19/09/2018
Gianluca Benamati
Moretto, Bonomo, Gavino Manca, Mor, Nardi, Noja, Zardini
2-00100

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   il disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante la proroga di termini di disposizioni legislative, sposta dal 1° luglio 2019 al 1° luglio 2020 la data della cessazione del regime «di maggior tutela» nel settore del gas naturale e dell'energia elettrica, stabilita dall'articolo 1, commi 59 e 60, della legge 4 agosto 2017, n. 124, «Legge annuale per il mercato e la concorrenza», ritardando il processo di passaggio previsto che ha la finalità di estendere il mercato libero, favorendo regimi di sana concorrenza tra gli operatori, obbligandoli a fornire offerte trasparenti e «certificate», e di mettere i consumatori nella condizione di scegliere in maniera chiara e consapevole, tra le offerte di luce e gas, quelle che siano ritenute più vantaggiose e affidabili;

   lo slittamento della data incide su un mercato dove, alla fine del 2017, i clienti domestici nel mercato libero risultano essere il 40,6 per cento (complessivamente 11,8 milioni di punti di prelievo) contro 17,2 milioni di utenze nel tutelato, cioè il 59,4 per cento; mentre, nella tipologia «altri usi», risultano sul mercato libero 3,6 milioni di utenze (51,9 per cento) e 3,2 sul mercato tutelato (46,2 per cento), nella tipologia «Pubblica», 214 mila utenti nel mercato libero (80,7 per cento) contro 24 mila nel tutelato (9,3 per cento): complessivamente, 15,7 milioni di utenze hanno scelto il mercato libero, cifra che rappresenta il 43,2 per cento del mercato, e 20,5 milioni il mercato tutelato (56,5 per cento del mercato) mentre 91 mila risultano essere quelle in regime di salvaguardia (lo 0,3 per cento);

   all'articolo 1, i commi 67-68, della legge n. 124 del 2017, legge annuale per mercato e la concorrenza prevedono che siano rimandate ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico la definizione delle misure necessarie a garantire l'ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali, secondo meccanismi che assicurino la concorrenza e la pluralità di fornitori e di offerte nel mercato libero;

   il processo di implementazione è in ritardo, stante la mancanza di tale decreto attuativo per l'avvio della riforma, decreto che il Ministro dello sviluppo economico avrebbe dovuto già emanare;

   la proroga, rispetto al superamento del mercato di maggior tutela, non deve comportare un mero slittamento temporale che vanifichi il processo di riforma del mercato energetico che è stato più volte rinviato, ma deve essere utilizzata, sfruttando il periodo che resta, per offrire un meccanismo che fornisca le maggiori certezze ai consumatori in termini di trasparenza affinché possano scegliere nel modo più consapevole –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla riforma di cui in premessa e se abbia intenzione di proseguire nel percorso delineato dalla legge 4 agosto 2017 n. 124 teso a favorire la concorrenza in un settore così importante per la vita di cittadini e imprese.

Seduta del 12 marzo 2019

Illustrazione e replica di Gianluca Benamati, risposta del governo di Davide Crippa, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico.

Illustrazione

Presidente, illustro brevemente l'interpellanza e l'associata interrogazione perché, come si è già evinto dalla sua introduzione, rispetto a questo tema noi chiediamo al Governo chiarimenti abbastanza definitivi sul tema relativo al superamento della maggior tutela e all'apertura al mercato concorrenziale nel settore dell'energia. Lei ha citato nella presentazione il tema della legge n. 124 del 2017, cioè la legge sulla concorrenza che stabiliva questo passaggio a luglio 2019, con proroga termini il 25 luglio 2018. Dunque, abbiamo avuto lo spostamento di un anno di questo appuntamento, ma, come abbiamo avuto occasione più volte di fare notare al Governo, non abbiamo fatto opposizione e non abbiamo espresso giudizi di merito negativi su questo spostamento, in quanto ci rendiamo conto della complessità delle tematiche connesse a tale spostamento. Vorrei ricordare, signor Presidente, che parliamo di una situazione per i clienti domestici che coinvolge in buona sostanza persone che sono ancora nel mercato tutelato - il 59 per cento dei clienti - e quindi parliamo di 17 milioni di clienti a fronte di 11 che sono nel mercato libero, e clienti per altri usi in cui, invece, si inverte la proporzione. Quindi, è chiaro che questo passaggio può avvenire solo e soltanto - lo ripeto perché questa era la indicazione iniziale nel formulare la norma - se si riesce ad articolare un mercato veramente aperto, veramente trasparente, veramente funzionante su regole chiare e precise, in cui l'utente consapevole sia effettivamente posto in condizioni di fare le scelte. Allora, se questa è la condizione per avere il vantaggio del consumatore, noi ci rendiamo conto che il Governo naturalmente e l'autorità, per quanto di sua competenza, abbiano questi tempi richiesti.

Noi sappiamo che la legge sulla concorrenza portava una serie di condizioni perché si verificasse questo passaggio, dalla creazione di offerte comparabili e trasparenti su un portale ad hoc, all'implementazione, allo sviluppo del sistema informativo integrato (un sistema che è un database di informazioni sul settore), allo sviluppo di fatturazioni e conguagli in tempi più certi, europei, avendo condizioni che evitino anche i passati abusi (noi abbiamo anche legiferato sul tema dei conguagli). Infine, il tema del passaggio da un venditore all'altro, da un fornitore all'altro - quindi, lo switching - e la separazione verticale. Il tutto si basava, appunto, su due linee: la creazione di un vero mercato e la ristrutturazione degli interventi a favore delle fasce più deboli - il bonus energia - perché solo il 50 per cento degli aventi diritto sino a poco tempo fa utilizzava questo sistema caratterizzante il sostegno alle persone e alle realtà in povertà energetica. Fra le cose importanti c'era il tema dell'albo venditori, il controllo delle morosità, quelle non incolpevoli e, appunto, la riforma del bonus energia.

Ora la nostra interpellanza tende ad avere dal Governo una risposta che è quella di indirizzo, se intende cioè mantenere questa traiettoria già prevista, come già in risposte precedenti il Governo aveva indicato di voler fare, o se invece ha mutato parere su questo, nonché se abbia anche iniziato a elaborare strategie per questo passaggio. Nella scorsa legislatura importanti discussioni furono fatte sulle modalità di passaggio, che sono poi il cuore del sistema, cioè quello che darà contezza di quello che succede, con il tema delle aste dei clienti che non hanno scelto, il tema della formazione e dell'informazione dei clienti e quant'altro.

Quindi, la nostra interpellanza verte su una questione rilevante e tende a fare il punto con il Governo su quella che è la situazione di questo settore, anche perché con queste risposte si dà comunque maggiore informazione e, ove possibile, anche maggiore certezze su un tema che il sistema energetico italiano sta seguendo con attenzione.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Rispondo congiuntamente agli atti in esame, essendo gli stessi riferibili dalla stessa tematica, rappresentando quanto segue. Come riferito lo scorso 19 febbraio rispondendo all'atto di sindacato ispettivo presentato dall'onorevole Baldelli n. 3-00530, recentemente è stata modificata la legge 4 agosto 2017, n. 124, legge annuale per la concorrenza, prorogando al 2020 la data per la cessazione del regime dei prezzi regolati nel settore elettrico e del gas. La ratio sottesa a tale modifica non è stata quella di ritardare il processo di estensione dei prezzi di mercato, bensì quella di stimolare e creare nel tempo intercorrente a tale cambiamento condizioni di piena consapevolezza e di effettivo vantaggio per i consumatori. A tal fine è stata prevista l'adozione di un decreto del Ministero dello sviluppo economico volto a verificare una serie di precondizioni sullo stato dei mercati retail, ritenute non ancora soddisfacenti nonché ad azionare precisi strumenti a tutela dei consumatori.

A tal proposito preme altresì evidenziare che sul tema in discussione, relativo agli interventi per dare attuazione alla legge sulla concorrenza in materia di superamento del regime di tutela dei prezzi dell'energia, in modo da rafforzare le garanzie per i consumatori e la concorrenza sul mercato, in Parlamento negli ultimi mesi si è svolto un confronto positivo tra le varie forze politiche, di cui lo stesso onorevole Benamati è testimone.

Infatti, con il parere favorevole del Governo, che io stesso ho rappresentato, lo scorso 16 gennaio, durante una seduta della X Commissione della Camera dei deputati, è stata adottata all'unanimità una risoluzione unitaria e conclusiva su tale tematica a seguito di un dibattito che ha dato modo di unificare le precedenti risoluzioni presentate. In particolare, con tale atto di indirizzo il Governo si è impegnato a compiere tutti i passaggi utili per arrivare alla cessazione del regime di maggior tutela in un contesto di regole e di requisiti richiesti agli operatori di mercato, che dia più garanzie ai consumatori e sanzioni i comportamenti scorretti e anticoncorrenziali.

In particolare, come è stato già ricordato il Governo si è fatto carico di dare attuazione in tempi brevi a quanto previsto dall'articolo 1, commi 80-82, della legge 4 agosto 2017, n. 124, istituendo presso il Ministero dello sviluppo economico l'elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica ai clienti finali e a predisporre i criteri e i requisiti per l'iscrizione e la permanenza nel suddetto elenco sufficientemente selettivi da rendere lo strumento il più possibile efficace per la prevenzione di condotte opportunistiche e scorrette, dal momento che l'inclusione e la permanenza di un soggetto nello stesso sono condizione necessaria per lo svolgimento di attività di vendita di energia elettrica ai clienti finali. La mancanza dei criteri e requisiti nell'attuale formulazione legislativa è stata il motivo per cui il Governo ha fermato l'iter di approvazione dello schema di decreto relativo all'elenco dei venditori, su cui era già stato acquisito il parere del Consiglio di Stato. Infatti il Governo, con la citata risoluzione, ha inteso impegnarsi ad adottare le iniziative normative che si dovessero rendere necessarie per regolare il tema della corretta esazione degli oneri di sistema, affidando all'Autorità la predisposizione di misure idonee al contrasto dei fenomeni elusivi e per definire le garanzie che gli utenti del servizio di trasporto devono prestare per il versamento degli oneri in modo da evitare il ripetersi di fenomeni di socializzazione degli oneri non versati a carico di tutti i clienti finali.

Infine vorrei evidenziare che il 30 ottobre 2018 si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo economico la prima riunione del tavolo di coordinamento fra MISE, RERA e Antitrust; che il 18 dicembre 2018 si è svolta una seconda riunione per la programmazione delle attività finalizzate al passaggio definitivo dal servizio di maggior tutela al mercato libero. Nelle prossime settimane ci sarà un ulteriore aggiornamento del tavolo. In tali sedi sono stati discussi sia i tempi che le azioni necessarie al raggiungimento dell'obiettivo previsto per il 2020 e ognuno dei partecipanti ha sottoposto al tavolo le proprie proposte secondo le diverse competenze. Ribadisco pertanto che il Ministero dello Sviluppo economico continuerà a presiedere il tavolo di confronto sulla tematica discussa e che verrà riconvocato a breve per la presentazione di un programma operativo e condiviso in modo da poter rafforzare le garanzie per i consumatori e garantire la concorrenza sul mercato.

Replica

Grazie, Presidente. Ovviamente la risposta presenta elementi positivi e non nascondo, Presidente, che l'onorevole sottosegretario è una persona che gode della mia stima e tra le persone più preparate nel Governo - adesso non so se questo è un complimento che possa essere ritenuto così soddisfacente - ma insomma è esperto del settore e quanto ci dice è sicuramente un viatico positivo: l'intenzione di proseguire mettendo in atto tutte le misure per tutelare al meglio il consumatore non può che significare la prosecuzione nello spirito che aveva dettato e aveva fatto sì che arrivassimo al provvedimento. Anche la risoluzione che è stata citata ha tra le sue specifiche finalità di restringere i criteri di appartenenza e permanenza delle società venditrici all'interno dell'albo venditori a tutela della serietà di tali aziende e a garanzia del servizio per i consumatori. La lotta alla morosità non incolpevole, la morosità per così dire malandrina con il turismo energetico e il recupero degli oneri di sistema non pagati abusivamente, che graverebbero sui contribuenti onesti, sono impegni che il Governo ha condiviso con il Parlamento e noi non possiamo che esserne lieti. È stata una votazione unanime quella in quell'aula. Qui però devo dire a lei, Presidente, anzi per suo tramite all'onorevole sottosegretario, che cominciano i problemi: come è noto le vie dell'inferno sono lastricate da buone intenzioni. Quindi c'è un tema anche di realizzabilità e di reale messa in campo delle azioni e degli enunciati che si fanno in quest'Aula. Ora io, come ho detto prima, ho stima dell'onorevole sottosegretario in questo settore, che rappresenta a volte anche una situazione un po' diversa nell'ambito del Governo, però non posso non notare che altre situazioni importanti sono comunque ancora sospese: non cito il capacity market che dopo tanti… mi scuso Presidente, il mercato della capacità, che dopo diversi anni aveva avuto un esito positivo a Bruxelles nella sua definizione e che è ancora sospeso e i due decreti Fer, il Fer 1 e il Fer 2, sulle rinnovabili.

Non vorrei trattare in quest'Aula il tema ovviamente delle polemiche su chi sia la responsabilità delle questioni che sono state poste a Bruxelles sul decreto Fer. C'è il tema importante che ora si sta avvicinando, anzi che stiamo esaminando, del piano integrato per l'energia e per il clima in attuazione della SEN, il tema del phase out del carbone, a cui il sottosegretario sta rispondendo anche con un tavolo ma sappiamo che i tempi sono molto stretti: il 2025 per una realtà di questo tipo è dietro l'angolo. C'è il tema immenso della ristrutturazione degli oneri generali di sistema perché il Governo dovrà dire qualcosa sugli oneri generali di sistema, la terza fase della riorganizzazione della bolletta: sono scelte politiche e si dovrà fare. Noi crediamo che sia importante tutelare sia i consumatori, le persone più fragili, le famiglie più fragili sia anche cogliere con la riforma l'occasione per aiutare le aziende nell'ambito del tema del costo dell'energia. Vorremmo che il Governo, poiché nel 2020 l'Autorità deve procedere a questo riordino, desse anche indicazioni politiche perché si tratta di oneri parafiscali, non si tratta di costi diretti: sono gli oneri che sottendono allo sviluppo delle rinnovabili e allo smantellamento degli impianti nucleari e ai sistemi per l'efficientamento energetico. Quindi esprimo apprezzamento per la volontà di proseguire nella chiarezza ma dubbi rispetto al fatto che i tempi e le condizioni siano veramente realizzate o realizzabili in questi tempi e in questi modi. Tale è l'impegno e tale la valutazione che diamo dell'impegno del Governo e credo che, come è accaduto, non abbiamo problemi quando condividiamo delle misure a dirlo; quando non condividiamo le misure non avremo alcun problema a fare su questo un'opposizione molto serrata perché in questo settore veramente, al di là delle tasse dirette, con i costi dell'energia mettiamo le mani in tasca agli italiani e incidiamo su un fattore di competitività delle nostre industrie e delle nostre imprese veramente significativo.