02/12/2020
Stefania Pezzopane
2-01021

 La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro per la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:

   da fonti di stampa si è appresa la notizia che la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L'Aquila abbia avviato delle indagini interne, chiamando gli operatori sanitari a rispondere in merito ad alcuni servizi, apparsi in questi giorni sui media, riguardanti le inefficienze di sistema nella gestione Covid;

   in particolare, si fa riferimento ad alcuni video, accompagnati da una serie di brevi interviste raccolte fra gli operatori ed i pazienti dell'ospedale di Avezzano, che sono stati messi in onda nel corso del programma televisivo «Le Iene». Appare chiara a tutti la situazione di confusione organizzativa e le difficoltà di risposta nella gestione dell'emergenza anche dal punto di vista della tutela di salute degli operatori;

   la denuncia arriva dai segretari Cgil e Fp Cgil della provincia dell'Aquila;

   la carenza dei dispositivi di sicurezza, la mancata esecuzione di tamponi periodici, l'assenza di protocolli operativi per la gestione dei percorsi «sporco/pulito», le gravose condizioni di lavoro a cui sono costretti i lavoratori e le lavoratrici, la mancanza di posti letto, la cronica carenza di personale, l'incapacità di coordinare operazioni per la gestione della situazione emergenziale hanno determinato gravissime ripercussioni sugli utenti, sul personale e sulle prestazioni sanitarie. Tutto ciò è stato oggetto di molteplici denunce, esposti, segnalazioni e richiesta di interventi ispettivi, già a partire dal mese di marzo 2020, da parte delle organizzazioni sindacali nonché oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo presentati dall'interrogante per segnalare le gravi omissioni e carenze nella gestione dell'emergenza;

   di contro, nulla è pervenuto dai vertici della Asl e da quelli dell'amministrazione regionale e territoriale e, oggi, si scopre che l'interesse della Asl è quello di fare una vera e propria «caccia alle streghe», come se il reale problema non fossero le drammatiche condizioni a tutti note, ma che le stesse siano ormai di dominio pubblico;

   se lo scopo di queste indagine, è finalizzato a «mettere il bavaglio» a lavoratrici e lavoratori, che altro non fanno, anche per il tramite di parlamentari che presentato atti di sindacato ispettivo, che rappresentare una verità nota a tutti, si ricorda che il dipendente pubblico ha il dovere di denunciare situazioni di palese illegittimità e non può essere punito perché lotta per il diritto alla salute suo e dei pazienti a cui presta cure ed assistenza. Tra i dipendenti pubblici che hanno questo dovere, in primis devono starci i dirigenti apicali di questa Asl. Chi pensa di annullare decenni di battaglie per la difesa della dignità sul posto di lavoro con l'arroganza del potere va ridimensionato nel ruolo e nelle intenzioni;

   il nervosismo che i livelli istituzionali della Asl hanno mostrato nei confronti dei giornalisti conferma una difficoltà a negare le presunte iniziative a danno dei lavoratori. Ora dovranno spiegare cosa sia effettivamente accaduto, chiudendo immediatamente qualsiasi ipotesi di inchieste interne che si ritengono pregiudizievoli nei confronti dei diritti dei lavoratori e lavoratrici. La Cgil chiederà, pertanto, l'apertura di una commissione di indagine regionale o anche nazionale su quanto sta accadendo nei principali nosocomi della provincia de L'Aquila perché vengano definite eventuali responsabilità ed inadempienze da ricondurre nell'ambito del dettato delle leggi e della nostra Carta costituzionale. Chi si schiera contro le lavoratrici ed i lavoratori, contro cittadini e cittadine e contro i pazienti e l'utenza, si schiera contro il diritto alla salute, alla democrazia ed alla giustizia –:

   se il Governo non ritenga doveroso, adottare iniziative di competenza con urgenza, anche attraverso l'invio di una ispezione ministeriale che accerti le condizioni con cui si lavora all'interno dell'Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L'Aquila, nonché se non ritenga, di adottare ulteriori iniziative, per quanto di competenza, per garantire il diritto alla salute di lavoratori e pazienti nelle strutture sanitarie in Abruzzo.