13/02/2023
Arturo Scotto
2-00074

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, per sapere – premesso che:

   in data 20, 21 e 24 gennaio 2023 alcune testate nazionali e locali hanno denunciato l'assenza di un piano di rilancio da parte dell'Autorità di sistema portuale (AdSp) di Napoli a favore del Porto di Castellammare di Stabia, tanto da averlo escluso tra i vari progetti da finanziarsi con i fondi del Pnrr;

   emerge altresì la mancata attuazione di opere fondamentali per la salvaguardia dell'infrastruttura portuale e delle attività presenti, per la messa in sicurezza, il rilancio e il potenziamento dell'industria cantieristica.

   lo stesso finanziamento, infatti, di 35 milioni di euro deliberato dal Cipe nel 2019 potrebbe essere definanziato perché, secondo quanto consta all'interpellante, nessun progetto è stato presentato entro il 31 dicembre 2022; così come nessuna iniziativa è stata assunta dalla Regione e dall'AdSP, per dotare il porto e Fincantieri di un'infrastruttura fondamentale come il barge, una sorta di bacino semiaffondabile;

   negli impegni riportati anche nell'atto di rilascio delle concessioni demaniali (2002-31) a Fincantieri da parte dell'AdSP, così come fu fatto con il protocollo sottoscritto in precedenza con Fincantieri, si scriveva: «La Regione, inoltre, assicurerà ogni forma di collaborazione, anche con il Governo nazionale, finalizzata a garantire le migliori condizioni di continuità e sviluppo delle aree industriali, ivi comprese le relative infrastrutture, e delle attività del cantiere di Castellammare di Stabia»;

   da tempo, poi, e in più sedi si sarebbe manifestata, infatti, la volontà di Fincantieri di attuare un piano di rilancio del cantiere di Castellammare di Stabia, con l'obiettivo di superare l'attuale sistema di varo a scivolo con uno più moderno e più sicuro, che renderebbe possibile la produzione di navi di stazza maggiore;

   per superare l'attuale fase di stallo, che genera preoccupazioni, è urgente che Governo, Regione e AdSP rispettino gli impegni assunti, e che il piano industriale di Fincantieri, che doveva essere presentato da tempo alle stesse organizzazioni sindacali, indichi in modo concreto le commesse che intende assegnare al cantiere di Castellammare insieme agli obiettivi, le scelte e gli investimenti necessari per definirne la missione e il rilancio;

   per i ritardi evidenziati, inoltre, devono essere ripresi e riconfermati anche gli altri impegni sanciti nel protocollo del 2018 tra regione Campania e Fincantieri. In quell'occasione, oltre a quanto già richiamato, si affermava:

    l'avvio di un percorso di intervento finalizzato alla realizzazione delle condizioni di mantenimento dei livelli occupazionali e di incremento del carico di lavoro dello stabilimento di Castellammare di Stabia, nonché allo sviluppo economico, produttivo, sociale e occupazionale dell'area, in condizioni di sostenibilità ambientale. L'impegno a mantenere la missione polifunzionale del cantiere dedicato alla costruzione di prodotti fortemente innovativi, con particolare riferimento al supporto nella realizzazione di unità navali militari. Lo sviluppo, da parte di Fincantieri, di iniziative nel campo della formazione, compresa una «Academy» aziendale, promuovendo accordi con istituti professionali e università presenti sul territorio regionale, volti a indirizzare e formare i giovani verso le numerose figure professionali e competenze richieste dal Gruppo, dagli operai specializzati, ai periti, ai laureati;

   la Regione si è impegnata a promuovere progetti di ricerca, innovazione e sviluppo produttivo in coerenza con la RIS3 e nell'ambito delle politiche per i trasporti di superficie e la logistica avanzata, attraverso gli strumenti di politica industriale ed eventuali accordi con il Governo nazionale; e a collaborare all'insediamento di un centro formativo di eccellenza sul modello di «Fincantieri Academy» utilizzabile, oltre che per la formazione di alto livello del personale Fincantieri, anche eventualmente per quello di aziende industriali aventi sede in Regione, con focus all'economia del mare;

   nelle pertinenze del porto di Castellammare insistono anche infrastrutture demaniali e comunali, come l'ex Caserma «Cristallina», che – se convertite – possono soddisfare le esigenze logistiche legate alla realizzazione di un centro di allestimento per le nuove costruzioni navali la cui valorizzazione e recupero, potrebbe costituire, quindi, un importante elemento di riqualificazione urbanistica, un presidio di legalità nella comunità di Castellammare, un passo ulteriore per rendere l'intero complesso industriale un polo strutturale di riferimento per la navalmeccanica nazionale;

   Castellammare, colpita fortemente dallo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, ha le potenzialità e le forze per combattere la criminalità, per aprire una nuova fase di rilancio e di riscatto sociale: il cantiere rimane un presidio produttivo irrinunciabile, anche per creare lavoro stabile e sicuro rivolto ai giovani e la creazione della «Fincantieri Academy» a Castellammare sarebbe sicuramente utile anche in questo senso –:

   se, alla luce di tutto quanto riportato, il Governo intenda sostenere lo sviluppo del porto di Castellammare;

   a che punto siano le interlocuzioni per la creazione della «Fincantieri Academy» a Castellammare;

   quali siano le iniziative che si intendono intraprendere, e se non si ritenga di promuovere un incontro con la regione Campania, il comune, Fincantieri, AdSP e le organizzazioni sindacali, per definire e sostenere il piano di rilancio del cantiere di Castellammare.