05/12/2017
Daniela Gasparini
2-02046

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   l'aeroporto Milano-Bresso «Franco Bordoni Bisleri» è collocato in una delle aree più popolose della città metropolitana di Milano, e all'interno del più grande parco pubblico d'Europa: il Parco nord;

   il Parco nord è una realtà voluta dai cittadini che si sono impegnati per la sua realizzazione e sono partecipi alla gestione. Per anni si sono battuti per la ricollocazione dell'aeroporto, considerandolo incompatibile con la presenza del Parco e lo hanno infine accettato con le limitazioni previste dall'accordo siglato nel 2007;

   l'aeroporto opera sotto la giurisdizione della direzione aeroportuale Lombardia dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac);

   l'Ente nazionale per l'aviazione civile disciplina la circolazione attraverso proprie ordinanze e, nello specifico con l'ordinanza n. 3 del 2011 del 15 novembre 2015, alla quale si è di recente succeduta l'ordinanza n. 7 del 2016 del 15 giugno 2016, in vigore dal 10 luglio 2016;

   il regolamento di scalo del 2011 costituiva il punto di caduta degli accordi intercorsi con il protocollo d'intesa del 31 luglio 2007, sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, regione Lombardia, provincia di Milano, Consorzio Parco nord Milano, comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano: detto protocollo, aveva costituito soluzione di mediazione sul tema dell'incompatibilità dell'aeroporto con il polmone verde di Parco nord;

   in particolare, l'articolo 2 del protocollo 2007 escludeva opere o interventi che potessero configurare un potenziamento della capacità di traffico;

   il regolamento di scalo n. 1 del 15 dicembre 2011, infatti, individuava quali soggetti operanti all'interno dell'aeroporto: Aero Club Milano, Elite Aviation, A.o.p.a. (Aircraft owners and pilots association) Italia e Cap (club aviazione popolare);

   tale tipologia di operatori configura l'aeroporto come scuola piloti o infrastruttura per piccoli aerei da turismo (traffico consentito vfr — volo a vista);

   il nuovo regolamento adottato da Ente nazionale per l'aviazione civile in vigore dal 10 luglio del 2016, tradisce, a giudizio degli interroganti, lo spirito ed il dettato del protocollo del 2011, ampliando operatività dello scalo al traffico comunitario civile di aviazione generale e di aerotaxi, senza limitazione per il numero di posti e voli;

   poco prima dell'adozione del regolamento di scalo n. 7 del 2016 (datato 15 giugno) il prefetto di Milano ha rilevato inadeguate misure di sicurezza dell'aeroporto e con decreto del 22 marzo 2016 ha regolato le attività di volo dello scalo per garantire la sicurezza pubblica, in costanza di un'utilizzazione della infrastruttura per tipologia di traffico diversa da quella in esercizio dal 1° luglio 2016;

   la diversa destinazione di utilizzo tradisce gli accordi a suo tempo intercorsi e costituisce una modifica tanto più grave se si considera che il comune di Bresso e quelli limitrofi hanno una popolazione tra le più dense d'Italia (Bresso 7.765 abitanti per chilometro quadrato, Sesto San Giovanni 6.975 abitanti per chilometro quadrato, Cinisello Balsamo 5.900 abitanti per chilometro quadrato);

   la diversa destinazione di traffico non avrebbe dovuto prescindere da una verifica dei livelli di inquinamento acustico ed ambientale e del deterioramento della qualità della vita degli insediamenti urbani limitrofi, che risulta agli interroganti totalmente omessa dal nuovo regolamento dell'Enac;

   il consiglio comunale di Bresso alla presenza di rappresentanti dell'Enac il 25 maggio 2016, ha votato all'unanimità il mandato al sindaco per farsi promotore presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il prefetto di Milano e l'Enac, affinché l'aeroporto di Bresso rimanga una scuola per piloti e uno spazio per piccoli aerei da turismo, evidenziando la preoccupazione delle popolazioni dei comuni limitrofi all'aeroporto «per la presenza di una pista di atterraggio di dimensioni ridotte e di un sistema di sicurezza e antincendio non adatto a voli di dimensioni elevate»;

   a seguito dell'ordine del giorno del comune di Bresso e del comune di Cinisello Balsamo, il prefetto di Milano ha convocato un tavolo di confronto per ricercare una soluzione condivisa e coerente con gli accordi sottoscritti, tavolo che si è dotato di una struttura tecnica che ad oggi non ha ancora consegnato il proprio parere;

   in data 31 maggio 2017, l'Agenzia del demanio, con comunicazione, prot.N.2017/7239/DRL-STM1, dava riscontro alla richiesta della prefettura in merito alle procedure di demanializzazione delle aree da destinare al nuovo sedime aeroportuale ed evidenziava che non aveva titolo per affidare a terzi soggetti concessionari la gestione dello scalo, confermando quindi che le concessioni ad una molteplicità di soggetti, tra i quali la società Sky Service, fossero irregolari;

   decaduta la concessione Sky Service ed altre, nonostante le dichiarazioni dell'Agenzia del demanio, il 6 novembre 2017, l'ENAC ha avviato una nuova procedura per l'affidamento in concessione dell'aeroporto, nel cui disciplinare d'offerta si richiedono «Strategie societarie finalizzate allo sviluppo dell'attività di volo» –:

   quali iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, per garantire il rispetto degli impegni formalizzati nel protocollo di cui in premessa, con particolare riferimento alla recente assunzione di iniziative che avrebbero come effetto il potenziamento del traffico;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per garantire adeguati livelli di sicurezza, salute e contrasto all'inquinamento ambientale e acustico per le popolazioni limitrofe allo scalo;

   se il Governo intenda convocare i sottoscrittori del citato protocollo d'intesa per verificarne la corretta attuazione, con particolare attenzione alla tutela della sicurezza e della salubrità ambientale, su cui si sono espresse istituzioni locali e cittadini, costituitisi in comitati a difesa del Parco nord, proprio nell'ottica di tutelare l'ambiente e la sicurezza.