   TI Sparkle, controllata da Tim spa, è proprietaria di un backbone IP che copre l'Europa, il bacino del Mediterraneo e le Americhe, oltre che di una rete di cavi sottomarini che, connettendo l'Europa con il Sud-Est dell'Asia, consente di offrire un portafoglio globale di servizi;
   nel 2016, il fatturato complessivo realizzato a livello mondiale dal gruppo Telecom è stato di circa 19 miliardi di euro, di cui circa 15 miliardi derivanti da vendite in Italia;
   il 30 maggio 2017, la Commissione europea ha autorizzato l'acquisizione del controllo di Vivendi SA su TIM spa, per il 23,9 per cento del capitale, condizionandola all'impegno di Vivendi a cedere le quote detenute da Telecom Italia in Persidera;
   il 18 aprile 2017, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva accertato la violazione dell'articolo 43, comma 11, del decreto legislativo n. 177 del 2005, (Testo unico della radiotelevisione) da parte di Vivendi, in ragione della sua contemporanea partecipazione nel capitale di TIM spa e di Mediaset spa (per una quota pari al 29,9 dei diritti di voto), ordinando la rimozione di tale posizione vietata;
   successivamente, il 4 luglio 2017, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento nei confronti di TIM s.p.a. per possibili violazioni della concorrenza ai sensi dell'articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, tra cui l'aver ostacolato le procedure di gara indette da Infratel Italia per la copertura con reti FTTH delle aree bianche, mentre il 19 luglio 2017, la Consob ha avviato una verifica ispettiva per accertare l'influenza di Vivendi nella gestione di Telecom;
   il 27 luglio, il Consiglio di amministrazione di TIM spa ha ratificato la nuova organizzazione esecutiva e l'inizio delle attività di «direzione e coordinamento», ai sensi degli articoli 2497 e seguenti del codice civile, da parte di Vivendi;
   l'ordinamento italiano, contrariamente a quello francese, prevede, in simili modelli di governance di gruppo, il consolidamento dei debiti della controllata da parte della capogruppo e l'obbligo di offerta pubblica di acquisto totalitaria, per non arrecare un danno ingiusto agli azionisti di minoranza;
   l'impegno di cedere le quote detenute da Telecom in Persidera e l'intenzione di creare una media company finanziata in quota maggioritaria da Tim spa determinerebbero lo spostamento di importanti risorse dal piano industriale di Tim verso le strategie industriali di Vivendi;
   inoltre, la ventilata joint venture tra Tim e Canal plus (emittente del gruppo Vivendi) presenta aspetti delicatissimi dal punto di vista del conflitto di interessi e del potenziale nocumento agli altri soci in Tim ed in Mediaset in un settore regolato e strategico come quello della comunicazione televisiva –:
   se, ai sensi della normativa citata in premessa, Vivendi SA abbia notificato al Governo la definitiva acquisizione formale del controllo e delle attività di direzione e coordinamento sulla società Tim spa e quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere il Ministro interpellato, per quanto di competenza, per accertare che l'assunzione in capo a Vivendi SA delle attività di direzione e coordinamento non comporti minacce di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti.