26/10/2022
Antonella Forattini
Serracchiani, Bonafè, Bakkali, Barbagallo, Berruto, Boldrini, Braga, Carè, Casu, Ciani, Cuperlo, Curti, D'Alfonso, De Luca, De Maria, De Micheli, Di Biase, Di Sanzo, Fassino, Ferrari, Fornaro, Fossi, Furfaro, Ghio, Gianassi, Girelli, Gnassi, Graziano, Gribaudo, Iacono, Lacarra, Lai, Laus, Letta, Madia, Malavasi, Mancini, Manzi, Marino, Mauri, Merola, Morassut, Orfini, Peluffo, Porta, Provenzano, Quartapelle Procopio, Toni Ricciardi, Roggiani, Andrea Rossi, Sarracino, Scarpa, Schlein, Scotto, Simiani, Stefanazzi, Stumpo, Vaccari, Zan, Zingaretti
2-00001

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, commi 42 e successivi, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, ha previsto l'assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, nel limite complessivo di 150 milioni di euro per l'anno 2021, di 250 milioni di euro per l'anno 2022, di 550 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e di 700 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034;

   il successivo comma 42-bis, introdotto dall'articolo 20 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, ha previsto l'integrazione delle predette risorse, relative agli anni dal 2021 al 2026, per un ammontare pari a 100 milioni di euro per l'anno 2022 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024;

   la cornice giuridica di riferimento per l'erogazione di tali contributi ha trovato attuazione con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021, adottato di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, dell'interno e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, a seguito di un'intesa acquisita in sede di Conferenza Stato-città autonomie locali con l'Anci il 26 novembre 2020;

   in quella sede – così ha riferito il Ministro dell'interno rispondendo a un atto di sindacato ispettivo al Senato (interrogazione n. 3-03007 XVIII legislatura) – si è convenuto sulla necessità di introdurre, tra i criteri per la selezione dei progetti, quello che fa riferimento all'indice di vulnerabilità sociale e materiale definito dall'Istat. Si tratta di un criterio che trova applicazione quando l'entità delle richieste pervenute supera l'ammontare delle risorse finanziarie disponibili e che deriva dalla necessità di riconoscere una preferenza alle realtà locali più svantaggiate, in coerenza con la finalità dell'intervento legislativo;

   con la pubblicazione del decreto del capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno 30 dicembre 2021 è stato approvato l'elenco dei progetti ammissibili e numerosi comuni hanno constatato il mancato finanziamento dei progetti proposti, generando un diffuso e crescente malcontento tra i sindaci e le comunità locali;

   per garantire lo scorrimento della graduatoria e il finanziamento di tutti i progetti ammissibili, l'articolo 28 del decreto-legge n. 17 del 2022 ha stanziato ulteriori 905 milioni per il periodo 2022-2026 e ulteriori interventi sono stati disposti con la legge di bilancio 2022;

   in particolare, con i commi 534-542 della legge di bilancio 2022 si è stabilito che i fondi, integrati di ulteriori 300 milioni, possono essere assegnati anche ai progetti presentati dai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, che in forma associata superano detta soglia, e ai «grandi» comuni che non risultano beneficiari del finanziamento proprio per insufficienza delle risorse;

   con decreto 19 ottobre 2022 sono stati individuati i comuni, inferiori a 15.000 abitanti, beneficiari del finanziamento di investimenti in progetti di rigenerazione urbana;

   come rilevato dal presidente dell'Anci anche tale graduatoria è stata compilata utilizzando, tra gli altri criteri, un indice di vulnerabilità sociale che l'Anci ha già più volte segnalato come non rispondente alla realtà dei territori, causando l'esclusione dall'assegnazione delle risorse di intere regioni del Paese e di comuni che hanno elaborato ottimi progetti di rigenerazione urbana e disparità che appaiono incomprensibili anche all'interno dei medesimi territori;

   il mancato finanziamento dei progetti di rigenerazione: urbana risultati ammissibili precluderebbe la possibilità di realizzare opere rilevanti per lo sviluppo di interi territori, lasciando senza risposte le attese di tantissime comunità locali;

   si ritiene fondamentale lo stanziamento di ulteriori risorse per garantire lo scorrimento delle graduatorie e la realizzazione della gran parte dei progetti già dichiarati ammissibili rispondendo alle esigenze di tutti i territori regionali –:

   a quanto ammontino le ulteriori risorse necessarie per finanziare tutti i progetti di rigenerazione urbana presentati dai comuni e dichiarati ammissibili ai sensi della normativa richiamata in premessa e se intendano adottare, nel primo provvedimento utile, le idonee iniziative normative per garantirne lo stanziamento;

   se intendano verificare, ferma restando la necessità di dispiegare una determinata quota di risorse a beneficio del comuni del Mezzogiorno, come espressamente previsto anche dal Pnrr, le forme più opportune ed efficaci per una modulazione e utile coerenza e concordanza tra il criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale e quello di una effettiva ed equilibrata ripartizione territoriale dei finanziamenti tra tutte le aree del Paese: Nord, Sud e Centro;

   se intendano prevedere, in vista della ripartizione di ulteriori futuri contributi, criteri che consentano la realizzazione equilibrata, dal punto di vista territoriale, del maggior numero possibile di progetti relativi alla rigenerazione urbana, previa attenta valutazione del merito dei progetti stessi affinché il finanziamento pubblico sia diretto alla realizzazione di opere sostenibili per l'ambiente, l'ecosistema e la popolazione locale, e in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e di mobilità sostenibile.

Seduta del 21 marzo 2023

Illustra e replica Antonella Forattini, risposta delSottosegretario di Stato per l'Interno, Nicola Molteni

ANTONELLA FORATTINI. Grazie, Presidente. Intendo illustrare l'interpellanza, anche perché è un'interpellanza datata ottobre, quindi ne vorrei ripercorrere un po' la cronistoria. È stata depositata all'indomani della mia nomina qui, a parlamentare.

Il 27 dicembre 2019 sono stati previsti e assegnati dei contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, nel limite di 150 milioni di euro per il 2021, di 250 per il 2022, di 550 per il 2023 e il 2024, oltre a 700 milioni di euro per gli anni dal 2025 al 2034. Cifra che è stata poi successivamente integrata di 100 milioni di euro per l'anno 2022 e di 200 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024.

Per quanto riguarda i criteri con i quali sono stati assegnati questi fondi, a seguito anche di un'intesa che è stata portata in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali con ANCI, si è stabilito che il criterio dovesse essere quello dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale definito dall'Istat. Si tratta di un criterio che trova applicazione quando l'entità delle richieste che arrivano su un determinato bando supera l'ammontare delle risorse finanziarie disponibili e che deriva anche dalla necessità di riconoscere una preferenza alle realtà locali più svantaggiate, in coerenza con la finalità dell'intervento legislativo.

Per garantire, poi, lo scorrimento della graduatoria e il finanziamento di tutti i progetti ammissibili, sono stati stanziati ulteriori 905 milioni di euro per il periodo 2022-2026. In particolare, si è stabilito che i fondi, integrati di ulteriori 300 milioni, potessero essere assegnati anche ai progetti presentati dai comuni con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (criterio che prima era stato escluso). Nell'ottobre del 2022 sono stati individuati questi comuni e, come rilevato dall'ANCI a seguito della graduatoria che è stata pubblicata, sono stati esclusi parecchi comuni, anche perché si è criticato l'indice di vulnerabilità come un indice che ha, di fatto, escluso molte realtà che potevano, comunque, beneficiare di questi finanziamenti.

Alla luce di quanto sopra, chiediamo: se si ritiene fondamentale lo stanziamento di ulteriori risorse per garantire lo scorrimento di questa graduatoria, che, ripetiamo, è una graduatoria relativa ai progetti di rigenerazione urbana; a quanto ammontino le ulteriori somme necessarie, eventualmente, per finanziare tutti quei progetti di rigenerazione urbana che sono stati presentati e dichiarati ammissibili, ma che non sono stati finanziati in quanto le risorse non sono sufficienti; se si intendano verificare, ferma restando la necessità di dispiegare una determinata quota di risorse a beneficio dei comuni del Mezzogiorno, le forme più opportune ed efficaci per una modulazione e utile coerenza e concordanza tra il criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale e quello di un'effettiva ed equilibrata ripartizione territoriale dei finanziamenti tra tutte le aree del Paese: nord, sud e centro.

 

NICOLA MOLTENI, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli deputati, gli onorevoli interpellanti chiedono al Governo di assumere iniziative al fine di integrare le risorse attualmente stanziate per i progetti in materia di rigenerazione urbana per l'anno 2022, con l'obiettivo di finanziare tutte le richieste presentate dai comuni e dichiarate ammissibili.

Nel richiamare preliminarmente la cornice legislativa di riferimento, evidenzio che la legge 27 dicembre 2019, n. 160, ha previsto specifiche linee di finanziamento per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dedicate a progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

In particolare, sono stati stanziati - come, tra l'altro, è stato appena detto dalla deputata - 150 milioni di euro per il 2021, 250 milioni per il 2022, 550 milioni per gli anni 2023 e 2024, 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.

Nella precedente legislatura, l'erogazione dei contributi in questione è stata attuata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021, a seguito di un'intesa sancita con ANCI, in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, il 26 novembre 2020.

Rammento anche che, per corrispondere alle esigenze di ampliare la platea dei beneficiari, il legislatore è intervenuto successivamente con il decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, grazie al quale sono state stanziate ulteriori risorse, pari a 905 milioni di euro, che hanno consentito di finanziare tutte le opere che erano state ammesse alla graduatoria finale.

Come evidenziato correttamente dagli onorevoli interpellanti, ulteriori interventi in materia sono stati disposti dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234, che, nell'estendere la categoria dei possibili beneficiari dei contributi, ha previsto per l'anno 2022 l'assegnazione di risorse per progetti di rigenerazione urbana pari a 300 milioni di euro in favore dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti che in forma associata superano detta soglia. Con il recente decreto interministeriale del 19 ottobre 2022 sono stati individuati i comuni beneficiari dei predetti contributi per un importo complessivo di circa 297 milioni di euro, a fronte di istanze trasmesse da 5.268 enti locali e relative a progetti il cui importo complessivo è risultato ampiamente superiore alle risorse stanziate dalla legge.

Pertanto, allo stato, risultano presenti in graduatoria ulteriori progetti non finanziati. Assicuro che le criticità segnalate dagli onorevoli interpellanti sono all'attenzione del Governo. In particolare, informo che il Ministero dell'Interno, unitamente al Ministero dell'Economia e delle finanze e in collaborazione con ANCI, ha valutato la possibilità di recuperare risorse da destinare a interventi di rigenerazione urbana. Sono state anche vagliate possibili soluzioni per individuare un correttivo all'utilizzo del criterio dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale, con l'obiettivo di assicurare una più equilibrata distribuzione regionale delle risorse disponibili in relazione alle istanze presentate.

Proprio al fine di corrispondere a tali esigenze, con la legge 13 gennaio 2023, n. 6, in sede di conversione del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, è stato introdotto l'articolo 14-quinquies, che istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'Interno un fondo per investimenti in rigenerazione urbana a favore dei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, con una dotazione di 115 milioni di euro per l'anno 2025 e 120 milioni di euro per l'anno 2026. I criteri di riparto del predetto fondo saranno individuati con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da adottare entro il 30 giugno 2023, assicurando in ogni caso l'attribuzione delle risorse in proporzione al fabbisogno espresso da ciascuna regione e tenendo conto delle risorse assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 534, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

 

ANTONELLA FORATTINI. Grazie, Sottosegretario. Fa piacere il fatto che il Governo abbia a cuore, di fatto, i progetti di rigenerazione urbana, e quindi abbia posto l'attenzione al fatto di poter recuperare risorse per soddisfare le richieste che sono arrivate dai comuni, e anche il fatto di valutare la possibilità di rimodulare il criterio della vulnerabilità, anche perché non sfugge a nessuno il fatto che le risorse su questi progetti siano parecchie, perché c'è un bisogno conclamato di ridare un volto alle aree degradate delle nostre città e occorre portare nelle periferie nuova edilizia popolare, cosa della quale oggi stanno soffrendo molte città di comuni capoluogo, ma non solo.

Soprattutto occorre ridare servizi e occorre ridare sicurezza, ed è per questo che in questa direzione sono arrivati molti dei progetti che sono stati presentati, ma non sfugge che le richieste a questo bando oggi siano tardive. Quindi noi dobbiamo vedere di dare una risposta a tutti quei comuni che oggi faticano ad accedere a questi bandi, che faticano, di fatto, a portare avanti le procedure richieste dal bando stesso. Si è fatta una semplificazione per quanto riguarda l'edilizia scolastica, ma devo dire che non è stato fatto altrettanto per quanto riguarda i bandi della rigenerazione urbana. Quindi, occorrerebbe porre attenzione anche in questa direzione, perché i ritardi sulle procedure di espletamento delle gare sono sotto gli occhi di tutti, mentre invece noi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto su questi progetti, dovremmo poter accelerare. Per cui quello che chiedo è anche al Governo di porre attenzione riguardo all'assunzione del personale. Ieri il presidente dell'ANCI ha chiesto di poter attingere alle graduatorie pubbliche già presenti in alcuni enti pubblici, perché oggi - quello che di fatto è successo anche per altre situazioni, come, ad esempio, il reperimento del personale per quanto riguarda i comuni terremotati - non si riesce a trovare il personale interessato a svolgere gli incarichi per un tempo così breve.

Per cui il fatto di poter accedere a graduatorie pubbliche già formate potrebbe quanto meno agevolare la procedura. Oggi noi dobbiamo spendere queste risorse, spenderne anche molte di più di quelle che oggi ci sono, perché noi dobbiamo far ripartire il nostro Paese. In gioco c'è la crescita del Paese, e quindi chiedo che si ponga molta attenzione al Piano nazionale di ripresa e resilienza e magari un po' di meno al ponte sullo Stretto di Messina.